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domenica, 14 Dicembre 2025

Limone: un frutto da riscoprire

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Profumi, sapori, storia e territorio per un patrimonio genetico ancora da valorizzare e che offre agli scienziati armi importanti contro virus e patologie. 

Il Centro Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura del CREA รจ impegnato da diversi decenni nella conservazione della biodiversitร  limonicola e nellโ€™utilizzo di tale biodiversitร  per il miglioramento genetico. Si dedica, inoltre, al risanamento da virus e allโ€™identificazione di fonti di resistenza al mal secco, sia allโ€™interno del germoplasma limonicolo che in quello degli altri agrumi coltivati e selvatici. 

Il settore limonicolo 

Il limone (Citrus limon) rappresenta uno degli agrumi piรน coltivati in Italia, dopo arancio e mandarini, con una superficie investita di oltre 25.000 ettari, di cui circa 22.500 in Sicilia (ISTAT, 2021). Il limone, oltre che per il succo, viene coltivato per lโ€™estrazione di essenze dalla buccia, prevalentemente utilizzate nellโ€™industria agroalimentare.  

Figura 3 – Limone Pink Fleshed, caratterizzato dalla variegatura di foglie e frutti e dalla pigmentazione rosa della polpa (foto di M. Caruso). 

Il territorio nazionale presenta numerose aree vocate alla sua coltivazione, che si concentrano lungo la costa ionica e quella tirrenica. La Sicilia presenta tre consorzi di tutela IGP, ovvero quelli del Limone di Siracusa, che si estende per oltre 1.300 ettari, del Limone Interdonato, coltivato nella provincia di Messina, e del Limone dellโ€™Etna, riconosciuto nel 2020. A questi si aggiungono il consorzio del Limone di Rocca Imperiale in provincia di Cosenza, le due IGP campane (Amalfi e Sorrento) ed il Limone Femminello del Gargano in Puglia. Il gruppo varietale di maggior pregio e piรน coltivato in Italia รจ quella del Femminello, di cui esistono numerose selezioni commerciali. Alcune selezioni clonali di limone, come il Lunario e il Pink fleshed (figura 3) hanno un elevato valore ornamentale. La biodiversitร  limonicola รจ anche rappresentata da numerosi ibridi spontanei, in parte descritti dai piรน importanti citrologi a partire dal XVII secolo. Alcuni sono tolleranti al mal secco e rappresentano quindi delle utili fonti di resistenza o tolleranza utilizzabili per i programmi di incrocio. Alcune di queste accessioni vengono coltivate e vendute in mercati locali (limone cedrato Spadafora, Piretto) o tuttora utilizzate a scopo ornamentale come il limone Cardinale, il cedro Vozza, la Pera del Commendatore (figura 4), il Pomo dโ€™Adamo Cedrato (foto 5)]. 

Foto 5 – Frutto di Pomo dโ€™Adamo Cedrato (foto di M. Caruso) 

La gran parte della produzione nazionale di limone si concentra tra fine settembre e marzo-aprile. Esistono inoltre produzioni estive, concentrate principalmente nellโ€™areale Etneo, ottenute grazie alla tecnica della โ€œforzaturaโ€ o โ€œseccaโ€ su terreno sciolto, che dร  origine alla produzione dei verdelli; essi rappresentano una tipologia di frutto economicamente importante, poichรฉ matura nel periodo da maggio a settembre, quando la produzione nazionale รจ pressochรฉ assente e si registrano i picchi di consumo. La forzatura consiste nella sospensione della somministrazione irrigua nel periodo estivo, provocando uno stress idrico prolungato (circa 4 settimane) alla pianta. Quando la chioma manifesta un appassimento generalizzato, che di norma si evidenzia a luglio, si interviene con irrigazione ed eventuale concimazione azotata che inducono il superamento dello stress e causano unโ€™abbondante fioritura, che darร  origine a frutti che raggiungeranno la maturazione nellโ€™estate successiva. 

In Sicilia, i frutti di limone sono molto graditi anche per il consumo fresco, in insalata o a fine pasto per le proprietร  digestive. Inoltre, il succo appena spremuto con lโ€™aggiunta di seltz ed un pizzico di sale costituisce una bevanda molto dissetante che reintegra liquidi, vitamine e sali minerali e viene distribuita in numerosi chioschi disseminati nelle vie cittadine. Tra le caratteristiche nutrizionali si evidenzia lโ€™elevato contenuto di vitamina C e composti fenolici antiossidanti, che, come รจ noto, hanno molti effetti benefici sulla salute. Numerosi sono gli studi che hanno attribuito al succo di limone proprietร  salutistiche: aumenta le difese immunitarie, aiuta la funzionalitร  renale diminuendo i livelli di acido urico, previene i danni causati dai radicali liberi e le malattie cardiovascolari abbassando i livelli di colesterolo. 

