Che ruolo possono giocare struttura del paesaggio e attivitร dellโuomo nella diffusione della Xylella fastidiosa? Ed รจ possibile ipotizzarne la traiettoria? Lo studio del CREA Agricoltura e Ambienteย ย
L’introduzione di agenti patogeni in nuovi ambienti rappresenta una seria minaccia per la salute umana e l’agricoltura. La comprensione dei fattori che favoriscono questa vera e propria emergenza รจ essenziale per sviluppare strategie di protezione efficaci. Tra i fattori chiave, l’espansione della popolazione umana e la globalizzazione del commercio sono considerati determinanti.
Tuttavia, il ruolo delle attivitร umane sulla distribuzione delle specie aliene, come la Xylella fastidiosa (Xf), รจ stato trascurato, in quanto la maggior parte degli studi finora condotti ha riguardato soprattutto la genomica e le dinamiche insetto-batterio.
Per colmare questo gap, nellโambito dei progetti โPNRR Agritechโ e โDIACOXโ – che coinvolgono i centri CREA Agricoltura e Ambiente (AA), Difesa e Certificazione (DC), Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicultura (OFA) e Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari (IT) – รจ stato realizzato uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientificaโฏโScience of The Total Environmentโโฏ(impact factor 9,8), in cui vengono quantificati gli effetti della pressione antropica sulla distribuzione spaziale del patogenoโฏXf in Puglia. La Xf dal 2013 – anno del suo primo rinvenimento – si รจ propagata su 54.000 ettari di uliveti pugliesi, provocando laโฏโolive quick decline syndromeโ (OQDS)โฏe la morte di milioni di piante.
Lโarea di studio
L’area di indagine in Puglia ha incluso principalmente le province Salentine, a sud della regione, come Bari, Taranto, Brindisi e Lecce. Questa zona รจ stata gravemente colpita dalla diffusione della Xf e presenza del batterio รจ stata segnalata per la prima volta nella provincia di Lecce nel 2013.
La situazione รจ in continua evoluzione: le attivitร di monitoraggio e gestione della Xf in Puglia sono focalizzate sulla delineazione di aree di contenimento e aree tampone per limitare la ulteriore diffusione del patogeno, con aggiornamenti periodici sulle aree colpite e sulle misure adottate per attenuare l’impatto della malattia sulla coltivazione degli ulivi nella regione.
Le analisi condotteโฏ
Sulla base della documentazione disponibile sul sito della regione Puglia, รจ stato creato un database digitale con la geolocalizzazione delle piante risultate infette dal 2015 al 2021 (disponibile al linkโฏhttps://doi.org/10.6084/m9.figshare.22220872.v2).โฏSu tale dataset, sono state condotte analisi sulle dinamiche spaziali e temporali dellโepidemia, con lโobiettivo di comprendere come la struttura del paesaggio abbia influenzato la distribuzione della Xf e di identificare zone propense alla sua diffusione, in funzione delle diverse tipologie di uso del suolo.
Le classi di uso del suolo utilizzate sono state derivate dalla mappa Corine Land Cover (CLC) del 2018 (https://land.copernicus.eu/pan-european/corine-land-cover/clc2018). Oltre agli uliveti (CLC 223), sono state mantenute quattro classi di uso del suolo per valutare l’impatto della componente antropica sullo sviluppo dell’epidemia: il tessuto urbano (CLC 11), espressione della elevata pressione antropica con insediamenti piรน o meno compatti; le reti stradali e ferroviarie (CLC 122), espressione della mobilitร umana attraverso il traffico veicolare; i terreni coltivabili (CLC 21), espressione della gestione agricola del territorio; le aree naturali e seminaturali (CLC 3), espressione di una bassa presenza antropica sul territorio.
Per esplorare il ruolo della presenza e delle attivitร dellโuomo sulla distribuzione dellโepidemia di OQDS in Puglia, รจ stata confrontata la posizione degli olivi infetti da Xf con la distribuzione dei diversi usi del suolo nella regione, utilizzando lโanalisi della nicchia ecologica. Si tratta di una tecnica nata per identificare le variabili ambientali che caratterizzano lโhabitat di una specie, in termini di marginalitร (per esempio, quanto differisce l’habitat della specie dalle condizioni ambientali disponibili) e specializzazione (per esempio, quanto una specie รจ selettiva riguardo alle condizioni ambientali disponibili). In questo studio, la โspecieโ รจ rappresentata dalle piante infette, e le โvariabili ambientaliโ dai diversi usi del suolo.
La metodologia proposta necessita di dati quantitativi, sono state quindi derivate mappe raster (pixel di 1 km) della distanza di ciascuna cella dai diversi usi del suolo, e su queste รจ stata poi sovrapposta la griglia delle osservazioni relative alla presenza dellโinfezione da Xf durante il periodo 2015-2020. I dati del 2021 sono stati utilizzati per validare la mappa della propensione all’infezione derivata dallโanalisi (suitability map). In questo modo รจ stato possibile indentificare le zone in cui lโinfezione tende a verificarsi con maggiore probabilitร .
