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sabato, 21 Dicembre 2024

@CREA Energia con il Compost, la risorsa di recupero dai mille usi

Della stessa Rubrica

Il compost è un elemento prezioso che nasce dagli scarti, facendoci risparmiare energia: scopriamo le sue potenzialità con il CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari.
Il progetto “A…B…Compost” ci mostra come possa diventare un fertilizzante organico partendo, appunto, da certi tipi di rifiuti, in un’ottica di economia circolare; mentre con lo studio “Girasole” vedremo come possa migliorare il loop microbiologico tra suolo, pianta, nettare e insetti impollinatori.

Il compost e la qualità dei suoli

Il Compost, o Ammendante Compostato, è un fertilizzante organico ottenuto dal trattamenti dei Rifiuti Organici raccolti separatamente. La ricchezza in humus, in flora microbica attiva e in microelementi ne fa un ottimo prodotto, adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo. Negli impianti industriali, il compost viene prodotto attraverso un processo che riproduce, accelerandolo, quanto già avviene normalmente in natura. Il processo di compostaggio, che si verifica in condizioni aerobiche controllate, decompone la sostanza organica tramite microorganismi e permette di ottenere un prodotto biologicamente stabile, in cui la componente organica presenta un elevato grado di evoluzione.

La transizione verso un’economia circolare prevede l’attuazione di un modello in cui il RIFIUTO ORGANICO non è più solo un materiale di scarto, ma diventa la materia prima che dà vita a nuovi cicli produttivi. In quest’ottica, attuare una RACCOLTA DIFFERENZIATA corretta è il primo passo per ottenere la materia prima necessaria ad avviare la produzione di compost. Attraverso il processo di COMPOSTAGGIO, che in Italia avviene tradizionalmente in impianti dedicati, gli scarti umidi del cibo delle nostre cucine vengono avviati a recupero e trasformati in FERTILIZZANTE ORGANICO. Reso così un prodotto di ottima qualità – poiché ricco di sostanza organica ed elementi nutritivi – il compost trova il suo impiego primario nel settore dell’AGRICOLTURA, arricchendo non solo i substrati adibiti alle coltivazioni florovivaistiche, ma anche i terreni destinati alle colture ALIMENTARI. Il mercato alimentare porterà poi, sui tavoli delle nostre cucine, cibi che verranno consumati e che produrranno inevitabilmente quegli scarti organici da cui ripartirà un nuovo ciclo produttivo, da Rifiuto a Risorsa.

In Italia la produzione e la commercializzazione del Compost è regolata dal Decreto Legislativo n. 75/2010, che definisce le seguenti tre categorie di Ammendante Compostato, in base alle componenti utilizzate per produrlo.

Ammendante Compostato Verde (ACV): è un prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti da:

  • scarti di manutenzione del verde ornamentale (es. sfalci d’erba, ramaglie, potature);
  • sanse vergini (disoleate o meno) o esauste;
  • residui delle colture;
  • altri rifiuti di origine vegetale.

Ammendante Compostato Misto (ACM): è un prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici provenienti da:

  • frazione organica dei rifiuti urbani proveniente da raccolta differenziata (es. rifiuto alimentare di cucine e mense);
  • digestato (residuo del processo di digestione anaerobica) da trattamento anaerobico (con esclusione di quello proveniente dal trattamento di rifiuto indifferenziato);
  • rifiuti di origine animale, compresi liquami zootecnici;
  • rifiuti di attività agroindustriali;
  • rifiuti provenienti da lavorazione del legno non trattato;
  • rifiuti provenienti da lavorazione del tessile naturale non trattato;
  • matrici previste per l’ACV.

Ammendante Compostato con Fanghi (ACF): è un prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di:

  • reflui;
  • fanghi;
  • matrici previste per l’ACM.

