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venerdì, 29 Marzo 2024

Speciale Capitale Naturale: Prima parte – Suolo: il mondo sotto di noi

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Capitale naturale: a questo patrimonio ignorato, maltrattato, misconosciuto, ma dal valore inestimabile, perché senza di esso non c’è vita, saranno dedicati i due prossimi numeri di CREA Futuro. Suolo, aria e acqua: sono i suoi i tre pilastri, risorse fragili, perché non rinnovabili e oltretutto le più esposte alla crisi climatica.

In questo numero, inizieremo dal suolo: quanto ne sappiamo davvero? Lo diamo per scontato, lì sotto i nostri piedi… e in silenzio ci fornisce il 95% del cibo che mangiamo e preziosi servizi ecosistemici, accoglie miliardi di microrganismi indispensabili alla vita ed è un incredibile serbatoio di carbonio, dandoci un aiuto inaspettato nella lotta al cambiamento climatico. Ma per formarne solo 1 cm servono da cento a mille anni: molto più di quanto ci possiamo permettere di aspettare noi esseri umani.

Dovremmo averne cura, rispettarlo ed invece… lo consumiamo, lo cementifichiamo, lo inquiniamo, lo degradiamo, ad un ritmo insostenibile. E tutto ciò è ancora più cogente per l’agricoltura, che ha nel suolo il suo substrato e la sua ragion d’essere.

Eppure, finalmente, qualcosa sta cambiando. L’opinione pubblica sta diventando sempre più consapevole, le Istituzioni – ad ogni livello  – stanno mettendo mano a politiche di sostegno e di tutela… e la Ricerca? Lavora, studia, osserva, sperimenta: sono sue le chiavi della nuova sensibilità sulla tematica e lo potrete toccare con mano in questo numero.

Resterete sorpresi dalla incredibile varietà di studi in corso sul suolo: dalla composizione alla struttura fino alle funzioni; dal nutrimento all’inquinamento; dai miliardi di microrganismi che lo abitano – svolgendo un ruolo essenziale per l’equilibrio ecologico – alle piante che vi affondano le radici, dalle tecniche e dalle tecnologie innovative per gestirlo in modo sostenibile fino alle evoluzioni della cartografia per riconoscerlo e classificarlo. I ricercatori sono al lavoro  anche per soluzioni positive, in grado di trasformare scarti in fertilizzanti e di depurare il suolo dalle scorie. Senza dimenticare, poi, il continuo sostegno offerto alle Istituzioni per elaborare politiche mirate e strumenti efficaci, come per esempio la Italian Soil Partnership (costola tricolore dell’internazionale Global Soil Partnership) e la nuova PAC.

D’altronde, i numeri  non lasciano scampo, come spiega il Presidente del CREA nel suo editoriale: oltre il 33% dei suoli mondiali, infatti, sono moderatamente o fortemente degradati e perdiamo nel mondo 500 ha ogni mezz’ora. Il conto è salatissimo: 75 miliardi di tonnellate di suolo coltivabile in meno ogni anno, a livello mondiale, ci costano circa 400 miliardi di dollari di produzione agricola persa. E anche in Italia, come ci spiega il collega di Ispra, che cura il Rapporto annuale sul consumo di suolo, abbiamo davvero di che preoccuparci.

Insomma, la strada da percorrere è lunga e tutta in salita e dobbiamo restare tutti con i piedi ben saldi per terra, prendendoci cura seriamente del mondo sotto di noi.

Buona lettura, ascolto, visione.

Cristina Giannetti
Direttrice Responsabile CREA Futuro e Capo Ufficio Stampa CREA

Storica per formazione, giornalista per vocazione e comunicatrice per passione

#laFrase
Vivere per raccontarla (Gabriel García Márquez)

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