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Contrastare la siccità con le agrometeorologie: l’esperienza di AIAM

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La sostenibilità del sistema agroalimentare e il suo adattamento agli effetti del cambiamento climatico passano anche dall’acquisizione di conoscenze, competenze e tecnologie sempre più avanzate per l’analisi e il monitoraggio dei dati agrometeorologici. Questo lo scopo della seconda edizione dell’INTERNATIONAL ADVANCED SCHOOL OF AGRICULTURAL METEOROLOGY dedicata ad “Agrometeorologia per una gestione sostenibile dell’ACQUA”, co-coordinata dal CREA.

Filiberto Altobelli – Ricercatore, CREA Centro Politiche e Bioeconomia
Filiberto Altobelli – Ricercatore, CREA Centro Politiche e Bioeconomia

Grande successo per la seconda edizione della INTERNATIONAL ADVANCED SCHOOL OF AGRICULTURAL METEOROLOGY dedicata ad “Agrometeorologia per una gestione sostenibile dell’ACQUA” co-coordinata dal CREA. Con 26 Studenti provenienti da 18 Paesi ed il coordinamento scientifico dell’AIAM ed il comitato scientifico composto da Filiberto Altobelli (CREA – Politiche e Bioeconomia), Anna Dalla Marta (University of Florence – DAGRI), Federica Rossi e Marina Baldi (CNR-IBE and WMO-RTC), Federica Matteoli (FAO), il corso si è tenuto dal 5 al 9 settembre a BOLOGNA presso Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. 

Ne parliamo con Filiberto Altobelli, co fondatore, membro del comitato organizzatore e del comitato scientifico.

Come è nata l’idea della scuola?

L’agrometeorologia, ossia la disciplina che studia le relazioni tra le variabili meteorologiche e le diverse componenti dell’agroecosistema ha lo scopo di sostenere la produzione e le attività agricole e alimentari. Le ricerche ed i servizi agrometeorologici per la comunità agricola, infatti, aiutano a sviluppare sistemi agricoli sostenibili. Questo si traduce in: migliorare la produzione e la qualità, attenuare perdite e rischi, diminuire i costi di produzione, aumentare l’efficienza nell’uso di acqua, manodopera ed energia, conservare le risorse naturali e ridurre l’inquinamento da prodotti chimici agricoli o altri agenti che contribuiscono al degrado dell’ambiente.

Alla luce del successo della prima edizione, nel 2022 la Scuola – prima in Italia e unica nel suo genere – ha inteso spingersi verso ulteriori ricerche e applicazioni, perseguendo l’obiettivo di fornire a giovani ricercatori e professionisti conoscenze e competenze innovative di alto livello sulle tecnologie più avanzate per l’analisi e il monitoraggio agrometeorologici, applicati a uno sviluppo agricolo sostenibile a fronte dei cambiamenti climatici.

A chi si rivolge?

La scuola ha selezionato 26 studenti provenienti da 18 Paesi. Gli studenti che hanno preso parte alla scuola hanno avuto una provenienza eterogenea, perlopiù sono stati dottorandi e post doc, ma non sono mancati professionisti e ricercatori che hanno ritenuto di voler partecipare a questa iniziativa per finalizzare i propri strumenti di ricerca.  Quattro le partecipazioni Italiane a conferma della forte vocazione internazionale della scuola. Interessante la provenienza dei partecipanti con presenze dagli Stati Uniti e dalle Filippine, ma anche considerevoli presenze africane, in particolare dal Kenya.

Quali sono le sue finalità e le sue ricadute?

La finalità principale è stata quella di consentire ai partecipanti di aumentare la loro conoscenza dei risultati scientifici e di fornire tecnologie avanzate per l’analisi agrometeorologica e il monitoraggio applicato alla gestione delle acque agricole in climi presenti e futuri.

La partecipazione attiva dei tirocinanti ha facilitato la realizzazione di reti interdisciplinari tra esperti e partecipanti.

La Scuola ha incluso attività teoriche e sessioni pratiche, finalizzate all’applicazione diretta della teoria attraverso l’uso di strumenti avanzati e l’analisi di casi studio. In particolare, la giornata dedicata alla visita di campo si è tenuta presso Acqua Campus, centro dimostrativo delle tecnologie di eccellenza per la distribuzione aziendale e consortile delle acque irrigue.

Sono stati molti i temi trattati, tra i quali la Eddy Covariance e le tecniche di misura negli agro-sistemi irrigui, insieme alla condivisione dei più innovativi strumenti della agenzia spaziale europea (ESA). Un particolare approfondimento è stato poi dedicato al trasferimento dei modelli agronomici più innovativi per la gestione dell’irrigazione. 

Giuseppina Crisponi
Tecnologo CREA-Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia

Referente per la comunicazione istituzionale e la divulgazione scientifica del Centro

#lafrase Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza (Antonio Gramsci. L’Ordine Nuovo, primo maggio 1919)

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