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venerdì, 31 Gennaio 2025

CREA Orticoltura e Florovivaismo: alla scoperta del Centro

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Scopriamo insieme l’impegno del CREA Orticoltura e Florovivaismo per salvaguardare, valorizzare e promuovere un settore vitale, di grande e poco conosciuta eccellenza, con un ampio potenziale di crescita dalla grande vitalità e dall’ampio potenziale di sviluppo. Ricerche con approcci integrati e multidisciplinari -dal miglioramento genetico e valorizzazione della biodiversità, all’innovazione agronomica fino alla difesa ecocompatibile – applicate alle colture floricole. 

Pensando alle grandi sfide dell’agricoltura sui temi della fame nel mondo e della malnutrizione, ma anche al ruolo del cibo nelle società più avanzate, ci potremmo chiedere quanto sia realmente importante sostenere attività di ricerca e sperimentazione nel settore delle piante ornamentali. Eppure, il florovivaismo è uno dei “fiori” all’occhiello dell’agricoltura italiana, una risorsa del nostro Paese fatta di tradizioni, professionalità ed eccellenze, che ha sviluppato le tecniche e tecnologie di tutto rispetto per un indotto commerciale sano e in continua evoluzione.  

Uno sguardo al settore in Italia 

Il florovivaismo in Italia corrisponde, infatti, in termini di SAU (superficie agricola utilizzata), a circa il 30% della superficie europea complessiva dedicata al settore, conferendo così al nostro paese una posizione dominante nell’ambito dell’UE. Secondo i dati ISTAT del 2024, il settore della floricoltura e piante ornamentali conferma il trend positivo del 2023 e, con circa 3,1 miliardi di euro/anno, rappresenta il 4,7% della PLV dell’intero comparto agricolo italiano e il 5,2% delle esportazioni nazionali verso il resto del Mondo. 

Ma questa non è una storia fatta solo di numeri. La floricoltura e il settore delle piante ornamentali in genere hanno da sempre costituito un motore per lo sviluppo sia di biotecnologie ( per esempio, quelle legate al miglioramento genetico e alla propagazione delle piante) sia di sistemi di coltivazione ad elevata tecnologia (come le colture protette, cioè la serricoltura, e fuori suolo ossia colture in vaso e in contenitore in genere), oltre alle tecniche di forzatura e impianto per rendere possibile la coltivazione di specie esotiche e per garantire l’extra stagionalità dei prodotti e/o la loro disponibilità sul mercato in un preciso momento dell’anno (ad esempio la presenza di un certo tipo di fiori durante le festività e le ricorrenze più conosciute come la rosa per la festa della Mamma o la stella di Natale). 

Forzatura

pratiche agronomiche adottate già agli inizi dell’Ottocento, per ottenere un’accelerazione dei processi vegetativi, attraverso il condizionamento di alcuni parametri climatici, come temperatura, umidità e luminosità

Il prodotto che ne deriva riveste molteplici scopi sociali. Oltre all’abbellimento di case, terrazze, hotel e giardini, che si sposano con le proposte ricreative e turistiche, in un’ottica più ampia, le piante ornamentali svolgono un ruolo terapeutico scientificamente riconosciuto per i loro effetti positivi sullo stato psicologico e fisico delle persone nonché sull’ambiente: basti pensare al contributo sulla mitigazione del clima in ambito urbano (in cui vive il 65% della popolazione mondiale) e al contenimento di sostanze inquinanti e tossiche per l’uomo, come l’eccesso di anidride carbonica e il particolato atmosferico nelle nostre città, ma anche al contributo al benessere psicofisico e alla qualità della vita in città. Ma questi splendidi compagni, che tanto allietano la nostra vita, hanno a loro volta bisogno di cure e di ricerca scientifica, sia per l’innovazione di prodotto che per una gestione agronomica sostenibile e rispettosa dell’ambiente.  

CREA Orticoltura e Florovivaismo 

Il Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo del CREA, principalmente nelle sue sedi di Sanremo (IM) e Pescia (PT), ha ormai una storia centenaria nella ricerca e sperimentazione sulle colture florovivaistiche e ornamentali in genere, da quando, 100 anni fa nel 1925, fu istituita con Regio Decreto a Sanremo (IM)la Stazione Sperimentale per la Floricoltura. Le attività di ricerca e sperimentazione sono indirizzate da una parte al mantenimento e valorizzazione della biodiversità, attraverso programmi di miglioramento genetico tradizionale e biotecnologico; dall’altra, invece, allo studio dell’ottimizzazione e gestione degli input in agricoltura per una coltivazione ecocompatibile in grado di rispondere ai cambiamenti climatici.  

