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“Eccellenze” d’acqua: le migliori esperienze dal progetto Eccellenze Rurali  

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Presupposti imprescindibili per un sistema agricolo resiliente, la gestione efficiente e l’uso sostenibile dell’acqua passano anche attraverso il lavoro svolto dal servizio di irrigazione collettiva fornito dagli Enti Irrigui e di bonifica dislocati sul territorio nazionale, in grado di assicurare esperienze significative, innovative e virtuose di buone pratiche relative non solo all’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura, ma anche nella manutenzione del territorio e delle aree rurali.  

Il progetto Eccellenze Rurali ne ha selezionate alcune, realizzate dagli Enti irrigui sia attraverso i Programmi di Sviluppo Rurale sia attraverso altri Programmi. 

Eccellenze Rurali:  

Il progetto Eccellenze rurali racconta, tramite video, schede di approfondimento, interviste e gallerie fotografiche, esperienze di buon utilizzo dei fondi comunitari a sostegno dello sviluppo rurale. I casi raccontati rispondono in particolare agli obiettivi della Politica di Sviluppo rurale comunitaria – Competitività del settore agricolo e forestale, Tutela dell’ambiente e del territorio, Qualità della vita nelle aree rurali – dove l’agricoltura e il settore agricolo in generale non sono solo un’attività economica ma il filo conduttore di uno scenario quotidiano e reale e di scelte coraggiose in cui l’attività economica e produttiva si intreccia con la vita sociale e il contesto territoriale e ambientale (https://www.reterurale.it/eccellenze). 

 Perché  Eccellenze Rurali si è occupato di gestione dell’acqua?  

La gestione e l’uso sostenibile dell’acqua costituiscono presupposto imprescindibili per un sistema agricolo resiliente ai rischi connessi ai cambiamenti climatici e che sappia garantire la crescita del settore agroalimentare, tenendo presente le necessità delle generazioni future. 

In Italia, infatti, la metà della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) irrigata è servita dal servizio di irrigazione collettiva fornito dagli Enti Irrigui e di bonifica dislocati sul territorio nazionale, ai quali viene riconosciuta, da statuto, la funzione di tutela del territorio, del paesaggio e dell’ambiente, oltre che di fornitura dei servizi di irrigazione e bonifica ad essi deputati. È importante, quindi, valorizzare e promuovere la diffusione delle migliori pratiche in campo, non solo a livello aziendale, ma anche di gestione territoriale della risorsa.  

A questo scopo si è deciso di pubblicare, nell’ambito del progetto Eccellenze rurali, una specifica call per l’identificazione e diffusione di 10 esperienze significative, innovative e virtuose di buone pratiche nella gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica in agricoltura e nella manutenzione del territorio e delle aree rurali, realizzate dagli Enti irrigui sia attraverso i Programmi di Sviluppo Rurale sia attraverso altri Programmi.  

Quali sono stati i requisiti richiesti alle Eccellenze dell’acqua in agricoltura? 

La call è stata rivolta agli Enti irrigui per la segnalazione di interventi volti al risparmio idrico nella distribuzione delle acque irrigue alle aziende agricole, alla tutela della biodiversità nelle aree umide e nei canali di irrigazione e bonifica, alla preservazione e al ripristino di aree naturali, alla multifunzionalità e sostenibilità delle infrastrutture idrauliche, al miglioramento della capacità di accumulo delle acque, alla digitalizzazione della rete irrigua tramite sistemi innovativi di gestione (misuratori, telerilevamento, telecontrollo, etc.). La partecipazione è stata ampia: sono state segnalate, infatti, circa 45 esperienze, di cui solo 5 sono state escluse perché provenienti da soggetti non ammissibili.  

Nella valutazione delle esperienze segnalate, sono stati assegnati dei punteggi sulla base di specifici criteri di selezione, che hanno tenuto conto, tra l’altro, dell’attinenza del progetto al tema della call, della localizzazione geografica, degli elementi di innovazione del progetto e delle forme di collaborazione territoriale innescate. 

Punteggi più elevati sono stati attribuiti ai progetti, che riunivano insieme aspetti connessi all’agricoltura e alla tutela dell’ambiente, incluso la descrizione/valutazione dei servizi ecosistemici e degli impatti sulla società civile. Sono state, inoltre, considerate positivamente proposte caratterizzate da una descrizione dettagliata degli aspetti relativi ai risultati e agli impatti e avviate nell’ambito di collaborazioni più ampie. È stata, infine, considerata positivamente la capacità dei soggetti di diversificare le fonti di finanziamento. 

Di seguito, nel dettaglio, gli elementi richiesti ai fini della valutazione delle potenziali Eccellenze rurali.  

