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giovedì, 9 Maggio 2024

Alieni e aree protette: nessuno è al sicuro 

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Qual è l’impatto delle invasioni aliene negli ecosistemi delle nuove aree? Quali e quanti danni arrecano alla biodiversità? Nell’ambito del National Biodiversity Future Center, uno dei Centri Nazionali sviluppati nell’ambito del PNRR, Il CREA Difesa e Certificazione si occuperà del monitoraggio e gestione di Specie Aliene Invasive, oltre a sviluppare strategie di prevenzione.    

Alcuni Alieni, in particolare le Specie Aliene Invasive (IAS, Invasive Alien Species) possono arrecare danni al patrimonio di biodiversità nelle aree di nuova introduzione, mettendo in pericolo specie tutelate e biocenosi di particolare valenza ambientale. 

Il National Biodiversity Future Center è uno dei Centri Nazionali sviluppati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – Next Generation EU). In tale contesto il CREA partecipa alle attività del Nodo 3 “Assessing and monitoring terrestrial and freshwater biodiversity and its evolution: from taxonomy to genomics and citizen science” (Valutare e monitorare la biodiversità terrestre e di acqua dolce e la sua evoluzione: dalla tassonomia alla genomica e alla citizen science) con i 4 Centri di ricerca: Difesa e Certificazione (CREA-DC), Foreste e Legno, Cerealicoltura e Colture Industriali, Politiche e Bioeconomia. All’interno di “Activity 3 – Identify invasive alien species and evaluate their impact on autochthonous species” (Identificare le specie esotiche invasive e valutare il loro impatto sulle specie autoctone) il CREA-DC ha sviluppato un task di ricerca, che si occupa proprio di Monitoraggio e gestione di Specie Aliene Invasive (IAS). 

Le azioni di questo task sono volte a sviluppare strategie di prevenzione e gestione della IAS, cercando di mitigare gli impatti sulla biodiversità indigena. Nell’ambito del progetto è previsto lo sviluppo di nuove tecniche e progetti pilota per l’individuazione precoce di specie aliene, recentemente arrivate sul nostro territorio, ponendo l’attenzione soprattutto in siti nevralgici quali porti e aeroporti, così da prevenirne la diffusione. La prevenzione rappresenta, infatti, l’arma più efficace per affrontare il problema delle invasioni biologiche e limitarne i danni complessivi, risultando, inoltre,  vantaggiosa anche da un punto di vista economico. 

Nel progetto sono state individuate alcune Specie Aliene Invasive di recente introduzione e/o scarsamente investigate, con l’obiettivo di incrementare le conoscenze sulla loro biologia e sull’impatto da esse creato a livello ecosistemico. E’ stato valutato per esempio l’impatto di alcune piante aliene invasive (Carpobrotus spp. e Opuntia stricta) sulla fauna del suolo di due Isole dell’Arcipelago Toscano (Capraia e Giglio).  

Infine, poiché le Specie Aliene Invasive insediatesi con successo in nuovo territorio spesso rappresentano una grave minaccia per la biodiversità, diventa inevitabile ed estremamente necessaria un’attività di eradicazione o di controllo (laddove quest’ultima non fosse applicabile).  

Per tale motivo, nell’ambito del Task proposto da CREA DC sono anche in corso di studio e sviluppo metodi a basso impatto ambientale (es. agenti di biocontrollo) per la gestione di alcune IAS selezionate, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi

Alice Lenzi
Collaboratrice tecnica, CREA Centro Difesa e Certificazione, sede di Firenze

Laureata in Ecologia e Biologia della Conservazione presso la Sapienza Università di Roma, Alice ha da sempre dedicato le sue attività di ricerca allo studio della diversità entomologica, con focus su diversi gruppi, prevalentemente ditteri e coleotteri. Al momento, all’interno del Laboratorio per la tutela della biodiversità funzionale negli ecosistemi forestali del CREA DC di Firenze, si occupa del monitoraggio di insetti protetti e dello studio delle comunità di coleotteri saproxilici, il tutto attraverso metodi tradizionali e progetti di scienza partecipata.

#lafrase Di ogni forma, colore e dimensione, gli insetti occupano ogni nicchia, ogni ambiente. Ci circondano e ci accompagnano in ogni momento… basta aguzzare lo sguardo!

Silvia Gisondi
Ricercatrice, CREA Centro Difesa e Certificazione, sede di Roma

Da sempre appassionata di Biologia ambientale ed Entomologia, consegue laurea triennale in Biologia e laurea magistrale in Biodiversità e gestione degli ecosistemi per poi proseguire con un doppio dottorato di ricerca in Biologia ambientale ed evoluzionistica. Interessata a diversi ordini di insetti tra cui Coleotteri e Ditteri, Silvia continua a coltivare la propria passione entomologica presso CREA Difesa e Certificazione, stavolta con un focus nuovo: la Citizen Science e i coleotteri saproxilici.

#lafrase The game is afoot!

Giuseppe Mazza
Primo Ricercatore, CREA Centro Difesa e Certificazione, sede di Firenze

Zoologo, esperto in specie aliene invasive e controllo biologico.

#lafrase Eureka, Ho trovato! (Archimede)

Alessandro Campanaro
Primo Ricercatore, CREA Centro Difesa e Certificazione, sede di Firenze

Si occupa di ecologia e conservazione della natura, con particolare riferimento all’entomofauna forestale e alla Rete Natura 2000. È coordinatore di progetti nazionali e internazionali. Collabora con il Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri per la tutela di specie e habitat protetti nelle Riserve Statali. È impegnato nella Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine. La citizen science è parte integrante delle sue attività di ricerca così come la costruzione di una strategia per la sua affermazione a livello nazionale.

#lafrase Poi guardai meglio. L’albero era contorto e con grandi radici, sembrava avere braccia e gambe… Il buco era la bocca, e due nodi nel legno gli occhi. Il mio gnomo riposava, un sonno secolare. Il bosco stava perdendo tutte le sue creature ad una ad una” (S. Benni – Saltatempo

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