Il progetto ABCompost-Sostanza organica di valore in Agricoltura Biologica

Acronimo: A…B…Compost
Titolo: Sostanza organica di valore in Agricoltura Biologica
Finanziatore: Regione Lombardia
Programma: FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020
MISURA 1. – “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”
SOTTOMISURA 1.2 – “Sostegno a attività dimostrative e azioni di informazione”
OPERAZIONE 1.2.01 – “Progetti dimostrativi e azioni di informazione”
Obiettivo del progetto: L’obiettivo generale di ABCompost è quello di favorire la conoscenza del compost e fornire gli strumenti di valutazione per il suo efficace utilizzo in agricoltura biologica tra gli attori di tutta la filiera agricola (potenziali utilizzatori, organismi di certificazione, centri di ricerca).
Durata progetto (mesi): 24
Partner: Consorzio Italiano Compostatori-CIC; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria-CREA-Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari; Associazione Italiana per L’Agricoltura Biologica-AIAB Lombardia
Valore totale progetto: €207.545,55

L’obiettivo generale di A…B…Compost è quello di intraprendere una serie di azioni divulgative e dimostrative finalizzate a:

Il progetto si articola in due sottoprogetti (informazione e dimostrazione), ciascuno composto da attività di lavoro, tutt’ora in corso, basate su un approccio multi-attoriale:

  • 6 “Giornate del Compost per agricoltura biologica”, finalizzate ad illustrare le proprietà del compost come fertilizzante/ammendante organico, ad inquadrarne l’impiego in agricoltura biologica dal punto di vista normativo nonché le opportunità di reperimento, trasporto e distribuzione. L’organizzazione di queste giornate presso aziende agricole, usando macchine commerciali per la distribuzione del compost, contribuirà anche a stimolarne l’applicabilità.
  • 4 tavole rotonde con tecnici del settore dell’agricoltura biologica in cui si discuteranno:

1) Sistemi produttivi di un compost di qualità conforme all’uso in agricoltura biologica;

2) Gestione del compost (approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione) all’interno dell’azienda agraria;

3) Criticità dello schema certificativo per l’utilizzo del compost;

4) Nuove prospettive di incentivazione per la salvaguardia della risorsa suolo (PAC 2021-2027).

La compresenza di tutti gli attori della filiera (produttore di compost-utilizzatore-consulente-certificatore) permetterà di far emergere le problematiche, ma anche di generare una discussione olistica e costruttiva.

  • 2 seminari dimostrativi di distribuzione di compost con tecniche tradizionali (spandiletame) e di agricoltura di precisione (spandiconcime a rateo variabile).

A supporto delle attività elencate, è stato elaborato un Manuale “Il compost in agricoltura biologica” finalizzato a condensare conoscenze esistenti su proprietà e utilizzo del compost, a beneficio del settore dell’agricoltura biologica.

È stato realizzato uno strumento informatico (tool web), basato sulle informazioni del Manuale, che fornisce indicazioni sulla dose ottimale di compost da applicare, nonché su periodo e tecnica di distribuzione, in base al tipo di tessitura di un suolo e alla coltura previsti dall’utente (agricoltore e/o consulente). Il tool web è consultabile al link: https://www.compost.it/compost-tool-intro/

Relazioni tra suolo-nettare-impollinatori

Alcuni studi suggeriscono che la produzione di nettare sia influenzata dalle proprietà del suolo, in maniera diretta o indiretta (aumentando la densità di piante per superficie di suolo). In particolare, uno studio sul Girasole, svolto in collaborazione tra il CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC),ha indagatoil loop microbiologico tra suolo, pianta, nettare e insetti impollinatori per comprendere eventuali relazioni tra la qualità del suolo (dovuta dal regime di fertilizzazione), la salute della pianta, la produzione di nettare e le preferenze degli impollinatori.

Gli esiti della sperimentazione hanno evidenziato come le parcelle fertilizzate con COMPOST hanno prodotto piante a più elevata umidità residua, che sono quindi state in grado di assorbire più acqua dal terreno in condizioni non irrigue. Di conseguenza, il nettare delle piante del trattamento COMPOST è risultato il più diluito, mantenendo però le percentuali dei singoli zuccheri rispetto agli altri trattamenti. Dalle analisi del suolo è emerso che il COMPOST ha stimolato incrementi maggiori di carbonio organico, azoto, potassio e fosforo. Studi di altri autori riportano come gli insetti impollinatori preferiscano fiori con nettare più diluito in quanto riescono a soddisfare contemporaneamente le necessità idriche e ad estrarlo più facilmente vista la sua ridotta viscosità. I risultati sopradescritti confermano come sia evidente il ruolo e la responsabilità del compost nella variazione delle proprietà del suolo, fisiologia della pianta e composizione del nettare prodotto.