Un poโ€™ di storia 

Il limone, insieme al cedro, era giร  conosciuto in epoca romana (I secolo AC) e fu reintrodotto in Italia nel periodo della dominazione araba (X secolo). La Sicilia ha rappresentato fino a pochi decenni fa la principale area mondiale di produzione ed esportazione. Sebbene il nostro Paese non sia piรน tra i principali produttori di limone, esso rimane una delle aree di coltivazione con maggiore biodiversitร , da cui derivano numerose varietร  diffuse a livello globale. Nel corso dei secoli si รจ assistito al proliferare di varietร  ed accessioni con caratteristiche diverse, in termini di forma e dimensione del frutto, colorazione dei fiori e dei germogli (che nella maggior parte dei casi assumono una tinta violacea), grado di aciditร , colorazione della polpa, attitudine alla rifiorenza (ovvero alla produzione di frutti in diversi periodi dellโ€™anno), precocitร  di ingrossamento del frutto, presenza di semi e tolleranza a patogeni. Quasi tutte le varietร  commerciali derivano da mutazioni spontanee di un unico capostipite, probabilmente originario dellโ€™areale pedemontano dellโ€™Himalaya, e che deriva da un incrocio spontaneo tra arancio amaro (Citrus aurantium) e cedro (Citrus medica) (Figura 2). 

Figura 2 – Il limone deriva dallโ€™incrocio avvenuto spontaneamente tra lโ€™arancio amaro (genitore femminile) ed il cedro (genitore maschile). 

Limone: cosa temere? 

Foto 1 – Pianta di limone colpita da mal secco (foto di M. Caruso)

Il piรน grosso fattore limitante per le produzioni limonicole nazionali รจ rappresentato dal mal secco (foto 1), malattia provocata dal fungo Plenodomus tracheiphilus, che si annida nei fasci vascolari della pianta e ne causa disseccamenti fino alla morte. Purtroppo, non esistono metodi di cura, e lโ€™unico modo per contenerne la diffusione รจ lโ€™utilizzo di sali di rame preventivi o lโ€™asportazione della vegetazione colpita. In questo contesto, ed alla luce della necessitร  di limitare l’uso di prodotti a base di rame (Regolamento di Esecuzione UE 2018/1981), la selezione di varietร  resistenti o tolleranti alla malattia rappresenta un obiettivo prioritario per lโ€™intero comparto. 

Lโ€™attenzione รจ alta anche nei confronti di alcune malattie da virus, come il Citrus tatter leaf, il Citrus chlorotic dwarf e il Citrus yellow vein clearing, non ancora segnalati nel nostro territorio, ma alcuni giร  presenti alle porte del Mediterraneo, la cui diffusione provocherebbe grosse perdite economiche in termini di produttivitร . 

Il contributo della ricerca del CREA 

Il Centro Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura del CREA รจ impegnato da diversi decenni nella conservazione della biodiversitร  limonicola e nellโ€™utilizzo di tale biodiversitร  per il miglioramento genetico. Il CREA conserva oltre un centinaio di accessioni di limone, 6 di cedro, e 20 tra lime dolci, acide ed ibridi spontanei di limone e cedro presso le proprie aziende di Acireale e Reggio Calabria, sia in pieno campo che in strutture protette. I ricercatori del Centro operano inoltre il risanamento da virus e viroidi di parte delle accessioni in conservazione, al fine di includerle nel programma di certificazione del materiale di propagazione. Le attivitร  di conservazione e risanamento sono condotte nellโ€™ambito del progetto RGV-FAO.  

Il Centro di ricerca รจ, inoltre, costantemente impegnato nellโ€™identificazione di fonti di resistenza al mal secco, sia allโ€™interno del germoplasma limonicolo che in quello degli altri agrumi coltivati e selvatici. Lโ€™attivitร  di ricerca รจ attualmente condotta nellโ€™ambito del progetto FREECLIMB (www.primafreeclimb.com), progetto internazionale finanziato dal programma PRIMA, coordinato dallโ€™Universitร  di Milano e che vede il coinvolgimento di 15 partner provenienti dai paesi della sponda Nord e Sud del Mediterraneo. 

Recentemente, sempre nellโ€™ambito del progetto FREECLIMB, il CREA ha partecipato al sequenziamento del genoma della varietร  Femminello Siracusano, coordinato dallโ€™Universitร  di Catania. Le informazioni del genoma, pubblicate e quindi disponibili per la comunitร  scientifica, saranno estremamente utili per lโ€™identificazione di geni di resistenza al mal secco e che controllano i principali caratteri qualitativi del frutto, con la finalitร  di assistere e rendere piรน efficienti i programmi di selezione di nuove varietร . 


Marco Caruso
Ricercatore, CREA-Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura 

Si occupa di miglioramento genetico degli agrumi attraverso programmi di incrocio e selezione clonale, per ottenere nuove varietร  di arancio, mandarino e limone con migliori caratteristiche qualitative e resistenti ai parassiti, e portinnesti piรน tolleranti agli stress ambientali ed agli organismi nocivi.
Promotore delle strategie di rilascio e valorizzazione di nuove varietร  di agrumi del CREA in Italia ed allโ€™estero 

#lafrase Sperimenta la gioia di fare. Risplenderai di serenitร  (David Lynch) 

Grazia Licciardello 
Ricercatore, CREA-Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura

Biologa molecolare con esperienza nella diagnosi e nello studio di virus, fungi e batteri patogeni delle piante, in particolare di agrumi e olivo. Negli ultimi anni si รจ specializzata nella diagnosi di patogeni emergenti degli agrumi grazie ai test su piante indicatrici e allโ€™applicazione delle nuove tecnologie di sequenziamento NGS 

#lafrase Non cโ€™รจ niente di cosรฌ paziente, in questo mondo, come un virus alla ricerca di un ospite (Mira Grant)

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