I risultatiโฏ
Dallo studio รจ emerso che la presenza umana nel territorio, in termini di suo uso e intensitร di gestione, ha giocato un ruolo significativo nell’epidemia di Xf.
Lo spostamento anno dopo anno dei focolai di Xf in Puglia, da Lecce verso Bari, ha rivelato un chiaro gradiente da sud a nord. La diffusione dell’epidemia ha coperto circa 65 km, attraversando la zona infetta e quasi raggiungendo la zona di contenimento. Il maggior avanzamento, di quasi 40 km, รจ avvenuto nel 2017, anno con il maggior numero di alberi infetti registrati. ร da notare che, negli ultimi quattro anni, una tendenza all’aumento del numero di piante infette รจ stata bilanciata da una tendenza crescente al raggruppamento dei focolai, indicando che c’รจ una tendenza ad un maggiore controllo a livello locale dell’infezione. D’altro canto, il rapido movimento verso nord delle infezioni da Xf in tutta la Puglia ha chiaramente evidenziato le difficoltร di contenimento dell’OQDS nell’intera regione per distanze medie o lunghe.
Lโanalisi della nicchia ha infine mostrato che le aree con la piรน alta probabilitร di infezione da Xf sono raggruppate strettamente lungo le principali infrastrutture stradali, con una maggiore incidenza nelle coste meridionali della Puglia e nelle parti settentrionali e centrali della regione. Al contrario, le zone con la piรน bassa probabilitร di occorrenza di Xf sono principalmente situate nelle regioni interne della parte piรน meridionale della Puglia, dove la pressione antropica รจ piรน bassa e le principali reti stradali sono piรน distanti. I risultati hanno indicato infatti una chiara correlazione tra il livello di antropizzazione e la densitร degli alberi infetti da Xf nell’epidemia di OQDS.
Le conclusioni
La rapida diffusione di Xf in Italia sta causando danni significativi all’economia locale e alla produzione di olive, suscitando preoccupazioni in tutte le regioni nel bacino del Mediterraneo. Attraverso la ricerca effettuata, sono state individuate zone con maggiore probabilitร di diffusione dell’infezione. Si tratta di un approccio che puรฒ rappresentare un supporto alle attivitร di prevenzione ed alla identificazione di interventi maggiormente mirati.
Questo studio integrato sottolinea l’importanza di considerare la componente antropica nelle ricerche e nella elaborazione delle strategie di prevenzione e controllo dei focolai di Xf, consentendo di predisporre meccanismi di sorveglianza nelle aree a rischio, considerando ad esempio con particolare attenzione le principali strade con elevato traffico veicolare e le direttrici turistiche.
In sintesi viene evidenziata lโimportanza, fino ad oggi solo marginalmente considerata, della struttura del paesaggio (paesaggio aperto di campagna vs. cittร ) unitamente ad altre variabili, quali la distribuzione delle piante ospiti, dei patogeni e i flussi di mezzi e persone, ai fini di una piรน precisa elaborazione dei modelli previsionali.
La distribuzione delle piante ospiti svolge un ruolo cruciale nella diffusione di Xylella fastidiosa, le diverse ragioni per cui la distribuzione delle piante ospiti influenza la propagazione di Xylella fastidiosa sono:
- Mezzo di Trasmissione: Xf viene principalmente trasmessa attraverso insetti vettori, come cicale o afidi. Questi insetti si nutrono della linfa delle piante ospiti infette e, nel processo, possono acquisire il batterio. Quando l’insetto si sposta su altre piante ospiti per alimentarsi, puรฒ trasmettere il batterio, contribuendo alla diffusione dell’agente patogeno.
- Gamma di Piante Ospiti: Xf รจ polifago, il che significa che puรฒ infettare diverse specie di piante. La sua capacitร di infettare una vasta gamma di piante rende piรน difficile contenere la sua diffusione, in quanto puรฒ trasferirsi da una specie ospite all’altra attraverso gli insetti vettori.
- Diversitร di Habitat: La presenza di diverse piante ospiti in un dato habitat fornisce un ambiente favorevole per la sopravvivenza e la propagazione di Xf. La disponibilitร di piante ospiti puรฒ influenzare la densitร degli insetti vettori, fornendo piรน opportunitร di trasmissione del batterio.
- Resilienza dell’Agente Patogeno: La presenza di numerose piante ospiti puรฒ contribuire alla resistenza e alla persistenza di Xf in un’area. La diversitร delle piante ospiti puรฒ garantire una continua fonte di batteri, anche se alcune specie ospiti vengono controllate o rimosse.
