Quali sono gli organismi alieni che colpiscono maggiormente i nostri agrumi? Si tratta di parassiti o anche di vettori inconsapevoli di malattie e patogeni? Scopriamo insieme ai ricercatori del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura i principali rischi cui è sottoposta la nostra agrumicoltura
Giunte da qualche decennio da regioni tropicali e subtropicali, sono tante le specie aliene stabilmente diffuse negli agrumeti mediterranei. L’introduzione accidentale di organismi alieni è di fatto un processo dinamico e continuo, favorito dal fenomeno del riscaldamento globale e dalla tropicalizzazione del Mediterraneo. Nei nuovi territori, le popolazioni di alcune specie aliene sono cresciute velocemente, grazie anche alla disponibilità di fonti alimentari e all’assenza dei nemici naturali. Per alcune di esse, però, col tempo si è stabilito un equilibrio, grazie al contenimento da parte di predatori e nemici naturali indigeni.
Tra le specie aliene ricordiamo la minatrice fogliare degli agrumi, Phyllocnistis citrella, un piccolo lepidottero originario del Sud-Est asiatico. Rinvenuta in Italia nel 1995, le larve vivono sulle specie del genere Citrus e altre Rutacee, nutrendosi dei tessuti teneri, producendo deformazioni e disseccamenti del lembo fogliare. La presenza di imenotteri parassitoidi, nemici naturali autoctoni, ne limita la popolazione attaccando soprattutto le larve. Situazione simile anche per l’acaro rosso degli agrumi, Panonychus citri, specie polifaga, la cui prima segnalazione in Italia risale al 1973. Questo ‘ragnetto delle piante’, è tra gli organismi alieni più temuti dagli agricoltori, in quanto le alterazioni generate dalle loro punture conducono al deperimento generale della pianta, fino alla morte nei casi più gravi. Le preoccupazioni maggiori sussistono specialmente per i vivai dove è necessario intervenire mediante la lotta chimica. In pieno campo invece, l’acaro rosso viene controllato da altri acari predatori, ben presenti nei nostri ambienti naturali.
Gli alieni contemporanei
Oggi l’attenzione è rivolta ad altri insetti alieni nefasti per gli agrumi, non ancora diffusi nell’area del Mediterraneo e inseriti nelle liste dell’EPPO (Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante) degli organismi nocivi da quarantena. Recentemente alcuni di questi insetti alieni sono stati segnalati anche in Italia, seppur con presenza localizzata, ma che generano situazioni di allerta per la possibile diffusione. Nel 2008 viene segnalato per la prima volta in Italia l’Aleurodide spinoso degli agrumi, Aleurocanthus spiniferus, specie invasiva originaria dell’Estremo Oriente, capace di vivere su numerose varietà di piante, ma particolarmente dannosa per gli agrumi, tanto da poter incidere sulle produzioni. Dalla Puglia, dove l’insetto è stato rinvenuto per la prima volta, in un quindicennio ha raggiunto, o è stato involontariamente trasportato nelle regioni del nord fino all’Emilia Romagna e in altre regioni meridionali, Sicilia inclusa.
Grande preoccupazione desta anche il lepidottero Thaumatotibia leucotreta (Fig. 1), intercettato per la prima volta in Italia nel 2014 nel porto di Livorno, in un container proveniente dal Sud Africa contenente arance Navel. Rinvenimenti occasionali, in alcuni casi eradicati, sono stati riportati in anni recenti in numerosi Paesi del nord Europa. Preoccupa la sua presenza in Spagna; è presente, inoltre, in Israele e necessita conferma il dato per il Marocco. Questa specie, originaria dell’Africa sub-sahariana, è un parassita di importanza economica, potendo vivere su oltre 130 specie vegetali, quali avocado, agrumi, mais, cotone, macadamia, pesco e susino.
Insetti alieni, vettori inconsapevoli di malattie assai distruttive
Diverse sono le specie di insetti alieni che fungono da vettori di virus e batteri estremamente aggressivi, agenti di malattie il cui controllo è reso estremamente difficile proprio da tale modalità di trasmissione. Tra questi Aphis citricidus, il più efficiente vettore degli isolati di Citrus Tristeza Virus (CTV) “non-Europei” (non-EU), che potrebbero mettere a rischio tutti i tentativi di controllo della “Tristeza degli agrumi” (Fig. 2).
