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mercoledì, 26 Febbraio 2025

Food&Bio: le svolte

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Nel nostro Paese gli ettari dedicati alle coltivazioni biologiche di erbe aromatiche e medicinali sono poco più di un quarto di quelli coltivati con metodi tradizionali, mentre aumentano costantemente i consumatori di prodotti biologici, anche cosmetici e sanitari a base di estratti di erbe. Queste colture necessitano di poca acqua, si adattano bene ai nostri microclimi e svolgono un fondamentale ruolo ecologico. Anche erbe e fiori eduli richiedono necessariamente il metodo biologico per poter mantenere le loro qualità nutrizionali intatte.  

L’agricoltura biologica è un metodo di produzione disciplinato a livello europeo dal Reg UE 848/2018, entrato in vigore il 1° gennaio 2022. Di fatto, si tratta di un metodo di certificazione volontario che un coltivatore sceglie di adottare e che prevede l’adesione a tutta la normativa di settore e a controlli periodici da parte di un Organismo di Controllo. Un prodotto per essere definito “biologico” (il cosiddetto “Bio”) deve portare con sé la garanzia del controllo -e della certificazione- da parte di organismi autorizzati ed è fondamentale che la certificazione copra tutti i livelli della filiera produttiva, come previsto dalla normativa europea. Il Regolamento indica un sistema di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare in grado di garantire: 

1) la salvaguardia dell’ambiente; 

2) la salvaguardia delle risorse naturali; 

3) il mantenimento di un alto livello di biodiversità; 

4) l’applicazione di metodi di coltivazione con sostanze e procedimenti naturali; 

5) l’applicazione di criteri univoci in materia di benessere degli animali; 

6) norme rigorose di produzione in sintonia con le preferenze dei consumatori. 

La produzione biologica svolge una duplice funzione: da un lato risponde alla precisa richiesta da parte dei consumatori di prodotti privi di residui di fitofarmaci e, dall’altro, fornisce alla collettività beni che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.  

I metodi adottati in agricoltura biologica, quali l’utilizzo di organismi antagonisti (ovvero insetti o organismi in grado di contrastare la diffusione degli insetti patogeni per le piante), l’impiego di particolari strategie agronomiche – come ad es. gli ampi avvicendamenti colturali per contenere le erbe infestanti e il ricorso a fertilizzanti organici come i compost per la corretta nutrizione delle piante – sono stati scelti anche dai produttori di erbe e fiori commestibili. Queste particolari produzioni possono essere utilmente inserite nelle aziende orticole e cerealicole, non solo per integrare il reddito aziendale, ma anche per incrementare la biodiversità agricola e la fertilità dei suoli. Inoltre, i residui di coltivazione, o parte della produzione, possono essere usati per la produzione di estratti naturali utilizzabili come fertilizzanti o fitofarmaci. Nelle aziende specializzate, le erbe forniscono input essenziali per l’industria alimentare e l’agroindustria. 

In Italia, gli ettari coltivati a erbe aromatiche e medicinali in biologico sono poco più di un quarto di quelli coltivati con metodi tradizionali. Le erbe aromatiche e medicinali sono colture a basso input, in genere non richiedono grandi quantità di acqua, molte di esse (come borragine, rosmarino, maggiorana, timo, elicriso etc.) sono specie mediterranee e si adattano bene a diversi microclimi dell’areale italiano. Vi è quindi spazio per un aumento delle superfici coltivate a tal fine con il metodo dell’agricoltura biologica, che, dal punto di visto ecologico, svolgono un ruolo importante nell’attrazione degli insetti impollinatori e producono composti secondari multifunzionali. Inoltre,  molte di esse sono ottime “coprisuolo”, contribuendo alla protezione del suolo dai fenomeni erosivi e di lisciviazione (la perdita di nutrienti dovuto alla percolazione dell’acqua). Tutte queste caratteristiche fanno sì che le erbe possano essere facilmente integrate nelle rotazioni e consociazioni che spesso si applicano durante i sistemi di coltivazione biologica. La loro funzione può essere sia di colture specificatamente da reddito,  sia di vere e proprie infrastrutture ecologiche per potenziare la lotta biologica conservativa, favorire l’azione di insetti utili e migliorare l’aspetto paesaggistico. 

Nel caso dei fiori commestibili, invece, la produzione di fiori e infiorescenze in pieno campo richiede necessariamente l’applicazione del metodo biologico. Infatti, questi sono delicati, vengono raccolti manualmente, non possono essere trattati con fitofarmaci non possono essere lavati perché il lavaggio li rovinerebbe, in quanto devono rimanere esteticamente perfetti. Di fatto, i fiori che si mangiano devono arrivare sulla tavola non solo con le loro qualità estetiche e nutrizionali intatte, ma devono anche essere privi di residui di sostanze chimiche potenzialmente tossiche o pericolose per la salute.  

Il numero di consumatori dei prodotti biologici è in crescita, soprattutto in famiglie con bambini o dove vi siano persone che seguono una dieta vegana o vegetariana. Un fenomeno che si osserva non solo per i prodotti alimentari, ma anche per quanto riguarda i prodotti cosmetici o sanitari con estratti derivanti da erbe coltivate in biologico. 

Andrea Copetta
Ricercatore CREA Centro Orticoltura e Florovivaismo

Si occupa di moltiplicazione in vitro di piante floricole ed aromatiche, fiori commestibili e studia le simbiosi che le piante instaurano con i microrganismi al fine di rendere la coltivazione delle piante più sostenibile e di basso impatto ambientale. 

#lafrase Per fare ricerca servono passione e pazienza, le stesse che servono per coltivare i fiori (cit. Andrea Copetta)

Gabriele Campanelli
Ricercatore CREA Centro Orticoltura e Florovivaismo

Le sue indagini seguono approcci interdisciplinari e sono incentrate prevalentemente sull’orticoltura biologica. Gli studi prendono in esame sia le tecniche agronomiche conservative finalizzate a ridurre gli input di coltivazione sia lo sviluppo di programmi di miglioramento genetico partecipativo sulle principali specie orticole.

#lafrase Il rispetto della natura è la giusta via per il benessere e una crescita equa della società

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