I flussi di mezzi e persone sono essenziali per un monitoraggio piรน preciso della diffusione di Xylella fastidiosa (Xf) per diverse ragioni:
Trasporto degli Insetti Vettori:
- Gli insetti vettori di Xf, come cicale e afidi, possono viaggiare su mezzi di trasporto, come automobili, camion o treni. I flussi di mezzi di trasporto possono facilitare il movimento degli insetti da un’area infetta a una non infetta, contribuendo cosรฌ alla diffusione del patogeno.
- Mobilitร delle Piante Ospiti: le piante ospiti infette da Xf possono essere trasportate su mezzi di trasporto. la mobilitร delle piante infette รจ un modo attraverso il quale il batterio puรฒ essere introdotto in nuove aree geografiche, soprattutto se queste piante vengono spostate da un luogo a un altro.
- Corridoi di Diffusione: le infrastrutture di trasporto, come autostrade, strade principali o linee ferroviarie, possono fungere da corridoi di diffusione per Xylella fastidiosa. Gli insetti vettori possono seguire tali corridoi, facilitando la loro dispersione e la trasmissione del batterio lungo le rotte di trasporto.
- Interconnessione tra Regioni: la mobilitร delle persone e dei mezzi di trasporto puรฒ collegare diverse regioni, favorendo la connessione di aree geografiche precedentemente isolate. Questa interconnessione puรฒ influenzare la diffusione di Xf, specialmente se l’insetto vettore o le piante ospiti infette vengono trasportati tra regioni.
- Elaborazione dei Modelli di Diffusione: per elaborare modelli di diffusione accurati, รจ essenziale considerare i flussi di mezzi e persone. L’integrazione di dati sui movimenti delle persone e dei veicoli nei modelli predittivi consente di valutare in modo piรน preciso come il patogeno potrebbe diffondersi in base ai modelli di mobilitร umana e al trasporto di merci.
Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza – Centro Nazionale per le Tecnologie dellโAgricoltura (PNRR Agritech); finanziato dalla Comunitร Europea; proponente Universitร degli Studi di Napoli Federico II; Soggetti partecipanti: 51 di cui 28 Universitร ; 3 Enti pubblici di ricerca; 5 Enti privati; 15 Imprese.
Obiettivi: attraverso le attivitร di ricerca promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agricolo per migliorare quantitร e qualitร delle produzioni, garantendo lโadattamento sostenibile ai cambiamenti climatici anche attraverso la prevenzione, la resistenza e la resilienza rispetto ai rischi (siccitร , emergenze sanitarie, impoverimento dei suoli)โ
La diagnosi come strumento di prevenzione per il contenimento Xylella fastidiosa: sviluppo ed ottimizzazione โ DIACOXโ (Decreto MUR n. 664531 del 28/12/2022), data inizio 11/01/2023 data fine 10/01/2023, finanziato dal MASAF. ordinatore CREA DC (Difesa e Certificazione. Partecipanti: Agricoltura e ambiente – Roma (RM), Difesa e certificazione – Roma (RM), Ingegneria e trasformazioni agroalimentari – Monterotondo (RM), MiPAAF – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – Rende (CS), Universitร del Salento Centro Ecotekne, Universita La Sapienza.
Si occuperร dello studio di nuovi metodi diagnostici come strumento di prevenzione del batterio Xylella fastidiosa.

Collaboratore Tecnico di Ricerca
CREA Centro Agricoltura Ambiente
Tecnico di ricerca presso il CREA Agricoltura e Ambiente. Laureata in Scienze Agrarie con specializzazione sullo studio dello stress idrico delle piante arboree e Dottore di Ricerca nelle biotecnologie applicate ai prodotti agroforestali. Ha sempre lavorato sulla gestione dellโirrigazione, concimazione e inerbimento delle colture permanenti. Attualmente si sta interessando della diffusione dei patogeni sulle piante arboree, approfondendo tali tematiche integrando dati di campo e da remoto, attraverso sistemi informativi geografici e modellistica ambientale
#lafrase Lo scopo della scienza non รจ tanto quello di aprire la porta allโinfinito sapere, quanto di porre una barriera allโinfinita ignoranza (Bertold Brecth)

Ricercatrice, CREA Centro Agricoltura Ambiente
Ecologia del paesaggio e dinamiche vegetazionali da telerilevamento satellitare
#lafrase Eadem mutata resurgo (Jakob Bernoulli)

Ricercatore, CREA Centro Agricoltura Ambiente
Laureata in economia e commercio e abilitata alla professione di consulente tecnico del tribunale per il quale ha svolto numerose perizie agricole. Dal 2007 svolge attivitร di ricerca per il CREA Politiche e Bioeconomia (ex INEA). Ha sviluppato i propri interessi e le proprie competenze nei seguenti filoni di ricerca: Politiche Agricole, analisi micro e macroeconomiche del mercato agroalimentare, Biotecnologie in agricoltura
#lafrase Fedele alla linea