Seguendo la nuova regolamentazione Europea (Implementazione Commissione Europea 2021/2285), gli isolati “non- Europei” di CTV sono stati recentemente inclusi tra i patogeni da quarantena a differenza di quelli “EU”. Gli isolati “non-EU” di CTV comprendono alcuni genotipi agenti di “Stem Pitting” (SP) (genotipi T36, T 68 e VT) e “Resistance Breaking” (RB), particolarmente temuti per la loro aggressività e sintomatologia e verso cui non esistono valide forme di lotta. Dove presenti, gli isolati SP hanno determinato gravi perdite produttive. Il vettore A. citricidus è già stato rilevato a nord di Spagna e Portogallo destando notevole preoccupazione, tanto che si stanno avviando campagne di monitoraggio in pieno campo seguendo le procedure descritte nella corrispondente Pest Survey Card dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).
Non solo insetti tra gli alieni di temuta introduzione
Gli scambi commerciali di materiale infetto introdotto clandestinamente rende, inoltre, sempre più concreta la possibilità di ingresso e stabilizzazione di agenti patogeni batterici e fungini inseriti nelle liste degli organismi da quarantena. Oggi, la normativa vieta l’introduzione di piante e materiale di propagazione dei generi Citrus, Fortunella e Poncirus (reg. EU 2019/ 2072 del 28 novembre 2019). Purtuttavia, il materiale vegetale afferente a varie specie di Rutaceae, usate soprattutto a scopo ornamentale, continua a non essere regolamentata, ad eccezione del materiale proveniente da paesi in cui è presente il Huanglongbing (HLB) o “greening degli agrumi” causata da un batterio delle specie Candidatus liberibacter asiaticus (Las), africanus (Laf) e americanus (Lam).
Il cancro batterico degli agrumi (CBC)
Tra gli organismi nocivi elencati come da quarantena Xanthomonas citri subsp. citri e X. fuscans subsp. aurantifolii, sono gli agenti causali del CBC, una malattia devastante che colpisce gravemente le piante e i frutti di agrumi. Ad oggi, non è nota la presenza di questi patogeni nella comunità europea e nell’intera regione del Mediterraneo. CBC è una malattia endemica in molte zone del continente asiatico, in Medio Oriente ed in varie aree del sud e centro America, oltre che nel continente africano. Causa lesioni necrotiche in foglie, rami e frutti (Fig. 3) e precoce cascola di frutti e foglie con un decadimento generale della pianta (Fig. 4).
Cascola
Caduta prematura di gemme fiorifere e vegetative, di fiori e di frutti, per cause organiche o climatiche o parassitarie
Difficile il contenimento del patogeno per via chimica mediante antibiotici o composti a base di rame, il cui utilizzo sarà sempre più ridotto nell’UE nel prossimo futuro.
L’introduzione attraverso lo scambio di materiale vegetale infetto rappresenta il fattore di rischio più concreto, come dichiarato anche dall’EFSA soprattutto attraverso piante ornamentali. Per tale ragione, all’ingresso in Europa, vengono effettuati rigorosi controlli da parte degli ispettori fitosanitari alle dogane sul materiale vegetale importato ufficialmente e sui bagagli dei passeggeri (Fig. 5).
Macchia nera degli agrumi o Citrus Back Spot
La Macchia nera degli agrumi rappresenta la minaccia più pressante tra le fitopatie degli agrumi di temuta introduzione nel territorio europeo, essendone già stata segnalata la presenza nella vicina Tunisia dal 2020. Tale malattia, causata dal fungo patogeno Phyllosticta citricarpa (syn. Guignardia citricarpa) oltre che in Africa, è presente nelle regioni subtropicali umide di Asia, Oceania e Americhe, dove è considerata fra le più rilevanti e devastanti patologie degli agrumi (Fig. 6). Ad eccezione di arancio amaro e limetta di Tahiti, tutte le specie e varietà di agrumi e, in particolar modo il limone, risultano suscettibili alla malattia. I frutti affetti sono inadatti alla vendita come prodotto fresco, con gravi danni economici (Fig. 7). Tuttavia, anche i frutti asintomatici al momento della raccolta possono ancora sviluppare la malattia durante il trasporto o la conservazione.
P. citricarpa è stato classificato dalla Commissione europea come organismo nocivo da quarantena nel Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 (All.2, parte A), finalizzato a impedire l’ingresso, l’insediamento e la diffusione degli organismi nocivi in elenco, nel territorio dell’Unione Europea. Tale patogeno è inoltre elencato come organismo nocivo prioritario nel regolamento delegato (UE) 2019/1702 della Commissione.
