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giovedì, 26 Dicembre 2024

 La rivoluzione del Sustainable Food Design

Della stessa Rubrica

Per competere sui mercati tradizione e qualità sono importanti ma non bastano: oggi il consumatore è sempre più attento alla sostenibilità ambientale, etica e sociale di quello che acquista. Questo il contesto in cui nasce e si sviluppa il sustainable food design, come ci racconta Stefania Ruggeri, ricercatrice del crea alimenti e nutrizione

 

Cos’è il Food Design? 

Il Food Design è una disciplina che ha come obiettivo quello di dare nuove forme e nuovi significati al cibo. Citando il grande designer Alberto Bassi è “la progettazione di atti alimentari” e quindi fare “Food Design” significa progettare, realizzare, produrre, comunicare e vendere cibo. 

Il Food Design si esprime principalmente su tre ambiti che vanno dalla progettazione di utensili, all’ideazione di ricette fino  alla progettazione di nuove forme degli alimenti con specifiche finalità. Qualche esempio? Il caviale di melone dello chef Ferran Andrià, pensato per i vegani, o la realizzazione di formati di pasta con particolari caratteristiche tecnologiche ed estetiche pensate per sposare una particolare salsa o un particolare condimento. 

Che cos’è il Sustainable Food Design? 

Sustainable Food Design è un hub, nato al CREA Alimenti e Nutrizione nel  novembre scorso, fondato insieme ad un gruppo di ricercatrici di questo centro.  Tra gli obiettivi più importanti che l’hub si propone c’è quello di supportare le piccole e medie imprese dell’agroalimentare italiano nel migliorare la sostenibilità e la qualità delle loro produzioni, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo e della strategia From Farm to Fork.  Come sappiamo, le piccole e medie imprese sono il vanto del nostro sistema agroalimentare, spesso, però, hanno difficoltà nel realizzare cambiamenti importanti dei loro cicli produttivi. Ricerca di fondi, trasferimento tecnologico, economia circolare le attività su cui ci impegniamo, ma l’altro obiettivo importante sarà dare visibilità ai consumatori sul valore aggiunto del  prodotto “ri-disegnato”. Vorremmo “fare cultura” sull’importanza delle scelte sostenibili, perché i consumatori possano migliorare le loro conoscenze e aumentare la consapevolezza su quanto sia importante scegliere “meglio”, scegliere  prodotti di alta qualità e sostenibili, se vogliamo davvero migliorare il nostro stato di salute e la salute del nostro Pianeta. 

Abbiamo già attivi progetti di ricerca con queste finalità.  

Perché il Sustainable Food Design può essere importante per le piccole e medie imprese italiane?  

Come ho detto poco fa, le piccole e medie imprese spesso hanno difficoltà nel rinnovare le  loro linee produttive, proprio per le loro dimensioni, le difficoltà economiche e a volte anche per diffidenza. Cambiare per loro significa investire risorse, energie senza avere, a volte,  ritorni.  Per questa ragione i produttori sono spesso diffidenti… Vogliamo essere un ponte per loro, accompagnarli nel cambiamento e poi promuovere le loro nuove produzioni.  Dialogo e ascolto il punto di partenza in questi percorsi verso il miglioramento della sostenibilità e della qualità.  

Raccontaci il percorso che ti ha portato fino all’hub  tenuto a battesimo nei mesi scorsi e i partner che sono saliti a bordo  

L’idea dell’hub nasce proprio dal contatto diretto con le piccole realtà del nostro Agrifood , dal capire le loro difficoltà, i loro problemi e dalla passione per il Food Design, che è un nuovo approccio per progettare e comunicare il cibo, uno strumento utile per riuscire  a valorizzare ancora meglio  il patrimonio del nostro agroalimentare, raccontare nuove storie e renderlo ancora più interessante, anche per i mercati esteri. Tra nostri partner ci sono alcune Università italiane, tra cui la Federico II di Napoli, il Santa Chiara Lab  e alcune Università europee: molte di queste hanno già  messo in opera le potenzialità del Food Design e speriamo di riuscire in partenariati virtuosi. 

Quali saranno le iniziative dei prossimi mesi? 

Il primo convegno dell’hub si è tenuto nel dicembre scorso. Le iniziative che abbiamo in cantiere sono le nostre “chat room” -incontri periodici dal vivo e virtuali che abbiamo chiamato così perché luogo di scambio di esperienze-  su temi “caldi” nel settore della sostenibilità e della qualità alimentare. Stiamo pianificando un’iniziativa con il Santa Chiara Lab in autunno e poi a dicembre la seconda edizione del nostro convegno annuale,  speriamo più ricco di interventi e di novità.   

Quali sono i prodotti che secondo te meglio si prestano al ridisegno sostenibile? 

Non esistono prodotti/alimenti più adatti di altri, ma soltanto prodotti/alimenti con poca visibilità, che potremmo valorizzare o prodotti nuovi da progettare con finalità salutistiche e nutraceutiche o, infine, prodotti tradizionali, identitari a cui dare luce nuova.  

La nostra sfida è abbracciare tutto il mondo del Food Design, raccontare nuove storie sul nostro cibo.

qui il link  per accedere agli Atti del 1° Convegno dell’Italian Food  Design

https://www.crea.gov.it/en/web/alimenti-e-nutrizione/pubblicazioni-istituzionali-schede-tecniche

Giulio Viggiani
Giornalista pubblicista e componente dell’Ufficio Stampa CREA 

Svolge attività di branding, media relations, implementazione ed aggiornamento contenuti dell’area stampa del sito CREA, pianificazione eventi, rassegna stampa press e audio-video; news e comunicati stampa su seminari, convegni, eventi, studi e attività scientifiche dell’ente.

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