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venerdì, 31 Gennaio 2025

Leonardo: perché si piantano le rose in fondo ai filari di vite? 

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Risponde Riccardo Velasco, Direttore del CREA Viticoltura ed Enologia. 

L’uso delle rose nei filari di vite è una tradizione con un forte valore estetico, che contribuisce e arricchisce la bellezza del paesaggio aggiungendo anche un elemento suggestivo ed evocativo, che in alcune zone vinicole è parte del carattere distintivo della regione. L’integrazione delle rose nel vigneto rende il vigneto più armonioso e piacevole e crea un’atmosfera rilassante e serena, che favorisce anche il benessere psicologico di chi trascorre del tempo nel vigneto.  

Le rose fungono da richiamo per insetti impollinatori, di cui ne beneficia anche l’impollinazione della vite, partecipando alla biodiversità, quindi, e concorrendo a creare e a mantenere l’equilibrio ecologico all’interno del vigneto, un ecosistema in cui vari organismi si influenzano positivamente a vicenda.  

Non hanno, però, nessuna influenza sulla qualità del vino e delle uve e non sono più importanti di altri fiori e piante presenti nel vigneto. Nei vigneti inerbiti, ad esempio, tra i filari sono coltivate leguminose, graminacee e altre essenze, una composizione ideale per favorire la presenza di insetti pronubi nel vigneto, che fiorisce solo per due settimane l’anno e non sarebbe sufficiente a garantire il sostentamento nutritivo per tutti gli insetti presenti: le rose in tal senso possono contribuire per buona parte della stagione.  

Di fatto, le rose non sono indicatori dello stato di salute di un vigneto, ma lo sono le api e gli altri impollinatori, la cui ampia presenza denota l’assenza di contaminazioni e insetticidi. Il vigneto, quindi, è un ecosistema in sé per sé fonte di equilibrio e di salute, a cui concorre la presenza di più elementi. 

Riccardo Velasco
Direttore del CREA Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia 

Esperto di Genetica e Genomica delle piante da frutto e della vite, già autore di numerosi articoli sui genomi vegetali, con oltre 150 pubblicazioni con IF, è in 24a posizione (Hindex 61, citazioni 14.201) tra i Top Italian Scientists nel settore Natural & Environmental Science, di alcune decine di articoli sulle biotecnologie applicate e di 3 brevetti europei. Ha contribuito col gruppo di lavoro del CREA VE alla recentissima pubblicazione di una review di prestigio sul Plant Biotechnology Journal che descrive protocolli e risultati di pregio nelle biotecnologie delle piante da frutto 

#lafrase La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso (Albert Einstein) 

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