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mercoledì, 11 Dicembre 2024

Sostenibilità: siamo in viaggio verso la Terra promessa 

Della stessa Rubrica

Sarà per gli scioperi di Greta o per gli effetti, ormai percepiti, del cambiamento climatico in atto, ma la parola sostenibilità è uscita dalla cerchia ristretta degli studiosi e delle Istituzioni per diventare una sorta di mantra collettivo da evocare in ogni occasione, spesso a sproposito, un talismano in grado di preservarci dai nostri sensi di colpa da consumatori incalliti. Un termine dal significato vastissimo, che tocca da vicino i temi della ricerca CREA: l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente, vitali per la sopravvivenza dell’uomo sul nostro pianeta. L’agricoltura dovrà fornire cibo sufficiente ed adeguato ad una popolazione che cresce, impattando il meno possibile su un ambiente messo già a dura prova dal degrado e dagli effetti del cambiamento climatico.

Questo numero, quindi, è dedicato alla sostenibilità. La sfida è ambiziosa: provare ad andare oltre la percezione comune, talvolta superficiale e stereotipata, per comprenderne la complessità e vederla “messa a terra” da ricercatori, agricoltori e società civile in specifiche situazioni.

Il presidente Gaudio, nel suo editoriale ripercorre la nascita e l’evoluzione di questo concetto, analizzandone le implicazioni dal punto di vista agroalimentare dalla fine del secolo XVIII ad oggi, partendo dalla penna degli studiosi per arrivare ai documenti ufficiali di Istituzioni e leader politici e guardando anche alla transizione ecologica prossima ventura. Una cosa ormai è certa: non esiste sostenibilità ambientale senza quella economica e sociale.

Dalle oltre 44 definizioni di agricoltura sostenibile coniate tra il 1984 e il 2015 si comprendono facilmente sia il fervore con cui studiosi ed esperti si sono dedicati al tema sia la grande incertezza che lo caratterizza… Ma sul campo? Attraverso le storie di sostenibilità dei ricercatori CREA vedremo come le possibilità siano praticamente infinite: a partire dai territori, dove esperti e stakeholder sono impegnati in “prove tecniche” come in Basilicata e in Sardegna – in cui si lavora al recupero delle aree marginali – o nel Chianti – con il biodistretto – o nel parco dei Castelli Romani, dove il vino prodotto sarà riconoscibile per l’approccio green. Se tutto inizia sul campo, ci sorprenderanno i risultati di 20 anni di ricerche del “dispositivo sperimentale di lungo termine”, impostato e realizzato presso la Sede CREA Orticoltura e Florovivaismo di Monsampolo per studiare le colture orticole biologiche. E di contributo del biologico alla sostenibilità ci parlerà anche il Sottosegretario Mipaaf Francesco Battistoni per CREAincontra.

Grande è l’impegno per rendere sostenibili anche le filiere produttive; ne scopriremo di inconsuete e in crescita, dai bachi da seta ai fiori eduli e vedremo come si fa a migliorare quelle esistenti – dalla pera IGP del Mantovano alla rucola al pomodoro – passo dopo passo. Le filiere, però possono anche integrarsi, in nome di una circolarità che riduca gli scarti: ed è quello che accade con il progetto Susincer, in cui dagli scarti agroindustriali delle patate si intende ottenere una biopellicola per la protezione delle colture cerealicole.

Una nuova agricoltura, dall’anima verde e sostenibile, però, deve poter contare su nuove piante, “perfette”, in grado cioè di mantenere una alta produttività e di resistere agli stress biotici ed abiotici, riducendo il loro impatto ambientale: ed è proprio quello su cui si sta lavorando al CREA Genomica e Bioinformatica, mentre al CREA Viticoltura ed Enologia si guarda avanti, ai vitigni resistenti, per una viticoltura sostenibile. Novità anche sul fronte dei cereali: presso i campi del CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari a Montelibretti (Roma) ne saranno sperimentati di innovativi, meno esigenti in termini di risorse, basati sulla biodiversità, più resilienti ai vincoli ambientali e all’imprevedibilità dei cambiamenti climatici.

Anche gli animali, però, possono contribuire alla sostenibilità, spesso nei modi piò inattesi: dalla capacità dei mitili di acquacoltura di sequestrare il carbonio e di contrastare l’eutrofizzazione al ruolo svolto dalla vespa samurai nel combattere il flagello della cimice asiatica. Anche la zootecnia, spesso al centro del dibattito sulla sostenibilità, può svolgere un ruolo proattivo, come scopriremo con le ricerche del CREA Zootecnia ed Acquacoltura sulla filiera bufalina e sul caso studio dell’allevamento bovino per la produzione della carne grass fed al pascolo in uliveto, in cui azienda agricola, natura e ricerca, integrandosi tra loro, hanno prodotto dati molto interessanti.

L’agricoltura, dunque, sta facendo la sua parte per assicurarci cibo sano e in quantità, rispettando l’ambiente, ma anche i consumatori sono chiamati a scelte “diverse”, perché – come ci spiega e ci dimostra, menù alla mano – il CREA Alimenti e Nutrizione una dieta sostenibile è possibile. In questo quadro, occorre proprio ripensare completamente il cibo, il modo di produrlo e di raccontarlo, come sta iniziando a fare il sustainable food design di cui il Centro Alimenti e Nutrizione ha creato e coordina il primo hub nazionale.

Piante, animali, cibo… ma è nelle città dove ormai vive la maggior parte del genere umano che si gioca la partita fondamentale della sostenibilità e dove il verde urbano se opportunamente pianificato e gestito può dare scacco matto. I ricercatori ci racconteranno di parchi e giardini, alberature e addirittura di foreste urbane… ma le foreste, urbane o meno, vanno comunque sapute gestire e custodire, affinché resti inalterato il loro capitale di biodiversità e sostenibilità di cui noi tutti usufruiamo.

E infine, le nostre rubriche: nel podcast “Storie di Ricerca” si parlerà di sostenibilità del suolo perché è da lì che tutto ha inizio e di suolo ci siamo occupati anche in “CREA per la scuola”, con la prima webfiction dedicata che abbiamo realizzato con i ragazzi dell’Istituto Agrario E. Sereni: una avventura di formazione scientifica ed umana che merita di essere vista. Per “Chiedilo al CREA”, invece, abbiamo scelto di rispondere ad un quesito di grande attualità sull’agrifotovoltaico. Per “Presi nella rete” ci siamo fatti fare dagli esperti della Rete Rurale Nazionale l’identikit dell’azienda agricola sostenibile, perché la sostenibilità per essere efficace deve essere conveniente e farsi pratica quotidiana. Poi, con CREA Break, scoprirete ancora, con i nostri ricercatori tante altre storie di quotidiana sostenibilità.

Infine, per “Dal CREA con sentiment(o)” abbiamo interrogato i social ed è emerso che non c’è spazio per l’indifferenza: le persone hanno voglia di essere sostenibili, di adoperarsi in una direzione della sostenibilità soprattutto ambientale, ma poi, di conseguenza, anche economica e sociale.

Insomma, qualcosa finalmente sta cambiando e ci siamo messi in viaggio verso la Terra promessa.

Buona lettura, visione, ascolto.

Cristina Giannetti
Direttrice Responsabile CREA Futuro e Capo Ufficio Stampa CREA

Storica per formazione, giornalista per vocazione e comunicatrice per passione

#laFrase
vivere per raccontarla
(Gabriel García Márquez)

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