In questo numero di CREAfuturo  vengono proposti approfondimenti sulla valorizzazione della biodiversità di specie ornamentali in progetti di sviluppo rurale, azioni di conservazione di germoplasma mediterraneo, innovazione varietale e propagazione di specie coltivate e selvatiche come l’ortensia e l’orchidea. Ad arricchire ulteriormente i contenuti vengono anche affrontati i temi caldi della ricerca internazionale in campo agronomico per l’innovazione della logistica e delle tecniche di conservazione post-raccolta, l’uso di substrati ecocompatibili sostitutivi della torba, l’applicazione di prodotti alternativi a quelli di sintesi, fino ad arrivare agli aspetti più attinenti alla sfera imprenditoriale. 

Le attività progettuali sono sempre in evoluzione e l’impegno del Centro continuerà nei prossimi anni con alcuni progetti finanziati dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF), in particolare i progetti BIOVIVO, BIOCHRYSUM, BIOECOF e EDEN, nei quali si propongono tecniche e tecnologie sempre meno impattanti, rispettose dell’ambiente e basate su approcci di agricoltura di precisione per la coltivazione di piante ornamentali, fino all’introduzione di tecniche usate in agricoltura biologica per il superamento dei limiti attribuiti al massivo uso di prodotti di sintesi in questo settore.

Progetto BIOVIVO

Dal green deal al vivaio: innovazioni al servizio delle coltivazioni BIOlogiche nel VIVaismo Ornamental. Altri Enti partecipanti: Università di Catania, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa. Ente finanziatore: MASAF. Durata: 36 mesi. Il progetto si propone lo sviluppo di tecniche agronomiche di propagazione, concimazione e difesa per la produzione in regime biologico di specie arbustive ornamentali in ambiente mediterraneo. Si attendono ricadute positive per le produzioni in regime biologiche e, in generale, per la sostenibilità ambientale dei sistemi colturali ornamentali intensivi.

Progetto BIOCHRYSUM

La filiera corta dell’elicriso biologico per la produzione di fitoderivati bioattivi. Altri Enti partecipanti: Università di Firenze. Ente finanziatore: MASAF. Durata: 36 mesi. Sviluppare prodotti innovativi derivati dagli estratti vegetali di elicriso spontaneo dell’Arcipelago Toscano, coltivato secondo i principi dell’agricoltura biologica, per supportare l’azienda biologica sia nella creazione di nuovi input agronomici che di nuovi output produttivi con particolare interesse in campo cosmetico, alimentare e salutistico. Si attendono ricadute positive per le produzioni in regime biologiche sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che economica 

Progetto BIOECOF

Uso di composti BIOattivi di origine naturale per una produzione ECosostenibile di piante Officinali. Altri Enti partecipanti: Università di Catania, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dell’Università degli Studi di Messina. Ente finanziatore: MASAF. Durata: 36 mesi. Il progetto si propone lo sviluppo di tecniche agronomiche con particolare riferimento all’uso di biostimolanti per la produzione in regime biologico di specie officinali e fiori commestibili. Si attendono ricadute positive per le produzioni in regime biologiche sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che del miglioramento qualitativo dei prodotti. 

Progetto EDEN

Programma di filiera “efficientamento, ammodernamento e innovazione nel vivaismo nazionale”. Altri Enti partecipanti: Università di Catania, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CD Filiera SRL, 13 Aziende che operano nel settore delle piante ornamentali. Durata 36 mesi. di contribuire alla qualificazione della filiera vivaistica ornamentale nazionale, attraverso un modello aperto di trasferimento delle innovazioni a livello di produzione aziendale. In particola il CREA con il sub-progetto di Ricerca MITICO “MezzI Tecnico-agronomICi a basso impattO ambientale” condurrà sperimentazione e trasferimento tecnologico di tecniche e tecnologie di propagazione, concimazione e difesa nell’ottica dell’ottimizzazione degli input e agricoltura digitale, sarà inoltre realizzato presso il CREA di Pescia un sito dimostrativo per il vivaismo sostenibile. Si attendono ricadute positive sulla sostenibilità ambientale delle produzioni florovivaistiche e sulla relativa filiera dal punto di vista commerciale.

Particolare interesse rivestono anche i progetti transnazionali in collaborazione con la vicina Francia, come il progetto FLEURSTORIA, per la ricerca e la valorizzazione dell’agrobiodiversità dei fiori storici. L’impegno del Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo non si ferma alle attività di ricerca e sperimentazione, ma prevede anche il supporto delle aziende con lo sviluppo di nuovi prodotti, come nel settore dei fiori eduli e nell’ambito delle certificazioni varietali. A tale proposito, presso la sede CREA di Sanremo è stato recentemente istituito il primo Examination Office del CPVO (Community Plant Variety Office) in Italia per prove di certificazione varietale su specie floricole. 

