Date le sue caratteristiche, e soprattutto la facilità di trasmissione, anche tramite seme potenzialmente contaminato, in Europa il Tomato brown rugose fruit virus, ToBRFV, è stato identificato come organismo nocivo ed è soggetto a misure di emergenza per impedirne l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione. Scopriamo le caratteristiche di questo virus, che attacca pomodori e melanzane
Il Tomato brown rugose fruit virus – ToBRFV è un virus appartenente al genere Tobamovirus, di cui è maggiormente noto il virus del mosaico del tabacco (TMV).
Un po’ di storia
È stato riscontrato per la prima volta in Israele e Giordania, dal 2014, in coltura protetta su varietà di pomodoro (Solanum lycopersicum) dotate di resistenza al suddetto TMV. A partire dal 2018 il virus si è diffuso in Messico, e poi molto rapidamente in diversi paesi Europei (Germania, Grecia, Italia, Olanda, Regno Unito, Turchia, Francia, Spagna), oltre che negli Stati Uniti, e in Cina. In Italia, ToBRFV compare per la prima volta nel 2018 in Sicilia nelle province di Ragusa, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta, per poi diffondersi dal 2021 in altre regioni come Toscana, Puglia, Lazio e Campania.
In Messico, Giordania e Italia, sono stati riportati casi di infezione naturale anche su varietà di peperone (Capsicum annuum) non dotate di resistenza per TMV. Gli studi condotti hanno accertato diverse specie botaniche serbatoio del virus in ambienti naturali, tra cui le più comuni il farinello dei muri (Chenopodiastrum murale), l’erba morella (Solanum nigrum), l’amaranto comune (Amaranthus retroflexus), la malva (Malva parviflora), la portulaca (Portulaca oleracea), ma anche altre specie erbacee spontanee proprie degli ambienti mediterranei e frequenti come infestanti nelle zone di produzione di pomodoro. In condizioni di laboratorio, è stato possibile verificare che su altre solanacee come tabacco (Nicotiana tabacum), melanzana (S. melongena) e patata (S. tuberosum) il virus non è in grado di causare infezione sistemica.
I sintomi
Il virus prende il nome dalle macchie marroni ad aspetto rugoso (brown rugose) che sono state riscontrate sui frutti nella prima identificazione del virus in Giordania. Tuttavia, i sintomi possono variare con la varietà, le condizioni climatiche e stagionalità, fino ad un quadro completamente asintomatico, come riscontrato nei nostri ambienti climatici nel periodo invernale. La condizioni di assenza di sintomi si manifesta anche nelle prime fasi di sviluppo delle piantine post germogliamento che abbiano acquisito l’infezione come sopra descritto. Tale evento determina il forte rischio che, in vivaio, la malattia non venga rilevata e del materiale vegetativo infetto sia distribuito inconsciamente ai produttori coltivatori.
Sulle foglie si evidenziano sintomi di mosaicatura (alternanza di colore verde a diversa intensità), in particolare sulle foglie più giovani dell’apice vegetativo e dei germogli laterali, a volte associata da lieve a grave, bollosità, frastagliatura dei margini fino ad una deformazione fusiforme o totale restringimento del lembo, striature marroni, macchie di colore bruno o giallo, irregolari più o meno estese sulla lamina fogliare. In genere, la pianta subisce una consistente riduzione dello sviluppo ed una mancata produzione utile, stimata per assenza di 4 a 6 palchi/ciclo o minore numero di frutti per grappolo.
Sulle bacche si possono manifestare scolorimenti, marmorizzazione clorotica (che può apparire simile all’infezione con il virus del mosaico del pepino – PepMV), alterazione colorimetrica dello stato di maturazione. Nei frutti giovani anche deformazione e lesioni necrotiche, queste ultime sono osservabili anche su steli fiorali e sepali. Quando la malattia causa questi sintomi diretti sui frutti, il danno è maggiore rispetto alla perdita produttiva quantitativa sopra menzionata, in quanto diventa impossibile conferire il prodotto per la vendita.
Come si trasmette?
