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martedì, 30 Settembre 2025

Non di solo pane…

Della stessa Rubrica

Non di solo pane vive l’uomo… ma anche di riso, mais, patate e molto altro ancora. Ed è proprio di cereali e “colture industriali” – alla base del made in Italy a tavola (basti pensare al grano duro per la pasta o al mais con cui vengono alimentati gli animali da cui derivano i nostri formaggi e salumi più iconici) – che ci occupiamo in questo numero.  

Grandi colture, dunque, che condividono in gran parte le criticità, dovute alle conseguenze dei cambiamenti climatici e alla forte concorrenza internazionale, ma anche le opportunità offerte dalla Ricerca e dall’ innovazione. E che, al Crea, possono contare su un Centro di ricerca dedicato, il CREA Cerealicoltura e Colture industriali (CREA-CI) che raccoglie l’eredità scientifica del grande Nazareno Strampelli, padre del Senatore Cappelli, il grano dei record e che  – scrive il presidente Andrea Rocchi nel suo consueto editoriale“è impegnato nell’incrementare la conoscenza della più ampia diversità genetica disponibile nelle proprie collezioni e nello sviluppo di strumenti che rafforzano la competitività del settore sementiero nazionale e l’efficienza dei sistemi colturali”.  

Iniziamo, quindi il nostro viaggio a partire dal grano. Si guarda avanti per il re dei cereali, studiando la sua biodiversità, incluse le forme selvatiche, per valorizzarla in nuove varietà e per utilizzarla al meglio anche con le Tea. Si punta ad un grano più resiliente, produttivo e maggiormente resistente alle malattie, con ogni mezzo, dal naso elettronico messo a punto per scovare la fusariosi a quello “naturale” di Cheope, il cane addestrato per fiutare la Tilletia indica (fungo patogeno da quarantena).  L’obiettivo dei ricercatori è quello di aiutare gli agricoltori nel loro lavoro. E non solo quelli italiani. Vedremo, infatti, come un team CREA stia efficacemente aiutando l’Egitto a modernizzare e potenziare la sua produzione di grano. Ma la ricerca non si ferma al campo: scende lungo tutta la filiera fino al consumatore, con sfarinati e prodotti innovativi ad alto contenuto di salute e sostenibilità. Perfino la birra può trovare nel frumento un valido alleato di gusto! 

Anche nel mais tutto parte dalla biodiversità, in particolare dalla banca del germoplasma del CREA, vero patrimonio nazionale, che può giocare un ruolo importante nella definizione di varietà resistenti alla siccità. E, a proposito di varietà di mais, il CREA guida da oltre 50 anni la Rete Nazionale di confronto varietale, testando ogni anno decine di ibridi per individuare i più adatti alle diverse aree del Paese.  

Per quanto riguarda il riso, invece, è sulla sostenibilità che si gioca la partita, con risaie bio agroecologiche; mentre dalla ricerca arrivano nuovi, promettenti sviluppi anche per orzo e avena

Last but not least, le colture industriali: un mondo ampio e variegato che comprende prodotti assai diversi tra loro. Qui abbiamo scelto di raccontarvi della patata e della sua biodiversità – dalla varietà Doribel alle prospettiva di una nuova filiera sulla Sila -; del pomodoro da industria sempre più sostenibile; dei legumi italiani in fase di rilancio; della canapa – dalle ricerche in corso sui farmaci innovativi antidolore al passaporto molecolare per identificare le diverse varietà –  e ancora di rucola, cardo mariano, canapa e bucce di  patate: tutte vere e proprie biofabbriche di composti bioattivi da utilizzare per scopi nutraceutici, agronomici, cosmetici ecc… basta sapere come estrarle ed utilizzarle al meglio!  

 E se il presente sembra promettere bene, anche il passato può trasmettere lezioni utili per il futuro: è il caso della storia di Ottavio Munerati – uno dei tanti grandi personaggi che hanno fatto la storia dell’agricoltura italiana e quella del CREA, il padre della bieticoltura moderna a livello internazionale. Basti pensare che gli Stati Uniti per ringraziarlo di quanto aveva fatto per loro in campo bieticolo, nel 1951 gli costruirono un centro di ricerca a Rovigo, oggi una delle sedi CREA. Un’altra incredibile lezione è arrivata dall’estrazione di DNA da un campione di tabacco, custodito in un erbario antico della sede CREA di Caserta, che ha mostrato come la peronospora del tabacco fosse già presente in Italia già nel 1934, ovvero 24 anni prima della prima segnalazione ufficiale in Italia. 

E ancora, le nostre rubriche.   

Il podcast La Ricerca tutta da ascoltare ripercorre con Patrizia Vaccino, dirigente di ricerca del CREA, una storia di successo, quella della prima ibridazione italiana di riso (ritenuta fino ad allora impossibile) che, nel 1925, esattamente 100 anni fa, ha portato al Vialone Nano e che vede protagonista la Stazione Sperimentale di Vercelli per la Risicoltura e le Colture Irrigue, oggi parte del CREA Cerealicoltura e Colture Industriali. 

Presi nella rete, ci fa scoprire AgrEcoMed, il progetto, guidato dal CREA, che coinvolge giovani imprenditori agricoli e cerealicoli in una rivoluzione agroecologica, tra rotazioni colturali, economia circolare e alleanze tra ricerca, imprese e territorio. 

CREA per l’impresa incontra Margherita Mastromauro, presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food, che ci aiuta a fare chiarezza sulle sfide e sulle prospettive future della filiera pastaria italiana e del grano duro di casa nostra. 

Con CREA per la Scuola “Nutriamo il futuro!”. Si tratta del progetto in cui è impegnato il CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali di Bologna per portare la scienza tra i banchi della scuola primaria. 

In Uno sguardo al Futuro vedremo come sarà quello del riso italiano con le TEA. Ci aspettano varietà più resistenti alla carenza d’acqua, con radici più profonde e resilienti, più capaci di affrontare il clima che cambia. 

Chiedilo al CREA risponde al quesito solo apparentemente banale di Alessio: “Grano o frumento, che differenza c’è? ”. 

Infine, CREABreak, in questo numero in formato xl, con tanti video in cui i ricercatori spiegano iniziative e progetti e approfondiscono temi specifici. 

 Buona lettura, visione, ascolto. 

Cristina Giannetti
Direttrice Responsabile CREA Futuro e Capo Ufficio Stampa CREA

Storica per formazione, giornalista per vocazione e comunicatrice per passione

#laFrase
vivere per raccontarla
(Gabriel García Márquez)

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