Motivazioni/fabbisogni che hanno spinto allo sviluppo dell’intervento/progetto  
Obiettivi generali dell’intervento/progetto 
Caratteristiche del progetto e delle sue finalità  
Forme di collaborazione attivate per lo sviluppo della progettualità (partenariati) e Reti attivate sul territorio per la realizzazione del progetto  
Risultati conseguiti  
Impatti del progetto  
Progetti strategici finanziati all’Ente e principali investimenti che l’Ente ha effettuato negli ultimi quindici anni a vantaggio della tutela dell’ambiente e del territorio e Fonti di finanziamento utilizzate   
Forme di collaborazione/ottenimento riconoscimenti/partecipazione a iniziative con altri Enti pubblici e/o privati per iniziative rivolte alla divulgazione della tutela della risorsa idrica o progetti specifici  
Azioni previste per il futuro  
Elementi di eccellenza  

Quante sono? Come sono distribuite in Italia? Perché sono state segnalate? 

Dalla selezione delle 45 proposte è emerso un numero elevato di esperienze e buone pratiche di particolare interesse (29 in tutto), di gran lunga superiore alle 10 proposte che si intendeva inizialmente selezionare. È stato possibile avviare la raccolta dettagliata delle informazioni e le visite in campo per le prime 13 proposte selezionate, delle quali si può trovare una descrizione approfondita sul portale della Rete Rurale Nazionale e sulla pagina tematica dedicata alle Eccellenze Rurali (Eccellenze Rurali [reterurale.it]).  

I sopralluoghi in campo hanno consentito di conoscere in maniera più approfondita l’esperienza proposta -anche in relazione all’utilizzo delle risorse dei Programmi con i quali è stata attivata – di comprendere come le politiche pubbliche abbiano sostenuto tali progetti e di analizzare le relazioni/ricadute e il valore aggiunto determinato dalla buona pratica descritta e documentata. Tutto ciò per comunicare ad un pubblico ampio l’utilità di tali esperienze e l’importanza di valorizzare modelli di sviluppo e opportunità per il territorio (sia per la società in generale che per il mondo produttivo). 

In generale, si è cercato di selezionare esperienze dislocate su tutto il territorio nazionale, dando evidenza ai progetti implementati nelle aree del Sud Italia, in cui storicamente la gestione delle risorse idriche deve far fronte ai naturali svantaggi climatici e orografici. Le 13 esperienze selezionate appartengono a 10 Regioni e Province Autonome del Nord, Centro e Sud Italia, isole comprese. 

Di seguito la distribuzione geografica delle 13 esperienze: 

Ente Regione 
Consorzio della Bonifica Burana Emilia Romagna 
Consorzio di secondo grado per il canale emiliano romagnolo  Emilia Romagna 
Consorzio di Bonifica Brenta Veneto 
Associazione Irrigazione Est Sesia Piemonte 
Consorzio di Bonifica Toscana Costa (CBCT) Toscana 
Consorzio Val di Non Provincia di Trento 
Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino Calabria 
Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale Emilia Romagna 
Consorzio di bonifica Delta del Po Veneto 
10 Consorzio di Bonifica Oglio Mella Lombardia 
11 Consorzio bonifica 7 di Caltagirone (CT) Sicilia 
12 Consorzio di Bonifica Montana del Gargano Puglia 
13 Consorzio di Bonifica Val Venosta Provincia di Bolzano 

Quali storie particolari e nuove pratiche sono state riscontrate ?   

Le esperienze segnalate interessano diversi aspetti di buona gestione della risorsa idrica, dall’approvvigionamento alla distribuzione al campo. Diversi progetti agiscono sul fronte dell’incremento della disponibilità di risorse. Le proposte del Consorzio della Romagna Occidentale, del Consorzio Toscana Costa e del Consorzio Brenta ci mostrano diversi esempi di accumulo delle acque, per assicurare la disponibilità idrica nel momento di maggiore bisogno per l’irrigazione.  

Nel primo caso (Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale [reterurale.it]), si tratta della realizzazione di invasi interaziendali collinari, alimentati da acque superficiali, con potenzialità di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici galleggianti, a copertura dei consumi energetici degli impianti di sollevamento.  

Nel secondo caso (Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa – Progetto REWAT [reterurale.it]) si presenta un progetto di ricarica artificiale delle falde acquifere, come parte di un più ampio pacchetto di interventi pilota, in grado di intercettare diverse leve tra loro interconnesse con il risparmio idrico, ossia: il risparmio idrico in agricoltura, la riqualificazione fluviale, il riutilizzo delle acque reflue, la ricarica controllata della falda, la riduzione delle perdite negli acquedotti ad uso idropotabile. 

Infine, il Consorzio Brenta ha presentato la propria esperienza di ricarica delle falde mediante la realizzazione di Aree Forestali di Infiltrazione (Consorzio di Bonifica Brenta [reterurale.it]), ossia aree appositamente allestite con una rete di scoline e con diverse specie arboree e arbustive messe a dimora, non solo per ricaricare la falda e distribuire le acque nei mesi non irrigui, ma anche per effettuare una azione ambientale di depurazione effettuata dalle piante e dai microrganismi. 

Per quanto riguarda il recupero di efficienza lungo la rete, sono stati selezionati sia interventi di miglioramento gestionale che di tipo strutturale.  

