Il mais italiano custodisce un tesoro di biodiversità, grazie alla storica Banca del Germoplasma del CREA di Bergamo, che conserva oltre 700 varietà locali. Questa collezione rappresenta una risorsa strategica per affrontare le sfide del cambiamento climatico e migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti. Accanto agli ibridi moderni, le varietà tradizionali e pigmentate, come quelle bianche o ricche di antociani, offrono benefici per la salute e nuove opportunità per filiere gluten-free e funzionali. Un patrimonio agricolo e culturale per il futuro d’Italia.
Le risorse genetiche vegetali, tra cui quelle di mais, giocano un ruolo cruciale nella sostenibilità delle attività agricole tramite adattamento delle piante ai cambiamenti climatici e nel conseguente ottenimento di prodotti di qualità per l’alimentazione. Pertanto, una collezione di risorse genetiche, quale quella di mais italiano, conservata presso il CREA Cerealicoltura e Colture Industriali di Bergamo, costituisce un patrimonio nazionale ricco di potenzialità strategiche.
La Maiscoltura a Bergamo
La stazione sperimentale per la Maiscoltura fu istituita a Curno, in provincia di Bergamo, nel 1920 per studiare i problemi legati alla coltivazione del mais, già a quei tempi coltura di grande importanza. La stazione svolse le sue attività sotto la direzione del Prof. Zapparoli, che si occupò delle prime sperimentazioni italiane sulle cosiddette “varietà incrociate”, eco dell’applicazione della coltivazione degli ibridi di mais negli Stati Uniti.
Negli anni ’50, grazie al contributo economico e al sostegno di istituzioni pubbliche e private, per la Maiscoltura venne costruita una nuova sede nel comune di Bergamo, sul terreno dell’azienda “La Salvagna”. La sede fu inaugurata nel novembre del 1957. Oltre all’edificio principale, che ospita uffici e laboratori, la struttura comprende un appezzamento di terreno pari a circa 25 ettari, utilizzato per le sperimentazioni agrarie.
La Banca del Germoplasma di mais del CREA
Negli anni ’50, l’introduzione in Europa dei mais ibridi americani, caratterizzati da superiore capacità produttiva e maggiore resistenza alle malattie, sostituì progressivamente e completamente le varietà di mais, che fino a quel momento erano state coltivate in molte aree del nostro Paese. Le numerose situazioni pedoclimatiche italiane avevano infatti dato luogo a un numero elevato di varietà locali, favorendo la selezione di quelle con granella di tipo vitreo e semi-vitreo, con una maggiore resa alla macinazione e particolarmente idonee alla produzione di farine per l’alimentazione. Per impedire la perdita di un materiale così interessante e ricco di biodiversità, la Stazione Sperimentale per la Maiscoltura organizzò nel 1954, tramite i consorzi agrari di tutte le regioni italiane, la raccolta di queste varietà, che da allora vengono mantenute in purezza nella collezione conservata presso la Banca del germoplasma del CREA. Si tratta di un patrimonio genetico di valore inestimabile, in quanto non più presente sul territorio italiano. Ad oggi la Banca del germoplasma di Bergamo del CREA ospita la più ampia collezione ex situ di varietà locali di mais italiane (720) (Figura 1). A questi materiali si sono aggiunte nel corso degli anni, con lo svilupparsi di relazioni di lavoro con ricercatori e Banche del germoplasma esteri, altre varietà locali provenienti da molti Paesi.

Mais per l’alimentazione umana: moderni, locali, tradizionali e pigmentati
Va considerata, inoltre, la crescente attenzione dei consumatori per la qualità e salubrità degli alimenti. Gli ibridi moderni di mais per granella coltivati in Italia sono caratterizzati da buoni livelli di produzione, associati però a una qualità nutrizionale modesta, in termini di proteine o composti bioattivi. Diversamente, le varietà tradizionali hanno interessanti caratteristiche nutrizionali. Tra gli aspetti più notevoli si osservano: l’elevato tenore in proteine e lipidi; l’elevato contenuto di composti bioattivi (soprattutto antiossidanti), spesso associato alla colorazione della cariosside (ossia del chicco ndr); la percentuale della frazione vitrea dell’endosperma (cioè la parte centrale e principale del chicco ndr), che rende la granella più adatta alla trasformazione nell’industria alimentare. Di particolare interesse sono i mais a granella bianca, tipici di alcune zone dell’Italia settentrionale, molto ricercati per lo sviluppo di prodotti gluten-free di buona qualità sensoriale, che possono essere inseriti senza controindicazioni nelle diete di soggetti intolleranti o celiaci.
Recentemente, nell’ambito di un progetto di cooperazione e opportunità internazionale tra Italia e Bolivia, la Banca del Germoplasma del CREA di Bergamo è stata arricchita con mais boliviano tipo “Morado” e messicano “Azul”, al fine di costituire nuove varietà italiane pigmentate (Figura 2), ricche di composti vegetali antiossidanti (es. antociani), in grado di proteggere le cellule, mostrando così potenzialità salutistiche per l’organismo.

Numerosi sono gli effetti benefici e terapeutici associati all’assunzione di cibi ricchi in antociani riportati in letteratura, tra cui il rallentamento dell’invecchiamento dei tessuti, il contrasto di stati infiammatori e di malattie cardiovascolari tramite la protezione dei vasi sanguigni. Pertanto, i mais pigmentati possono rappresentare un’importante innovazione di filiera, consentendo la produzione di nuovi prodotti alimentari con valore aggiunto, grazie alla biodiversità del mais, un cereale senza glutine dal cuore antico per un nuovo futuro sulle nostre tavole italiane.
GLOSSARIO
GERMOPLASMA di MAIS: l’insieme delle risorse genetiche (varietà locali e tradizionali; linee di breeding, ecotipi, landraces, popolazioni, varietà migliorate, ibridi sperimentali e commerciali, cultivar moderne) che abbia un valore effettivo o potenziale per l’agricoltura e l’alimentazione (animale ed umana).
BANCA del GERMOPLASMA di MAIS: collezione di risorse genetiche mantenute in purezza.

Dirigente tecnologo CREA – Cerealicoltura e Colture Industriali – Bergamo
Si dedica alla cura e valorizzazione delle risorse genetiche di mais italiano conservate presso la banca del germoplasma del Centro nell’ambito di programmi di ricerca e gruppi di lavoro nazionali e internazionali.
#lafrase La natura non fa nulla di inutile (Aristotele)

Primo ricercatore CREA – Cerealicoltura e Colture Industriali – Bergamo
Laureata in Scienze Biologiche, da sempre nel mondo dei cereali.
#lafrase Puoi contare quanti semi ci sono in una mela, non quante mele ci sono in un seme (Ken Kesey)

Ricercatore CREA – Cerealicoltura e Colture Industriali – Bergamo
Si occupa di risorse genetiche e co-gestisce la banca del germoplasma di Bergamo. Segue prove di campo su stress legati a cambiamenti climatici valutando prestazioni e qualità.
#lafrase La scienza può essere solo ciò che è, non ciò che potrebbe essere (A. Einstein)