Si chiama Citizen Science, o scienza partecipativa, l’approccio democratico per il quale qualsiasi ‘cittadino’ non esperto può volontariamente contribuire a diverse fasi di un progetto scientifico, fornendo dei benefici al progetto stesso ma traendone altri al contempo. Questo è Life ESC360: 360 ragazzi, tra i 18 e i 30 anni, immersi nella meravigliosa natura delle riserve statali italiane, per contribuire alla tutela della biodiversità e al progresso della scienza
Gli amanti della Natura lo sanno bene: non c’è nulla di meglio di una bella passeggiata in un Parco Nazionale o in una Riserva Naturale per sentirsi meglio. Spesso, mentre camminiamo in queste aree protette non è semplice rendersene conto, ma…
Ci potrebbe essere qualcuno, in un’altra Regione italiana o Nazione europea, che sta facendo esattamente la stessa cosa. Gli stessi movimenti, le stesse osservazioni di flora e fauna e sta provando le stesse sensazioni che solo un paesaggio naturale è in grado di trasmettere… e non finisce qui.
Aree così distanti fra loro sono regolate e gestite secondo le stesse normative! In questi termini, infatti, non esistono differenze tra nord e sud Italia, e neanche tra l’Italia ed il resto dei paesi dell’Unione europea. Tutto ciò è reso possibile grazie alla Rete Natura 2000, una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, che serve a garantire la conservazione a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Pensate, stiamo parlando di ben 136.000.000 di ettari di superficie protetta in Europa e di 7.000.000 di ettari in Italia! Insomma, facendo dei rapidi conti, si tratta del 20% della superficie del territorio nazionale… e molte di queste aree sono sovrapposte o fanno parte delle Riserve Naturali Statali, gestite dal Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri.
E’ possibile garantire la conservazione a lungo termine di cui parla Rete Natura 2000? E come?
La risposta è semplice sulla carta, ma decisamente meno da un punto di vista pratico: monitorando periodicamente lo stato di conservazione delle specie e degli habitat protetti. Ciò presuppone un controllo sistematico e su larghissima scala: stiamo parlando di tutto il nostro territorio nazionale! Si tratta dunque di uno sforzo enorme, che potrebbe risultare eccessivo, se raggiunto impiegando unicamente i metodi e l’approccio della scienza tradizionale, insomma un po’ come far combattere un bambino contro un gigante.
Fortunatamente la scienza ha fatto passi da gigante, anche su se stessa, e oggi possiamo ricorrere ai metodi e all’approccio della Citizen Science. Come tutti i termini inglesi, anche questo ha bisogno di una spiegazione non poco articolata: con il riduttivo termine Citizen Science, infatti, si intendono una pletora di diverse sfumature di scienza partecipativa, un approccio per il quale qualsiasi ‘cittadino’ (inteso come non esperto) può volontariamente contribuire a diverse fasi di un progetto scientifico, fornendo dei benefici al progetto stesso ma traendone altri al contempo. Si tratta di un approccio realmente democratico alla scienza, un approccio che non lascia nessun “volontario volenteroso” indietro, a prescindere dalla sua formazione di base.
Spesso, parlando di cambiamenti climatici e conservazione della Natura, rimaniamo atterriti e perplessi in quanto non riusciamo capire come contribuire a queste nobili cause. Non è semplice sentirsi utili e di aiuto alla comunità scientifica soltanto facendo la raccolta differenziata oppure eliminando la plastica superflua dalla nostra quotidianità. La Citizen Science si inserisce perfettamente in un contesto pratico dove chiunque è il benvenuto per raggiungere un obiettivo comune, in questo caso la conservazione della Natura!
Insomma, la risposta al desiderio di azione degli amanti della Natura può effettivamente essere la Citizen Science e progetti che si basano su questo approccio… o almeno lo è stata per i ragazzi che hanno partecipato al progetto Life ESC360 come volontari! Ma non corriamo troppo, le sigle vanno sempre spiegate: finanziato dalla Commissione europea, ESC360 è un progetto che si conclude quest’anno e che ha visto la partecipazione attiva alla conservazione della Natura di 360 volontari del Corpo Europeo di Solidarietà (in inglese, European Solidarity Corps, ovvero ESC). I volontari, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, hanno preso parte al monitoraggio di fauna, flora e habitat di interesse comunitario, all’interno di siti italiani della Rete Natura 2000 gestiti dall’Arma dei Carabinieri.
