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venerdì, 26 Aprile 2024

La filiera agroalimentare per le TEA: ecco il position paper

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In che modo le TEA possono accrescere la sostenibilità della nostra agricoltura, migliorando la resistenza alla siccità e alle avversità, assicurando al contempo qualità e produttività più elevate e alimenti più salutari? Scopriamo insieme il position paper “Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi” presentato dal Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., CREA e Federchimica Assobiotec. 

Per la prima volta, i rappresentanti del mondo produttivo, della ricerca e delle istituzioni si sono incontrati per promuovere un sistema pubblico-privato di miglioramento genetico, basato sulle tecnologie genomiche più avanzate, strategico per far vincere all’agroalimentare nazionale  la sfida del futuro, mantenendone sostenibilità e competitività.

Durante l’evento, svoltosi recentemente a Roma, è stato illustrato il position paper “Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi”

Il position paper “Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi” 

Il position paper illustra le potenzialità e le opportunità che le TEA possono offrire all’agricoltura italiana per essere sostenibile, produttiva, competitiva sui mercati, senza rinunciare a quella qualità e  a quella tipicità che rendono unico il nostro Made in Italy.  

Tutto ciò è possibile selezionando già oggi nuove varietà adatte al clima che verrà domani, meno bisognose di acqua, resistenti alle malattie e più efficienti nell’uso dei fertilizzanti.Per consentire all’Italia di cogliere tali opportunità, rimanendo al passo con il resto dell’Europa e del mondo, all’interno del position paper – elaborato dal Cluster Agrifood Nazionale, dal CREA e da Federchimica-Assobiotec – sono contenute alcune richieste: 

  • Consentire la sperimentazione in campo delle TEA, che al momento è ancora preclusa  
  • Rilanciare, attraverso un forte investimento, un programma di ricerca sulle biotecnologie per l’agricoltura di domani 
  • predisporre strumenti di trasferimento tecnologico dei risultati dalla ricerca al mondo produttivo per selezionare nuove varietà e ibridi.

A cura di Micaela Conterio

elaborato dal Cluster Agrifood Nazionale

Il Cluster Agrifood Nazionale: chi siamo? 

Il Cl.uster A.grifood N.azionale (CL.A.N.) è un’Associazione riconosciuta multistakeholder che aggrega Imprese, Associazioni di categoria, Università, Organismi di ricerca, Enti di Formazione e Rappresentanze territoriali, che operano nel settore Agrifood. 

Nasce per promuovere, difendere e incrementare lo sviluppo della filiera agroalimentare dalla produzione agricola, alla trasformazione, ai settori industriali correlati, attraverso lo stimolo dell’innovazione, la valorizzazione dei risultati della ricerca, la creazione di nuove competenze, la collaborazione tra ricerca, imprese, istituzioni e amministrazione pubblica. 

Il MUR riconosce al Cluster CL.A.N. il ruolo di cabina di regia e interlocutore unico nella relazione con le Istituzioni nazionali ed europee in materia di ricerca e innovazione per il settore agroalimentare. 

(l’associazione riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca che aggrega Imprese, Associazioni di categoria, Università, Organismi di ricerca, Enti di Formazione e Rappresentanze territoriali che operano nel settore Agrifood), dal CREA e da Federchimica-Assobiotec.

Al fine di illustrare e condividere tale opportunità, il Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., CREA e Federchimica Assobiotec hanno redatto un documento congiunto di posizionamento denominato “NUOVE TECNICHE GENOMICHE GENOME EDITING e CISGENESI (ovvero TEA Tecniche di Evoluzione Assistita)” che approfondisce e documenta il tema.

Nell’attuale complicatissimo periodo storico, alla luce anche delle evidenze scientifiche che testimoniano l’estrema gravità delle problematiche connesse al cambiamento climatico, il ruolo dell’agricoltura risulta essere nevralgico per raggiungere una sostenibilità reale, non quella troppo spesso sbandierata e non sostanziata da effettive pratiche rispettose dell’ambiente. 

Oggi più che mai al settore agricolo italiano è richiesto di produrre maggiori quantitativi di cibo, mantenendo un livello qualitativo di eccellenza, in ragione anche del prestigio del Made in Italy ha a livello globale. Al tempo stesso, però, il comparto deve rispondere a numerosi e complessi regolamenti europei/nazionali/regionali, che prevedono limitazioni drastiche per l’uso di concimi e fitofarmaci per le colture. 

Ma a questo punto è necessario porsi due domande fondamentali:  

  1. Come può la filiera agroalimentare italiana riuscire ad affrontare con successo le sfide richieste dalla collettività a fronte delle emergenze climatiche attuali? 
  1. Quali possono essere gli strumenti concreti che l’agricoltura deve mettere in campo per conciliare la redditività delle imprese con le attuali e future normative?     

Sicuramente le TEA offrono strumenti con cui sarà possibile migliorare la produttività, la qualità e la sostenibilità delle coltivazioni, permettendo nello stesso tempo di tutelare e valorizzare il patrimonio di agrobiodiversità dei nostri territori, minacciato dai cambiamenti di temperature e di piovosità, che stanno creando habitat ostili per le colture.  

L’Italia, attraverso la emanazione di una legge ad hoc che possa dare evidenza dell’enorme opportunità offerta dalle moderne biotecnologie TEA, potrà sicuramente mettere nelle migliori condizioni il sistema pubblico-privato dell’Agrifood di rispondere in maniera più efficace alle esigenze espresse dall’opinione pubblica, consentendo alle imprese di contenere l’uso di sostanze chimiche, ottimizzandone il relativo impiego e preservando la competitività del “Made in Italy”. 

Il sistema agroalimentare italiano, oramai, concorda sulla necessità di non poter più assimilare piante ottenibili tramite le TEA – che non contengono DNA di altri organismi e che non fanno altro che replicare processi che potrebbero avvenire anche in natura – a quelle piante transgeniche OGM, in cui si ricorre anche al passaggio di patrimonio genetico tra regni diversi. 

Tramite le TEA si cercherà, in tempi estremamente vantaggiosi, di ottenere varietà caratterizzate da una migliore capacità di adattamento al nuovo clima, una più spiccata resistenza alle malattie ed un più efficiente utilizzo dell’acqua e dei fertilizzanti somministrati.  

Cos’è un Position Paper? 

Un Position Paper è un documento di posizionamento strategico elaborato da un’organizzazione, o di un gruppo di interesse costituito, per esporre in maniera sintetica il proprio punto di vista su uno specifico tema ritenuto prioritario. Usualmente viene adottato in ambito istituzionale, al fine di illustrare scenari di attualità e presentare proposte ai policy maker.

Consulta il Position Paper sulle TEA di CREA, CLAN e Assobiotec: link P.P. 

Guarda la registrazione dell’evento sulle TEA del 14 marzo 2023
Mauro Fontana, Presidente del Cluster Nazionale Agrifood CL.A.N. e Presidente dell’Unione Italiana Olio di palma Sostenibile

Chimico con indirizzo Organico Biologico, ha ricoperto ruoli manageriali tecnici e gestionali apicali di Aziende Nazionali e Multinazionali alimentari. Membro di diversi Comitati Tecnico Scientifici Universitari, Istituzionali e Associativi, è co-autore di diversi articoli scientifici nel settore Food su Tecnologie, Analisi Alimenti e Sicurezza Alimentare.

#lafrase: Essere moderni venne a significare, così come significa oggi, essere incapaci di fermarsi e ancor meno di restare fermi (Z. Bauman)

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