TESTATA GIORNALISTICA ONLINE DEL CREA, ISCRIZIONE N. 76/2020 AL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI ROMA DEL 29/7/2020

9.6 C
Roma
giovedì, 21 Novembre 2024

I 4 zampe antialieni: i cani da ricerca del CREA

Della stessa Rubrica

Il CREA Difesa e Certificazione ha sviluppato un protocollo di addestramento per consentire ai cani da ricerca di individuare organismi alieni indesiderati e dannosi per le nostre produzioni agricole. Questi animali possono essere impiegati alle nostre frontiere per impedire l’ingresso di organismi nocivi e per il monitoraggio delle aree interne: Teseo ha imparato a riconoscere la temibile Cimice asiatica (Halyomorpha halys), mentre Cheope e Lola stanno imparando a riconoscere una specie di fungo (Tilletia indica) e il famigerato batterio Xylella fastidiosa, entrambi patogeni da quarantena. 

Da alcuni anni il CREA Difesa e Certificazione sta sviluppando una nuova ed innovativa forma di sorveglianza e monitoraggio per l’individuazione tempestiva di nuovi organismi Alieni nocivi alle piante basata sull’uso di Cani da ricerca addestrati. 

I cani da ricerca vengono attualmente impiegati nella conservazione della natura in tutto il mondo, per coadiuvare il lavoro sul campo che riguarda specie piccole (insetti principalmente, ma anche nematodi, batteri, funghi, virus) o elusive e difficili da individuare in altro modo (mammiferi, rettili, anfibi, piante ecc.). Gli esempi di cani utilizzati nel monitoraggio di specie minacciate ed in via di estinzione sono numerosi, ma altrettanto numerosi sono i casi in cui trovano applicazione nella difesa contro Specie Aliene, dannose per le attività umane.  

L’addestramento di Teseo 

Nel 2012 il CREA DC ha partecipato al primo progetto italiano, il progetto LIFE MIPP (https://lifemipp.eu/mipp/new/index.jsp) che includeva l’addestramento di un cane, Teseo (un maschio della razza Golden Retriever, detto Osmodog), per la ricerca di una specie di insetto protetta, il coleottero Osmoderma eremita, tutelata a livello europeo dalla Direttiva Habitat. Le larve e le pupe di questo insetto vivono tutta la loro vita (tra 2 e 4 anni) all’interno di alberi vetusti, cioè grandi e vecchi con grandi cavità interne, mentre gli adulti volano raramente all’esterno e solamente per 3 o 4 settimane all’anno. Ciò rende molto difficile il monitoraggio della specie e l’individuazione dei cosiddetti “alberi habitat”, cioè gli alberi colonizzati della specie target; senza questi dati la gestione delle aree dove la specie è presente in relazione alla sua salvaguardia, risulta molto difficoltosa. L’utilizzo di un cane ha reso, invece, l’attività di monitoraggio di Osmoderma eremita e del suo habitat un processo veloce e preciso, contribuendo, ad esempio, all’individuazione di nuove popolazioni della specie target e alla mappatura degli alberi colonizzati in diverse aree. 

Al termine del progetto LIFE MIPP Teseo ha imparato un nuovo odore target da riconoscere, questa volta quello di un insetto nocivo alle piante, la temibile Cimice asiatica (Halyomorpha halys), utilizzato come Insetto modello, in quanto fa parte di un gruppo, che include molte specie aliene affini dannose alle piante, quali ad esempio la Cimice dei pinoli, che ha decimato la produzione italiana di questo prodotto caratteristico.  

L’interesse a verificare le potenzialità dei Cani da ricerca per l’individuazione tempestiva di focolai di Cimici aliene è motivato dal fatto che questi insetti, spesso, sono dotati non solo di una estrema adattabilità ad alimentarsi di un elevato numero di piante ospiti, ma anche per la loro capacità di spostarsi, sfruttando, di fatto, ogni mezzo di trasporto umano (aerei, navi, camion, ma anche auto di privati cittadini). Si evidenzia, inoltre, che le Cimici come Halyomorpha e altre specie vicine sfuggono con facilità ai normali controlli fitosanitari, in quanto possono  essere trasportate anche in assenza delle piante ospiti, nascondendosi ad esempio negli imballaggi di elettrodomestici o altri prodotti industriali. 

Le prove e gli addestramenti sono stati condotti presso il CREA-DC da uno specifico gruppo specializzato sui Cani da ricerca, che, sulla base delle attività realizzate, ha  messo a punto un metodo di addestramento unico e tecniche di lavoro specifiche per gli insetti, mentre, attualmente, ha esteso  gli addestramenti  anche ai patogeni da quarantena. 

Il protocollo di addestramento innovativo del CREA DC 

A seguito di questa esperienza e nell’ambito delle attività proprie dell’Istituto Nazionale di riferimento per la difesa delle piante, dal 2022  presso il CREA DC, sono operativi due ulteriori giovani cani da ricerca, Cheope e Lola, che stanno ricevendo un addestramento indirizzato rispettivamente a  una specie di fungo, Tilletia indica, e a un batterio, Xylella fatidiosa. La sfida in questo caso è, in primo luogo, quella di mettere a punto un metodo di addestramento per questi due organismi nocivi. Dato che entrambi i patogeni sono organismi di quarantena, la loro manipolazione è confinata in spazi dedicati all’interno di appositi laboratori per evitarne la diffusione. Quindi, l’addestramento è abbinato all’utilizzo di due strumenti, uno Scent Transfer Unit (STU) e un Naso Elettronico, che permettono di estrarre l’odore delle due specie target e di verificarne il corretto trasferimento su un supporto, utilizzato successivamente per l’addestramento dei cani, senza rischi di diffusione dei patogeni. 

I cani addestrati con il metodo che il CREA DC sta mettendo a punto potranno essere poi impiegati nella lotta ai due patogeni in diversi modi, sia per la sorveglianza presso i punti di ingresso sia nel monitoraggio di piante presenti sul territorio – presso coltivi (suoli adatti alle colture) e vivai, ma anche su piante spontanee –  per evitare la propagazione di queste dannosissime patologie ed eventualmente per monitorarne la diffusione, aiutando anche nella pianificazione e nella realizzazione di azioni di lotta sul territorio.

#CREABREAK per #innovazione2020: in #roadshow #DifesaCertificazione scopriamo il cane Teseo (youtube.com) 

Fabio Mosconi
Ricercatrore, CREA Centro Difesa e Certificazione

Laurea in Scienze Biologiche e dottorato di ricerca in Biologia animale, lavora con il CREA dal 2013. Entomologo per formazione e vocazione, si occupa di insetti da proteggere…e da cui proteggersi. Da più di 10 anni lavora anche come addestratori di cani da ricerca con target biologici (insetti, funghi, batteri). 

#lafrase Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas? (Edward Lorenz

Alessandro Infantino
Ricercatrore, CREA Centro Difesa e Certificazione

Fitopatologo, si occupa da anni di malattie fungine trasmissibili attraverso il seme e il terreno, nel campo della diagnosi con metodi convenzionali e molecolari, e nel campo della interazione pianta-patogeno.

#lafrase Non si giudica una persona dagli errori che commette, ma dal modo in cui li supera (Ennio Flaiano)

Antonio Matere
Collaboratore tecnico, CREA Centro Difesa e Certificazione 

Laureato in Scienze Agrarie, lavora al CREA dal 2005 e si occupa della resistenza/tolleranza ai principali stress biotici e abiotici delle piante coltivate.

#lafrase Lo scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all’infinito sapere, quanto di porre una barriera all’infinita ignoranza (Bertolt Brecht)

Gli ultimi articoli