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venerdì, 31 Gennaio 2025

Un giro al Mercato dei fiori di Sanremo

Della stessa Rubrica

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, Sanremo si trasformò nella “Città dei Fiori”, nome che ancora oggi la rende famosa nel mondo. A concorrere a questo traguardo l’apertura all’innovazione e la propensione all’internazionalizzazione. Ma cosa rende unici la floricoltura della Riviera e il Mercato dei fiori di Sanremo? 

L’autore & il CREA:

Alessandro Lanteri, direttore del Distretto Florovivaistico della Liguria, organismo della Regione Liguria che coordina le associazioni di categoria e gli istituti di ricerca (come il CREA), da anni è impegnato nelle principali attività di promozione, sia in Italia che all’estero, delle piante e dei fiori della Liguria.  

Alessandro Lanteri a FLORNEWS liguria

Sanremo è una città indissolubilmente legata, oltre che alla musica, anche al fiore, da una storia di più di 150 anni. Tale percorso ha attraversato varie fasi, intrecciandosi profondamente con la storia del nostro Paese. 

Racconto, in sintesi, quello che è oggi il mondo floricolo sanremese: uno spazio a sé stante nel panorama agricolo italiano, con dinamiche proprie.  

La floricoltura di Sanremo 

Ci sono alcune costanti, che hanno da sempre caratterizzato la produzione della Riviera. Prima di tutto, una certa apertura all’innovazione: negli anni, gli stessi floricoltori sanremesi sono stati capaci di cambiare prodotto e tecniche. Sono stati capaci, cioè, di fare proprie le piante originarie dai quattro angoli del pianeta e di produrle in maniera interessante e convincente per fioristi e consumatori. 

La seconda caratteristica è una forte propensione all’internazionalizzazione: fin dagli albori della floricoltura, durante la Belle Époque, l’obiettivo principe era esportare il prodotto made in Riviera nelle capitali politiche ed economiche europee. Ovviamente si sfruttava il clima mite del Ponente ligure per produrre proprio quando negli altri paesi era molto più difficile.  

La produzione ora è completamente globalizzata, ma l’attitudine dei produttori è rimasta la stessa: alcune coltivazioni hanno diversi standard di confezionamento a seconda della destinazione, dovuta ai differenti gusti di dettaglianti e consumatori. È importante sapere che, ad esempio, il significato dei fiori cambia a seconda della comunità in cui ci si trova: il crisantemo è simbolo della ricorrenza dei Defunti praticamente solo in Italia, e la mimosa è il fiore della Festa della Donna quasi esclusivamente nel nostro Paese. Ovviamente, se il focus della produzione è arrivare su tutte le piazze del mondo, anche conoscere gusti, tradizioni ed esigenze delle destinazioni è importante. Specie perché, tecnicamente, nel caso del fiore e della fronda, si vende principalmente un semilavorato, destinato ad essere utilizzato e personalizzato secondo una moltitudine di tecniche, gusti ed esigenze. 

Accanto a produttori specializzati, un’attiva filiera commerciale si occupa, quindi, di raggiungere diversi mercati. La propensione al consumo di fiori è di solito direttamente proporzionale al reddito pro capite, per cui, in generale, i mercati di riferimento sono i paesi dell’Europa Centro – Settentrionale, il Nord America, l’Estremo Oriente.  

La produzione tipica si è concentrata su due tipologie principali di prodotto, su cui è riconosciuta un’indiscussa leadership, ovvero: 

  • Le produzioni fiorite invernali – primaverili; tra cui ranuncolo, anemone, papavero, calla, strelitzia; 
  • Le fronde: diverse specie e varietà, prodotte più o meno durante tutto l’anno; Ruscus, Eucalyptus in molte varietà, mimosa, ginestra, lentisco, molte specie di Asparagus, nonché fogliame di vario tipo; 
Ranuncoli biancheri

Negli anni, altre zone del mondo (non solo i Paesi Bassi, ma anche diversi Stati equatoriali come Ecuador, Kenya, Colombia, Etiopia, etc), si sono specializzate in colture un tempo molto presenti in Liguria, quali la rosa e il garofano, e ora numericamente marginali in termini di produzione. Restano però diverse aziende storiche di ibridazione a studiare, proporre e moltiplicare nuove varietà per il mercato mondiale

In un mondo così complesso, sarebbe molto utile avere dati precisi, sia colturali che agronomici, su cui c’è una riconosciuta carenza. È uno degli aspetti per cui il mondo floricolo attende, con speranza e ottimismo, i decreti attuativi della nuova legge sul florovivaismo. 

Il Mercato dei fiori di Sanremo 

Ovviamente il centro nevralgico della commercializzazione è il Mercato dei Fiori di Sanremo, dagli anni ’90 situato in Valle Armea in una grande struttura, che ha saputo negli anni anche rinnovare i suoi servizi e le sue modalità di vendita. A breve verrà ristrutturato e potenziato in modo rilevante, grazie anche a finanziamenti PNRR. I lavori previsti nel piano di investimenti della società per il biennio 2025 – 2026 per un ammontare complessivo di € 15.740.000,00 (comprese le spese tecniche) saranno realizzati in parte nelle aree oggi dismesse del piano terra dell’immobile principale, in parte a piano terra e sulla copertura dell’immobile denominato Silos e in parte nell’immobile magazzino e avranno lo scopo di: 

  1. Riqualificare, adeguare alla prevenzione incendi del piano terra, realizzare nuove aree di contrattazione, movimentazione, carico e scarico merci; 
  1. Realizzare un’area di sosta per mezzi pesanti per interscambio delle merci di circa mq 8000 circa; 
  1. Costruire celle frigo di nuova concezione e riqualificare quelle esistenti al fine di aumentare e migliorare i processi di conservazione della merce; 
  1. Realizzare impianti fotovoltaici al fine di limitare i costi energetici per l’illuminazione, ma soprattutto per il mantenimento delle celle frigorifere tutto l’anno, giorno e notte; 
  1. Sostituire e incrementare gli impianti di refrigerazione; 
  1. Realizzare un sistema di accumulo e distribuzione del freddo (banca del freddo); 
  1. Riqualificare e adeguare alla prevenzione incendi l’immobile Magazzino. 
Mercato dei Fiori (Sanremo)

Un mercato rinnovato, centri di ricerca storici e proiettati verso il futuro, aziende di ricerca, produttive e commerciali capaci e attive garantiranno alla floricoltura sanremese un grande futuro.  

Alessandro Lanteri
Direttore del Distretto Florovivaistico della Liguria nonchè Direttore di Flornews Liguria

#lafrase Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori! (Il Barone Rampante – I. Calvino)

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