Alla scoperta del progetto LIFE ESC360
Il progetto LIFE17 ESC/IT/001 “360 volunteers for monitoring forest biodiversity in the Italian Natura2000 network” è cofinanziato dal bando LIFE della Commissione europea. Coordinato dal Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri, ha come beneficiari associati il CREA, con il suo Centro di ricerca Difesa e Certificazione, cui è affidato il coordinamento tecnico e scientifico e la soc. coop. D.R.E.Am. Italia. Iniziato nel novembre 2018, il progetto terminerà il 30 giugno del 2022.
Attenzione, però: l’anima del progetto non è rappresentata dai partner, ma dai volontari! 360 ragazze e ragazzi, dai 18 ai 30 anni e dalle più disparate provenienze, si sono alternati effettuando attività di monitoraggio di flora, fauna e habitat protetti ed un percorso di educazione ambientale nelle Riserve Naturali Statali gestite dei Reparti Carabinieri Biodiversità di Verona (Riserva Bosco Fontana), Pratovecchio (Riserve Foreste Casentinesi), Follonica (Riserva della Maremma), Fogliano (Riserve del Circeo), Castel di Sangro (Riserve in Abruzzo e Molise) e Martina Franca (Riserva Murge Orientali).
In aree di elevato valore naturalistico, dalle praterie di alta quota dell’Appennino alle foreste planiziali, dalla duna alle faggete vetuste, i volontari sono stati ospitati delle strutture residenziali dei Carabinieri per turni di 2 mesi, per un totale di 8 sessioni che si sono concluse lo scorso anno. Prima di iniziare l’attività di campo, ogni volontario ha seguito un corso specifico di formazione.
In conclusione, gli obiettivi del progetto sono stati: 1) generare un significativo miglioramento dei dati di monitoraggio per specie e habitat di interesse comunitario nelle Riserve Statali sovrapposte alla Rete Natura 2000; 2) permettere ai volontari di acquisire conoscenze teoriche e tecniche sulla conservazione di specie e habitat di interesse comunitario.
E ora? Il progetto volge al termine e tutto lo staff è impegnato nell’analisi dei risultati ottenuti: ci stiamo preparando per l’organizzazione del convegno finale a giugno, un momento di discussione sul ruolo del volontariato nella conservazione della natura con molti ospiti illustri ed esempi di altri progetti dall’Italia e dall’Europa.
LIFE ESC360: la webserie
Si può essere volontari, contribuendo alla tutela della natura e alla scienza, anche divertendosi e facendo nuove amicizie! A riprova di questo, i ragazzi di Esc 360 ci hanno lasciato alcuni documentari (semiseri) girati proprio da loro, a testimoniare come il monitoraggio e il lavoro in campo ambientale possano essere anche un piacere! Quindi, se siete interessati a conoscere più da vicino il progetto ESC360 e le attività dei nostri prodi volontari, vi consigliamo di seguire una web serie costruita proprio a partire da questi documentari, che ha già visto la prima stagione debuttare lo scorso anno mentre la seconda è in fase di lavorazione.
La #biodiversità come non l’avete mai vista
sul canale YouTube “CREA – Ricerca da vedere”
Da sempre appassionata di Biologia ambientale ed Entomologia, consegue laurea triennale in Biologia e laurea magistrale in Biodiversità e gestione degli ecosistemi per poi proseguire con un doppio dottorato di ricerca in Biologia ambientale ed evoluzionistica. Interessata a diversi ordini di insetti tra cui Coleotteri e Ditteri, Silvia continua a coltivare la propria passione entomologica presso CREA Difesa e Certificazione, stavolta con un focus nuovo: la Citizen Science e i coleotteri saproxilici.
#laFrase
The game is afoot!
Si occupa di ecologia e conservazione della natura, con particolare riferimento all’entomofauna forestale e alla Rete Natura 2000. È coordinatore di progetti nazionali e internazionali. Collabora con il Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri per la tutela di specie e habitat protetti nelle Riserve Statali. È impegnato nella Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine. La citizen science è parte integrante delle sue attività di ricerca così come la costruzione di una strategia per la sua affermazione a livello nazionale.
#laFrase
Poi guardai meglio. L’albero era contorto e con grandi radici, sembrava avere braccia e gambe… Il buco era la bocca, e due nodi nel legno gli occhi. Il mio gnomo riposava, un sonno secolare. Il bosco stava perdendo tutte le sue creature ad una ad una” (S. Benni – Saltatempo)