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mercoledì, 11 Dicembre 2024

Ecco BIOTECH: nuove piante per le nuove sfide dell’agricoltura

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L’applicazione delle nuove biotecnologie per ottenere piante più produttive,  sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici: questo il cuore scientifico del progetto BIOTECH, il primo grande progetto nazionale sul miglioramento genetico vegetale per preparare il made in Italy agroalimentare alle grandi sfide del nostro tempo, dai cambiamenti climatici alla sostenibilità, mantenendo intatta la sua autenticità.

Che cos’è il progetto BIOTECH

BIOTECH è il primo grande progetto nazionale sul miglioramento genetico vegetale che intende costruire un know how scientifico in grado di trasformare le conoscenze relative ai genomi delle diverse specie in prodotti migliorati, sempre più competitivi ed autenticamente italiani.

Molte delle specie coltivate in Italia, infatti, tra cui anche diverse colture alla base di prodotti tipici, derivano da varietà, ibridi o portinnesti importati o realizzati in Italia, con conoscenze e tecnologie sviluppate all’estero, una condizione di strutturale fragilità per il nostro made in Italy, che deve essere superata con la ricerca.

Gli obiettivi del Progetto BIOTECH

BIOTECH interessa diverse specie, sia ortofrutticole sia cerealicole (vite, olivo, albicocco, pesco, ciliegio, melo, pero, pomodoro, melanzana, frumento, pioppo), di notevole importanza per il nostro sistema agroalimentare, mettendo a sistema il capitale genetico e di conoscenze, già presente in numerose istituzioni pubbliche del Paese, per consentire ai nostri ricercatori di essere protagonisti nel contesto europeo e mondiale della ricerca genetica e biotecnologica.
Gli obiettivi, per le diverse specie, sono stati definiti in stretta sinergia con i portatori di interesse (associazioni di categoria, imprese, associazioni di produttori e di consumatori).

La metodologia del Progetto

Il cuore scientifico di BIOTECH è rappresentato dall’applicazione delle nuove biotecnologie per il miglioramento genetico – in particolare la cisgenesi e il genome editing – alle filiere produttive nazionali, al fine di innalzare il livello della qualità e/o la sostenibilità delle colture.

Nel caso della cisgenesi, si trasferiscono geni con tecniche biotecnologiche, ma esclusivamente tra piante della stessa specie, o tra specie sessualmente compatibili, mantenendo l’integrità strutturale e l’orientamento del gene originario. Le piante “cisgeniche” potrebbero essere fatte anche con i tradizionali sistemi di incrocio, ma con tempi molto più lunghi e risultati meno precisi.

Il genome editing è una tecnica che consente di indurre mutazioni in posizioni predeterminate ed univoche del genoma. Le mutazioni indotte dal genome editing sono identiche alle mutazioni naturali o a quelle indotte da trattamenti mutageni, ma mentre le mutazioni naturali o quelle indotte da mutagenesi avvengono in modo casuale, il genome editing agisce in punti predefiniti e consente di controllare dove e come muta il DNA. Le mutazioni sono alla base della biodiversità e, di fatto, con il genome editing si allarga la biodiversità delle piante coltivate, per poi scegliere le forme migliori per le esigenze della società.

Le piante ottenute attraverso cisgenesi e genome editing non contengono DNA diverso da quello presente naturalmente nella loro specie e sono del tutto equivalenti a quelle che potrebbero risultare utilizzando tecniche convenzionali di miglioramento genetico basate su incrocio, selezione e mutagenesi.

Avena Orzo Triticale Frumento

Tuttavia, i sistemi tradizionali di breeding non potranno mai garantire la precisione e l’assenza di qualsiasi effetto indesiderato, diversamente da quanto accade  con l’uso delle biotecnologie. In molti casi, poi, cisgenesi e genome editing permettono di accorciare notevolmente i tempi di selezione, rendendo possibile in pochi anni quello che prima, in casi come le piante arboree, richiedeva alcuni decenni. Infine, va sottolineato come il genome editing consenta di modificare solo uno specifico gene, lasciando tutto il resto inalterato. Quando questa azione è realizzata su varietà tipiche oppure oggetto di produzioni certificate, ciò significa poter correggere i difetti del prodotto senza intaccarne la tipicità.

Luigi Cattivelli, Direttore CREA Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica

#lafrase
Non c’è agricoltura senza genetica ed avere in mano i semi e le conoscenze necessarie per la selezione dei semi significa avere in mano le chiavi dell’agricoltura

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