Progetto FLEURSTORIA

Historie de fleures: Storia, conservazione e valorizzazione dell’agrobiodiversità floricola della riviera dei fiori italo-francese. Altri Enti partecipanti: Conservatoire Méditerranéen Partagè (CMP) (FR). Ente finanziatore: Comunità Europea. Durata: 18 mesi. Il progetto considera la riviera Italo-Francese, impegnata nella produzione di fiori recisi per il commercio internazionale con grande successo dal 1850, ed effettua una importante azione di recupero delle varietà impiegate storicamente in questa attività valorizzandone la storia, la caratterizzazione genetica, i protocolli colturali, la loro importanza nei piani di breeding attuali, la presenza nei giardini o in generale nei paesaggi. Si attendono ricadute positive per gli utilizzatori di materiale genetico, il turismo, e per la tutela della agrobiodiversità nelle zone oggetto di studio.  

Ma perché creare un Centro di ricerca del CREA su specie orticole e florovivaistiche? Su due tipologie di colture che sembrano così diverse tra loro? La prima per l’alimentazione umana e la seconda per scopi più edonistici? La risposta risiede nelle tecniche e tecnologie di coltivazione. Infatti, dal punto di vista agronomico ci sono molte più somiglianze di quanto non si immagini. Tutte queste colture, ad esempio, vengono spesso coltivate in serra che prevede sistemi di gestione colturali molto specializzati. Sono generalmente tutte colture intensive con simili problematiche di gestione degli input. Sono entrambe colture che possono essere effettuate con tecniche fuori suolo in contenitore (substrato) e idroponica. Il prodotto venduto è spesso un prodotto fresco che, come tale, deve essere gestito nel post-raccolta. Così, specularmente e in modo complementare il Centro svolge le medesime attività di ricerca e sperimentazione nel settore dell’orticoltura. In questo caso i progetti sono maggiormente incentrati sul miglioramento genetico usando tecniche biotecnologiche e di incrocio varietale tradizionale, sulla gestione ottimizzata della concimazione e irrigazione e sulla difesa con uso di prodotti a basso impatto ambientale. 

Di questo e tanto altro ancora si parlerà durante le celebrazioni del centenario della sede CREA di Sanremo, ma anche nei continui eventi, incontri e seminari che il Centro propone continuamente nell’ambito delle attività formative e divulgative, sia in progetti di ricerca che in altre occasioni di collaborazione con i molti Enti pubblici e privati, Associazioni di categoria, Società Cooperative e Scientifiche, tra le quali spicca l’intensa e storica collaborazione con la SOI – Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana.  

Daniele Massa
Direttore CREA – Centro Orticoltura e Florovivaismo

Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università di Viterbo ha conseguito Dottorato di Ricerca in Ortoflorofrutticoltura, è Presidente della Sezione di Orto-Florovivaismo della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI), conduce attività di ricerca e docenza nel settore ortoflorovivaistico collaborando con Università e Enti nazionali ed esteri.

#lafrase Delle tante esigenze che un uomo può avere quella di far coincidere il lavoro con le proprie passioni è tra le più necessarie

Gianluca Burchi
Dirigente di ricerca, CREA – Centro Orticoltura e Florovivaismo

Si è sempre occupato di miglioramento genetico di specie floricole e orticole per l’industria e di fisiologia postraccolta delle piante ornamentali. Negli ultimi anni si occupa prevalentemente di produzioni florovivaistiche per il Verde Urbano

#lafrase Il VERDE ci ha reso l’atmosfera respirabile negli ultimi 2 miliardi di anni. Nel VERDE ci siamo evoluti negli ultimi 2 milioni di anni. Dal VERDE ci siamo sempre più distaccati negli ultimi 200 anni. Verso il VERDE dobbiamo tornare OGGI! (cit. Gianluca Burchi)

Barbara Ruffoni
Ricercatrice CREA – Centro Orticoltura e Florovivaismo

Esperienza trentennale in floricoltura, specie aromatiche e medicinali e fiori eduli. Esperta di propagazione in vitro, colture di tessuti vegetali per produzione di metaboliti secondari, di biotecnologie applicate a supporto delle attività di breeding e di propagazione ex situ per conservazione di specie a rischio di estinzione. Dal febbraio 2021 è stata nominata Vicepresidente del Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure.

#lafrase Si regalano i fiori per il piacere degli occhi, si cucinano per quello del palato

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