La principale modalità di trasmissione e diffusione negli ambienti di coltivazione di ToBRFV è quella per contatto, implicando una trasmissione in presenza di lesioni, che si può verificare per strofinamento tra pianta infetta e una pianta adiacente sana, a livello di apparato radicale lesionato nelle fasi di trapianto, nelle operazioni di innesto, nonché tramite l’azione antropica (strumenti di lavoro, mani e indumenti contaminati) in tutte le operazioni colturali dal trapianto, potatura, picchettamento, legatura, irrorazione e raccolta) ma anche accidentale nelle fasi di conferimento e commercializzazione.
I virus del genere Tobamovirus, e quindi ToBRFV, presentano caratteristiche strutturali (genomiche e rivestimento proteico), tali da sopravvivere per lunghi periodi nei residui colturali, anche nel terreno, e su attrezzi e materiale inerte utilizzato per la coltivazione e la lavorazione del pomodoro e peperone: picchetti, fili per traliccio, contenitori, bancali per serre e vassoi per piantine contaminati, contenitori per la raccolta e confezionamento dei frutti, dove la concentrazione virale è molto alta.
Altra caratteristica di ToBRFV è la sua presenza sui tegumenti seminali (contaminazione per polpa infetta del frutto) con la potenzialità ad infettare la piantina (cotiledoni ed epicotile) nelle fasi di germogliamento ed accrescimento, mentre è certa la non presenza del virus direttamente nell’embrione. La efficacia di trasmissione per seme è stata riportata intorno al 1,8% su seme non trattato con prodotti antivirali. Anche nel caso in cui la trasmissione da seme risultasse più bassa, la trasmissibilità del virus per contatto (ad esempio durante il trapianto di piantine o la gestione regolare della coltivazione) consente una rapida diffusione dell’infezione all’interno di una serra.
Le misure contenitive
Al presentarsi di questa nuova malattia virale del pomodoro, sono stati da subito applicati i trattamenti di disinfezione alla sementi normalmente utilizzati per altri tobamovirus: da semplici prodotti chimici (fosfato trisodico, acido cloridrico, ipoclorito di sodio), o prodotti commerciali più complessi ai trattamenti termici. Fortunatamente, anche per ToBRFV le strategie sono risultate efficaci, provocando l’inattivazione della capacità infettiva delle particelle virali.
Date le sue caratteristiche epidemiologiche, e soprattutto la modalità di trasmissione, anche tramite seme potenzialmente contaminato, in Europa il ToBRFV è stato inquadrato come organismo nocivo soggetto a misure di emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione. Queste misure istituiscono controlli obbligatori sulla movimentazione di piante da impianto e sementi sia all’interno dell’Unione, che sulla loro introduzione, determinando una quota di controlli di almeno il 20% delle partite di sementi e di piante da impianto, che sale rispettivamente al 50% e al 100% per provenienza da Israele e Cina.
Sebbene ormai presente in molti paesi produttori di pomodoro Europei, le misure attualmente in vigore comportano un ingente impatto in termini economici per il mantenimento delle misure di emergenza e controlli richiesti dall’attuale normativa in vigore. Infatti, a partire dal 2018 vi è un grande impegno da parte del Servizio Fitosanitario Nazionale nello svolgere, tramite gli ispettori regionali, le indagini sul territorio per la rapida identificazione dei focolai in atto nelle colture di pomodoro e peperone e nell’accertamento delle condizioni di sanità della semente in importazione e in uso presso i vivai, con un ingente lavoro dei laboratori ufficiali e intervento nei suoi ruoli del Laboratorio Nazionale di Riferimento per la Virologia (CREA-DC).
#lafrase Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata (Albert Einstein)
Laureata in scienze agrarie, specializzazione in difesa delle piante. Dottorato di ricerca in ‘Biologia Applicata ai Sistemi Agro Alimentari e Forestali’, con esperienza in ambito fitosanitario, virologia vegetale, in particolare nella diagnosi di virus delle ortive ed ornamentali, studi epidemiologici e filogenetici.
#lafrase La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura (Albert Einstein)
Agronomo laureato presso l’Università di Perugia. Specializzato in Virologia vegetale, attualmente coordinatore dei programmi fitosanitari nazionali per la sorveglianza degli organismi nocivi delle piante, ai sensi delle normative europee.
#lafrase Sii meno curioso della gente, e più curioso delle idee (Marie Curie)