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giovedì, 10 Ottobre 2024

Huanglongbing una grave minaccia per l’agrumicoltura dell’Unione Europea

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HLB, nota anche come “citrus greening”, è una delle patologie più gravi che colpisce gli agrumi, a livello planetario, tanto che la Commissione Europea ha inserito i suoi agenti eziologici nella lista dei venti organismi da quarantena considerati Organismi Nocivi Prioritari.  Ad oggi, ancora non esiste una cura efficace, economica ed ecosostenibile per HLB, pertanto nelle aree indenni come l’Unione Europea, la prevenzione diventa strategica e la diagnosi gioca un ruolo chiave grazie a test validati e alla competenza dei laboratori nel loro utilizzo. Cosa sta facendo il CREA in questa direzione?  

Huanglongbing (HLB), dal cinese “huang” giallo – “long” drago – “bing” malattia, è una grave, se non la più grave, malattia che colpisce gli agrumi, nonché quella descritta più anticamente. Detta anche “citrus greening”, induce una estesa sintomatologia su foglie e frutti. In particolare, come si evince dal nome stesso, si nota la presenza di rami gialli, dovuta all’ingiallimento delle foglie, visibili all’interno della chioma verde. Quando l’infezione è grave sono anche presenti foglie più spesse e coriacee dovute all’accumulo di amido, foglie piccole, appuntite ed erette, conosciute come “orecchie di coniglio”, e aree verdi sulla foglia ridotte a piccole macchie circolari, dette “isole verdi”. Le piante con malattia avanzata manifestano, inoltre, deperimento generale con defogliazione. I frutti colpiti da HLB sono piccoli e asimmetrici, con inversione di colore: la parte inferiore tende a rimanere verde, mentre quella prossima al peduncolo diventa gialla o arancione. All’interno dei frutti possono essere presenti i resti scuri e avvizziti di semi abortiti e la columella (struttura in piante ed animali che ha la forma di una piccola colonna n.d.r.) può mostrare una colorazione arancio-marrone. Il succo dei frutti infetti da HLB è stato descritto come salato, amaro o semplicemente privo di gusto.

Citrus Greening

Un po’ di storia 

La malattia è nota sin dal 1800 in Cina e la sua diffusione ha interessato soltanto l’Asia e l’Africa, fino al secolo presente quando, a causa dell’intensificazione della movimentazione di persone e merci, si è spinta fino a interessare quasi tutto il globo. Le uniche zone indenni al momento sono Europa, bacino del Mediterraneo, Australia e Nuova Zelanda.  

I sintomi della malattia sono simili e, quindi, possono essere facilmente confusi con quelli dovuti a carenze nutrizionali (zinco, ferro o manganese) o indotti da altri patogeni come ‘Candidatus Phytoplasma’ sp., Phytophthora spp., Spiroplasma citri e citrus tristeza virus.  

Purtroppo, tutte le specie e varietà di agrumi commerciali, comprese quelle ornamentali, sono sensibili alla malattia. L’arancio dolce, il mandarino e relativi ibridi sono i più suscettibili, mentre il limone, il pompelmo e l’arancio amaro lo sono meno. Il pummelo, l’arancio trifogliato e la lima messicana risultano essere i più tolleranti. La selezione del portainnesto non influenza l’incidenza della malattia, ma può aumentare la tolleranza della marza (porzione di legno che preleviamo per poter moltiplicare le piante con la tecnica dell’innesto) all’HLB.  

I batteri scatenanti e gli insetti vettori 

Associati alla malattia HLB sono tre batteri afferenti al genere ‘Candidatus Liberibacter’ (Ca. L.), dove Candidatus indica un organismo non coltivabile in laboratorio, la cui classificazione è definita in base ad alcune proprie sequenze di DNA. I tre batteri associati a HLB appartengono a specie diverse, che hanno preso il nome dal primo continente in cui sono stati descritti ‘Ca. L. asiaticus’ (Las), ‘Ca. L. africanus’ (Laf),‘Ca. L. americanus’ (Lam). La temperatura ha un effetto significativo e diverso per le tre specie: Lam e Laf sono più sensibili al calore, mentre Las è più tollerante. 

Fig.1 Maculature clorotiche in foglie di Citrus colpito da Huanglongbing (Foto A. Infantino)

La trasmissione a lunga distanza (anche a livello internazionale) avviene attraverso materiale vegetale infetto (sia piante intere sia materiale di propagazione vegetativa), mentre all’interno dello stesso campo ed in zone limitrofe mediante insetti vettori.  

Due diverse specie di insetti appartenenti al gruppo degli Psillidi sono coinvolte nella trasmissione dei Batteri associati a HLB: la psilla asiatica Diaphorina citri (Hemiptera: Psyllidae) vettore di Las e Lam e la psilla africana Trioza erytreae (Hemiptera: Triozidae) vettore di Laf e Las. La Psilla asiatica ha uno sviluppo ottimale a temperature comprese tra 25 e 28°C, ma è nota per essere tollerante anche a temperature più elevate. Al contrario, T. erytreae è molto sensibile alle temperature estremamente alte ed è favorita nelle aree fresche e umide sopra i 500-600 m.   

