“Liberiamo l’energia delle donne per superare la diffidenza di genere” è lo slogan del Manifesto della nuova Rete Donne Foreste, iniziativa italiana nata nel novembre 2024 con l’obiettivo di promuovere la parità di genere nel settore forestale, tradizionalmente dominato da figure maschili. La rete è composta da professioniste e operatrici che ricoprono ruoli in ambiti manageriali e tecnico scientifici, come la gestione boschiva, la ricerca, la formazione e la consulenza tecnica, di cui però se ne esaltano ancora poco le capacità e le competenze. Nel cuore dei boschi, dove ogni elemento trova il suo equilibrio, anche la voce femminile deve avere il suo spazio naturale, quello della neonata Rete donne Foreste.
Dallo scorso novembre, ad Ecomondo, dove è stata presentata ufficialmente, si è costituita la nuova Rete Donne Foreste, associazione informale che ha l’obiettivo di coltivare un futuro più equo, dove professionalità, passione e competenza non abbiano genere.
L’idea della Rete nasce dall’intuizione e dalla condivisione di alcune professioniste del mondo forestale, che hanno sentito l’esigenza di riunire e rappresentare tutte le donne che si occupano di boschi a qualsiasi titolo (imprenditoriale, accademico, professionale, formativo) al fine di iniziare a raccontarne i ruoli, i valori e le esperienze. Questo proprio perché nel comparto forestale nazionale sono ormai tante le figure femminili che ricoprono diversi ruoli, da quelli più tecnico scientifici a quelli politico manageriali, delle quali però se ne esaltano ancora poco le capacità e le competenze. In questo senso la Rete Donne Foreste rappresenta lo spazio dedicato a tutte coloro che, condividendo percorsi formativi e professionali del settore, vogliano confrontarsi con altre figure che sono riuscite a trasformare la loro passione in un mestiere.

Per dare gambe a questa intuizione le prime referenti della neocostituita Rete (foto allegata), da subito, hanno realizzato un manifesto costitutivo (quello della foto allegata), che ha come obiettivo quello di avviare un percorso di sensibilizzazione e promozione, affinché il numero di donne nel settore forestale possa crescere contando su professionalità, competenza e passione, superando la diffidenza di genere, per arricchire il settore con nuove idee e prospettive finalizzate ad una gestione sostenibile delle nostre foreste e, di conseguenza, della società intera.
Il Manifesto della Rete Donne Foreste rappresenta una prima iniziativa concreta pensata per la valorizzazione del contributo femminile nel settore forestale; contributo che, seppur dimostrato quotidianamente nei diversi ambiti del comparto, è caratterizzato da un potenziale non sufficientemente sviluppato in termini di competenze e professionalità.
Il manifesto, nella sua veste concettuale e grafica, si articola in tre parti ispirate alle componenti fondamentali degli alberi le radici, il tronco e la chioma:
- le radici rappresentano la volontà di andare oltre l’immagine storica del settore forestale tradizionalmente maschile per arricchirne la crescita, l’innovazione e lo sviluppo, valorizzando qualità e professionalità anche femminili;
- il tronco simboleggia la necessità di assicurare oggi il giusto equilibrio della partecipazione femminile nei consessi istituzionali accademici professionali pubblici o privati a tema foresta
- la chioma rappresenta l’impegno a garantire alle giovani donne, che si affacciano al mondo del lavoro, la stessa facilità di accesso alle professioni forestali a tutti i livelli, da quelli manageriali a quelli tecnici e operativi.
Il manifesto vuole essere dunque lo strumento per crescere insieme in questa sfida, fatta di superabili barriere, aperto ad un pubblico, non solo di donne, ma di uomini che desiderano contribuire alla costruzione di un settore forestale in grado di favorire un percorso di crescita professionale e soprattutto più lineare e accessibile alle giovani che desiderano trasformare la loro passione in una professione. Ad oggi, il manifesto, è stato sottoscritto da più di 600 persone, che ne hanno promosso l’iniziativa e da diversi enti ed associazioni del settore forestale ed affini; ed è in continuo aggiornamento attraverso l’ampio contributo e la grande diffusione che sta avendo l’iniziativa.
Di certo, c’è sempre più bisogno di parlare di questi temi in ambito scientifico, un po’ come il focus che si sta sviluppando ultimamente sulle professioni STEM, ossia quelle che rientrano nelle aree della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, dove l’accesso e la presenza femminile è ancora caratterizzata da un divario rispetto all’altro genere.
Tanto più questo accade nel settore forestale, dove, se si prendono a riferimento i dati dell’occupazione, si evince come il comparto occupi 446.000 uomini e solo 63.000 donne (12,4%), mentre in Italia sono impiegati poco più di 50.000 operatori, di cui 5.500 donne (10,8%) (dati European Institute for Gender Equality, EIGE – 2020), numeri che evidenziano ancora come la rappresentatività femminile sia bassa, anche se nella formazione il trend sta invertendo la rotta. A fronte di ciò, in molteplici ambiti lavorativi e professionali del settore diverse donne sono riuscite ad affermarsi e a traguardare i propri obiettivi di carriera, superando le sfide imposte dagli stereotipi di genere. Per questo ci auspichiamo che, attraverso attività di accompagnamento e di empowerment, si possa colmare sempre più il divario della rappresentanza di genere.
Tra i prossimi passi della Rete si prevede la promozione di iniziative che favoriscano la parità di genere e la tutela dell’ambiente, con la consapevolezza che solo attraverso la collaborazione e l’inclusione si possano affrontare con successo le sfide del futuro. Inoltre, tra le varie proposte in cantiere, oltre a incontri e momenti di scambio con le aderenti, c’è quella di creare una attività di mentoring one to one rivolta alle giovani che si affacciano al settore.
Tutto questo per riuscire a centrare sempre di più, e quotidianamente, lo slogan del manifesto che cita “Liberiamo l’energia delle donne per superare la diffidenza di genere”, per superare definitivamente quella “accoglienza scettica” o “velata mancanza di fiducia”, che spesso le professioniste del settore percepiscono da parte degli altri interlocutori quando gli viene affidato un incarico e per riscoprire che, oltre ad essere un Paese forestale, siamo anche un Paese di donne forestali.

Responsabile Territorio, agricoltura biologica e risorse boschive di Confagricoltura
#lafrase È una felicità avere per mestiere la propria passione
(Stendhal)