La prova in serra ha dimostrato che la varietà rustica ha prodotto nettare più diluito rispetto alla varietà ibrida. La conta degli insetti impollinatori ha mostrato come il numero di quelli presenti sui fiori della varietà rustica è stato notevolmente superiore rispetto a quelli presenti sulla varietà ibrida. Questo dato conferma quanto riportato in bibliografia, ovvero che gli insetti impollinatori eseguono una scelta nel selezionare la fonte di nettare, in questo caso fatta verso il nettare più diluito.

Per poter valutare le interazioni tra suolo, pianta e nettare di Girasole, il citato studio ha previsto l’identificazione di tre trattamenti del suolo:

  • Controllo: parcelle coltivate senza alcun apporto di fertilizzanti,
  • Chimico: parcelle coltivate con l’impiego di fertilizzante,
  • Compost: parcelle coltivate con l’applicazione di compost.

Durante il suo sviluppo è stato monitorato lo stato fisiologico del Girasole, mentre sono state analizzate la composizione di zuccheri semplici del nettare, la produzione di biomassa e le caratteristiche fisico-chimiche del suolo prima e dopo la coltivazione.

In aggiunta a tale sperimentazione, in una serra sono state coltivate due varietà di Girasole (una rustica e un ibrido commerciale) per valutare le preferenze degli insetti impollinatori. Per studiare l’attività degli insetti sono state installate due videocamere per ogni varietà, per un totale di quattro, in grado di acquisire immagini delle infiorescenze dei girasoli.

Si può concludere come la produzione del nettare sia parte di un sistema complesso dove oltre alle componenti climatiche sono in gioco un insieme di fattori da ricercarsi nel loop microbiologico “suolo-piante-nettare-insetti”. La produzione di nettare non può quindi essere affrontata con un approccio riduzionista e specifico. È inevitabile dedurre come il complesso loop si generi a partire da una risorsa suolo di qualità e come il compost possa ritenersi uno strumento adeguato alla sua salvaguardia e miglioramento, senza tener conto degli ulteriori aspetti economici della sua produzione e utilizzo.

Simone Bergonzoli,
Ricercatore presso il CREA–Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari

Laureato in scienze agrarie e dottore di ricerca in meccanica agrarie. Aree di ricerca e di interesse: bioenergie, ecologia e apicoltura.

#lafrase È meraviglioso pensare che su un’area del genere tutta la massa di humus di superficie sia passata e ripasserà, ogni pochi anni, attraverso il corpo dei lombrichi. L’aratro è una delle invenzioni più antiche e utili dell’uomo; ma molto prima che esistesse, la terra era infatti regolarmente arata e continua ancora ad essere arata dai lombrichi. È dubbio che molti altri animali abbiano svolto un ruolo così importante nella storia del mondo come queste creature rozzamente organizzate (Charles Darwin)

Andrea Acampora
Ricercatore presso il CREA–Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari

Laureato in Scienze Agrarie e dottore di ricerca in Genetica Agraria. Si occupa di meccanizzazione agroforestale e dell’analisi delle disponibilità e dei potenziali utilizzi delle biomasse agroforestali e la loro valorizzazione nell’ambito delle microfiliere energetiche. Analisi di sistemi e tecnologie innovative finalizzate al risparmio energetico nell’irrigazione attraverso sistemi di precisione.

#lafrase Salvaguardate il vostro diritto di pensare, perché anche pensare male è meglio di non pensare affatto (Ipazia)

Antonio Scarfone
Ricercatore presso il CREA–Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari

Laureato in scienze forestali e ambientali con dottorato di ricerca in scienze ambientali. Aree di ricerca e di interesse: bioenergie, foreste, meccanizzazione, ecologia e apicoltura.

#lafrase Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà (Bernardo di Chiaravalle)

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