La trasmissione di HLB da parte degli psillidi vettori è di tipo persistente – propagativo: una volta acquisito il batterio, l’insetto vettore mantiene la propria infettività per tutta la vita e il Batterio si moltiplica all’interno dell’insetto stesso. Gli adulti di entrambe le specie vettrici sono molto attivi e caratterizzati da capacità di compiere ampi salti e di ricoprire anche lunghe distanze in fase di volo, grazie anche al trasporto passivo operato dal vento. Grazie a queste caratteristiche e alla loro efficienza di trasmissione, D. citri e T. erytreae possono garantire una rapida diffusione della malattia una volta che HLB si è insediata in una nuova area.  

I tre batteri e D. citri non sono presenti in Europa, mentre T. erytreae è stata rinvenuta nelle Canarie, a Madeira e in alcuni punti della penisola iberica. Sia i tre Batteri che le Psille vettrici sono organismi da quarantena per l’Unione Europea. 

Fig.2 Inversione del colore in frutti di Citrus colpiti da Huanglongbing (foto NATESC da IPPC DP31)

Un serio rischio 

Considerando l’impatto economico, ambientale e sociale che la malattia avrebbe se prendesse piede nell’Unione Europea, la Commissione Europea ha inserito gli agenti eziologici della malattia nella lista dei venti organismi da quarantena considerati Organismi Nocivi Prioritari. 

Il rischio di introduzione è considerato elevato e il recente accertamento della presenza di T. erytreae in alcune zone del bacino Mediterraneo ha intensificato ancora di più i controlli per prevenire l’introduzione di HLB nell’EU. Si consideri, inoltre, che i modelli matematici predittivi indicano la potenziale compatibilità di D. citri e Las con l’insediamento nelle aree a vocazione agrumicola in Italia, Grecia, Croazia, Corsica, Malta, Cipro e alcune zone del Sud della Francia. L’elevata incidenza della malattia, che deriverebbe dall’introduzione di D. citri e Las sarebbe probabilmente in grado di distruggere completamente l’agrumicoltura locale; pertanto, agricoltori, portatori di interesse e autorità fitosanitarie sono impegnate a prevenire tale scenario.  

Non esiste attualmente una cura efficace, economica ed ecosostenibile per HLB, nonostante i miliardi di dollari investiti in tutto il mondo a questo scopo; la malattia attualmente è combattuta tramite una gestione convenzionale degli agrumeti, basata soprattutto sull’utilizzo di agrofarmaci per il contenimento delle popolazioni di insetti vettori. Nelle aree indenni come l’Unione Europea, la prevenzione riveste, quindi, un‘importanza capitale e costituisce la strategia di lotta primaria. In questo quadro, la diagnosi gioca un ruolo chiave e la qualità della diagnosi è assicurata dall’uso di test validati e dalla competenza dei laboratori nell’applicazione di tali test. 

La diagnosi preventiva 

A livello Europeo, l’EU Reference Laboratory in batteriologia (EURL-Bac) – costituito dal consorzio NVWA-NRC-Paesi Bassi, ILVO-Belgio, CREA Difesa e Certificazione (CREA-DC)-Italia e NIB-Slovenia – dato lo status di organismi nocivi prioritari delle tre specie batteriche associate a HLB, ha organizzato prove inter-laboratorio per validare i test per la diagnosi e l’identificazione di Las, Laf e Lam e valutarne l’uso da parte dei laboratori ufficiali di riferimento. In particolare, nel 2020 è stato svolto un Test Performance Study (TPS) tra i quattro membri del consorzio per individuare i test più performanti fra quelli disponibili e validarli. Una volta ottenuta la validazione, nel 2021 è stato svolto un Proficiency Test (PT), al quale hanno partecipato tutti i Laboratori Nazionali di Riferimento (NRL) degli Stati Membri dell’Unione Europea, tra cui il CREA-DC, per valutarne la competenza nella diagnosi delle tre specie. Per il 2024, nel suo ruolo di NRL italiano, il CREA-DC organizzerà a sua volta un PT dello stesso tipo, coinvolgendo la rete dei laboratori ufficiali italiani.

Vincenza Ilardi
Dirigente di Ricerca CREA Centro Difesa e Certificazione 

Produzione e valutazione di piante resistenti a virus ottenute mediante biotecnologie – Messa a punto e validazione di metodi per la diagnosi di patogeni

Anna Taglienti
Ricercatore, CREA Centro Difesa e Certificazione 

Laureata in Chimica, con un Dottorato in Processi Chimici. Si occupa di diagnosi di virus vegetali, colture in vitro e risanamento da virus, uso di sostanze naturali come agenti antivirali

#lafrase Sembra sempre impossibile, fin quando qualcuno lo fa (N. Mandela)

Andrea Gentili
Ricercatore, CREA Centro Difesa e Certificazione

#lafrase Non smettere mai di essere curioso (cit. Il mio mentore)

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