Segnaliamo ad esempio, l’esperienza del Consorzio Jonio Cosentino (Consorzio di Bonifica integrale dei bacini dello Jonio Cosentino [reterurale.it]) che ha operato per l’automazione e il controllo della distribuzione dell’acqua, allo scopo di ottenere una razionalizzazione distributiva delle acque irrigue. Il sistema realizzato ha permesso agli utenti della rete irrigua, grazie ad  una tessera personalizzata, di prelevare un determinato quantitativo di acqua da gruppi di consegna aziendali con unità elettronica di misurazione fra loro indipendenti.  

Il Progetto del Consorzio di Bonifica 7 Caltagirone interviene, invece, per la riduzione delle perdite tramite interventi strutturali, mediante la sostituzione di due condotte ammalorate che ha consentito di azzerare le perdite in un tratto della rete irrigua, con un risparmio della risorsa idrica di circa 30-35% (Consorzio di Bonifica 7 Caltagirone [reterurale.it]). 

Per quanto riguarda l’uso sostenibile al campo, anche in questo caso è possibile citare sia interventi strutturali che gestionali. 

Il Consorzio Val di Non (Consorzio Val di Non [reterurale.it]) ha presentato la propria esperienza di conversione dei sistemi irrigui verso quelli a più alta efficienza:  ad oggi, infatti, il 99% dei terreni agricoli gestiti dal Consorzio adotta il sistema a goccia, che consente la riduzione nella bagnatura della vegetazione (ridotto tenore di umidità), comportando di conseguenza anche il minore utilizzo di anticrittogamici, con un duplice vantaggio, idrico ed ambientale. 

Dello stesso tenore è l’esperienza del Consorzio di Bonifica Val Venosta (Consorzio di Bonifica Val Venosta [reterurale.it]), che ha avviato fin dal 2000 un percorso di trasformazione degli impianti irrigui a pioggia in impianti di microirrigazione a goccia, capaci di garantire un minor utilizzo idrico, ma anche una programmazione delle turnazioni in grado di rispondere puntualmente alle esigenze colturali. Tali impianti sono poi gestiti per lo più da remoto, via radio o con recenti tecnologie di trasmissione a lungo raggio di modo che i consorziati possano decidere come e quanto irrigare, pur rispettando i tempi di turnazione generale e le prescrizioni previste dalle concessioni di derivazione.  

Il Consorzio di II grado per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) (Canale Emiliano Romagnolo / Progetto Irriframe [reterurale.it]) ha presentato il progetto IRRIFRAME, un sistema esperto che elabora e fornisce agli agricoltori consigli irrigui sul momento di intervento e sui volumi da impiegare, permettendo di risparmiare fino al 25% del fabbisogno irriguo senza deprimere le rese. Questo sistema innovativo permette, quindi, di gestire al meglio l’acqua irrigua e migliorare le produzioni agricole. 

Infine, numerosi interventi riguardano azioni di riqualificazione ambientale e promozione dell’agrosistema irriguo in ottica di multifunzionalità.  

Citiamo, ad esempio, l’esperienza del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano (Consorzio di Bonifica Montana del Gargano [reterurale.it]) che ha rinaturalizzato un’area di ex cava recuperandone le funzionalità ecologiche, in continuità con il valore ecologico e paesaggistico dell’area circostante.  

Il Consorzio Oglio Mella (Consorzio di Bonifica Oglio-Mella – Progetto AcquaPluss [reterurale.it]) invece, ha proposto la sua esperienza di recupero della funzionalità irrigua ed ecologica di quattro fontanili – ossia prese d’acqua nella falda acquifera create dall’uomo per raccogliere, indirizzare e utilizzare a scopo irriguo le acque sotterranee – fortemente ridotti nel corso degli anni, a causa della forte urbanizzazione e della costruzione delle infrastrutture stradali. Il progetto ha previsto il loro recupero e la loro valorizzazione, promuovendo al contempo la cultura dell’agro-ecosistema irriguo lombardo, attraverso l’offerta di servizi ricreativi in grado di incentivare la fruizione e l’esplorazione del territorio da parte dei cittadini. 

Fonti 

Marianna Ferrigno
Tecnologa, CREA Centro Politiche e Bioeconomia

Si occupa di ricerca a supporto della pianificazione delle politiche per le risorse idriche in agricoltura e per il finanziamento di investimenti irrigui, in coordinamento con le politiche ambientali per l’acqua. Responsabile tecnico-scientifico dell’Accordo di cooperazione per il PSP 2014-2020. Referente database DANIA.

#lafrase You’ve gotta get up and try try try (P!nk)

Veronica Manganiello
Tecnologa, CREA Centro Politiche e Bioeconomia

Si occupa di ricerche per l’uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura. Responsabile tecnico-scientifico dell’Accordo di cooperazione per il PSRN 2014-2020. Referente banca dati SIGRIAN.

#lafrase Da soli si va più veloci ma insieme si va più lontani (Antico proverbio Africano)

Silvia Baralla
Tecnologa, CREA Centro Politiche e Bioeconomia

Si occupa di attività di supporto tecnico-scientifico nell’ambito della pianificazione delle politiche per le risorse idriche in agricoltura e per il finanziamento di investimenti irrigui.

#lafrase Niente è impossibile (Muhammad Ali)

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