P. citricarpa può diffondersi attraverso le spore, ma il principale rischio di introduzione in Paesi ancora esenti è conseguente all’importazione di piante, materiale vivaistico e frutti infetti. Nei Paesi UE vige il divieto di importazione per le piante e per il materiale vivaistico non certificato. Per quanto riguarda i frutti sono state inasprite alcune misure atte ad impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio UE del patogeno, mediante l’utilizzo di un codice di tracciabilità e di un certificato fitosanitario (Reg. esec. 2022/632 della Commissione europea). Inoltre, per alcuni Paesi esportatori, con molti casi di prodotto non conforme, si è reso necessario inasprire le prescrizioni di campionamento presso le aziende di imballaggio, al fine di rilevare la presenza del patogeno prima dell’esportazione (GU del 19.4.2022).
La Xylella degli agrumi
Parente stretta di quella che sta determinando la grave epidemia sull’olivo in Puglia, la Xylella degli agrumi potrebbe diventare una minaccia per l’agrumicoltura del Mediterraneo soprattutto a seguito della recente segnalazione per la prima volta in Europa di alcune piante di agrumi infette da Xylella fastidiosa subsp. fastidiosa in diverse regioni del centro-nord del Portogallo (https://gd.eppo.int/taxon/XYLEFA/distribution/PT). Nonostante questa sottospecie sia nota per essere patogena soprattutto su vite e mandorlo, la sua presenza anche su piante di agrumi appare singolare e potrebbe lasciar temere un possibile salto d’ospite. L’agente della clorosi variegata degli agrumi è infatti la subspecie pauca, nota per i problemi che sta causando in Brasile sin dal 1991. Trasmessa da “cicaline” nostrane, che vivono sulla flora spontanea, questa segnalazione potrebbe mettere a rischio non solo gli agrumi, ma anche altre colture come la vite e il mandorlo.
Laureato in Scienze Agrarie. Dottorato di ricerca in “Scienze Entomologiche e Difesa degli Agro-ecosistemi”, conseguito presso l’Università degli Studi di Catania.
Ricercatore presso il CREA dal 2015, si occupa di Entomologia: gestione agroecosistemi, specie aliene invasive, insetti impollinatori, biodiversità lepidotteri notturni.
#lafrase Con attenzione osserva un Fiore – vistoso o insignificante che sia – vedrai sarà come rivivere l’inizio della Vita
Svolge attività di ricerca sugli agrumi, in particolare i suoi studi si focalizzano sugli agrumi ornamentali svolgendo programmi di breeding ed associando al valore decorativo delle specie ornamentali anche lo studio sul loro potenziale ruolo nella diffusione di malattie emergenti e valutando le eventuali resistenze a patogeni o il loro uso come portinnesti resistenti a patologie. Si occupa, inoltre, di tecniche di micropropagazione e coltura in vitro, di trasformazione genetica e studio delle vie biosintetiche della vitamina C.
#lafrase Gioisci delle arance che raccogli, dalla loro presenza viene gioia. Oh, siano benvenute queste guance dei rami, benvenute le stelle di quest’albero. Si direbbe che il cielo abbia versato oro, e che per noi la terra abbia forgiato pomi (Alì al-Ballanubi di Villanova poeta arabo siciliano)
Biologa molecolare con esperienza nella diagnosi e nello studio di virus, fungi e batteri patogeni delle piante, in particolare di agrumi e olivo. Negli ultimi anni si è specializzata nella diagnosi di patogeni emergenti degli agrumi grazie ai test su piante indicatrici e all’applicazione delle nuove tecnologie di sequenziamento NGS
#lafrase Non c’è niente di così paziente, in questo mondo, come un virus alla ricerca di un ospite (Mira Grant)
Si interessa di problematiche della fase postraccolta di agrumi, olivo e colture arboree da frutto, occupandosi di studi relativi all’impiego di strategie eco-sostenibili, di antagonisti microbici e di innovazioni tecnologiche per il controllo delle micopatie, delle fisiopatie e per il mantenimento delle caratteristiche qualitative del frutto dopo la raccolta, al fine di estenderne la shelf-life.
#lafrase Quando l’ultimo albero sarà tagliato e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato ci renderemo conto che non possiamo mangiare il denaro. (Proverbio indiano)