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giovedì, 10 Ottobre 2024

Xylella: la sfida degli insetti vettori  

Della stessa Rubrica

Il contrasto alla xylella fastidiosa passa attraverso la lotta agli insetti vettori, quegli insetti che veicolano il batterio da una pianta all’altra. Quali strategie possiamo adottare?

L’emergenza legata a Xylella fastidiosa continua a mettere a dura prova la comunità agricola mondiale. E, d’altronde, la Xylella ha un prezioso alleato, anzi più di uno. Nonostante l’effettivo responsabile dell’insorgenza della malattia sia il batterio, sono in realtà gli insetti a trasmetterlo, provocando l’infezione di nuove piante. Infatti, questi insetti, detti vettori, riescono a prelevare il batterio da piante infette e a inocularlo in piante sane, mentre si nutrono di linfa vegetale

Gli insetti vettori 

Si tratta degli insetti che, spostandosi da una pianta all’altra, diventano i veicoli, attraverso i quali si diffonde il batterio, che porta al rovinoso disseccamento degli ulivi e non solo. È quindi intuibile come un’efficace strategia di intervento contro il contagio non possa prescindere dalla lotta contro i vettori. Così, mentre gli sforzi per comprendere e contenere questa devastante malattia vegetale sono in corso, una particolare attenzione è rivolta al controllo dei vettori, come strategia chiave per preservare le colture vulnerabili. 

Adulto di Philaenus spumarius

In Europa, tre sono le specie indentificate come responsabili della trasmissione di X. fastidiosa: Philaenus spumarius (sputacchina media o sputacchina dei prati), che è il principale vettore, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris. Questi insetti appartengono alla famiglia degli Aphrophoridae e vengono chiamati comunemente sputacchine, dato che gli stadi giovanili si sviluppano dentro ad una spuma che loro stessi producono sulla pianta di cui si nutrono. Tutte e tre le specie compiono una sola generazione all’anno e diventano adulti alla fine della primavera. Le forme giovanili vivono quasi esclusivamente su piante erbacee, all’interno della spuma, mentre gli adulti vivono liberi nell’ambiente. Gli adulti di Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris possono nutrirsi su molte piante ospiti, tra le quali l’olivo ed altre piante coltivate. Gli adulti sono anche l’unico stadio dell’insetto capace di trasmettere X. fastidiosa. 

La lotta contro i vettori 

La lotta ai vettori di X. fastidiosa è obbligatoria nelle aree in cui il batterio è presente ed è regolamentata, a livello nazionale, dal Decreto 24 gennaio 2022 “Adozione del Piano di emergenza nazionale per il contrasto di Xylella fastidiosa (Wells et al.)”. Il controllo del vettore è attuato principalmente nelle aree olivicole pugliesi, dove le infestazioni da X. fastidiosa hanno causato gravi danni alla produzione olivicola.  

Fermo restando che un accurato monitoraggio della presenza (mediante retini da sfalcio e trappole) è fondamentale per la riuscita delle misure di controllo, gli interventi principali sono rivolti verso gli stadi giovanili (che vengono monitorati in vari modi), che risultano più vulnerabili e meno mobili.  

Effetti della Xylella fastidiosa

Al di là della tecnica di monitoraggio adoperata, l’obiettivo dei rilievi sulle forme giovanili è quello di determinare il periodo, in cui si verifica il picco di individui che ha raggiunto il IV stadio di sviluppo, quando l’applicazione di interventi di distruzione della vegetazione erbacea raggiunge la massima efficacia. Lo scopo è quello di abbattere la popolazione del vettore prima che gli adulti entrino in contatto con le piante di olivo. Tali interventi si effettuano nel periodo primaverile e sono di tipo agronomico, prevedendo, come già detto sopra, lo sfalcio della copertura erbacea del suolo, nonché la lavorazione superficiale del suolo stesso. Nei confronti degli adulti, invece, viene attuata la lotta chimica all’inizio dell’estate con prodotti insetticidi autorizzati. 

Strategie sostenibili di controllo  

Attualmente i mezzi di lotta a disposizione per il controllo dei vettori di X. fastidiosa non sono molti, e il ricorso ai mezzi chimici, seppur abbastanza efficaci, non appare ecologicamente sostenibile nel lungo periodo. Per questo, si stanno sperimentando diverse strategie per controllare i vettori di X. fastidiosa senza ricorrere a interventi con sostanze chimiche dannose. Tra queste si annoverano l’utilizzo di nemici naturali, quali funghi entomopatogeni, predatori e parassitoidi, la lotta con biopesticidi di origine naturale e lo studio di sostanze che abbiano azione attrattiva o repellente nei confronti degli adulti di sputacchina. 

La lotta contro Xylella fastidiosa richiede un approccio integrato che coinvolga agricoltori, scienziati, istituzioni e comunità locali. La collaborazione è fondamentale per lo sviluppo e l’implementazione di strategie efficaci di controllo dei vettori, affinché la minaccia di Xylella non metta a repentaglio la sicurezza delle colture e la diversità agricola. 

In conclusione, mentre la battaglia contro Xylella fastidiosa continua, il controllo dei vettori emerge come una tappa cruciale nella difesa delle colture. Con l’impiego di strategie innovative e la collaborazione tra le diverse parti interessate, c’è speranza che questa minaccia possa essere contenuta e che le nostre colture possano prosperare senza il timore costante della diffusione del temibile Batterio. 

Elisabetta Gargani
Ricercatore, CREA Centro Difesa e Certificazione

Entomologia agraria 

#lafrase Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta (Wiston Churchill)

Anita Nencioni 
Tecnologo, CREA Centro Difesa e Certificazione

Entomologia agraria 

#lafrase Abbiate cura della natura, perché ne fate parte e dipendete da essa (Sir David Frederick Attenborough)

Ilaria Cutino 
Ricercatrice, CREA Centro Difesa e Certificazione

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