La storia della floricoltura italiana è antica quanto le specie di cui si occupa. Queste piante del passato sono il motore della ricerca di oggi che le valorizza grazie al supporto delle nuove biotecnologie. Perpetuare conservare e valorizzare l’immenso patrimonio genetico e culturale di queste specie è fondamentale anche per il recupero di caratteristiche ancestrali, come la resistenza alle malattie, utili nei programmi di ibridazione. Sono molti e diversi i progetti di ricerca che se ne occupano e il contributo di giovani ricercatori è determinante per coniugare il bisogno di ritornare alle origini con una divulgazione “social” capace di raggiungere un vasto pubblico.
La storia della floricoltura italiana ha origini secolari e, in tal senso, la Liguria vanta una lunga tradizione legata alla coltivazione e produzione di fiori, grazie alle condizioni climatiche ottimali che ne hanno permesso un notevole sviluppo. Tradizionalmente, molte specie floricole venivano coltivate con successo nel Ponente ligure; queste piante erano diffuse in tutta la Riviera, ma sia la trasformazione del territorio, sia l’utilizzo di diserbanti, hanno fortemente limitato lo sviluppo e la distribuzione delle varietà allora coltivate, causandone la riduzione a pochissimi individui, con conseguente perdita di biodiversità.
In questo settore, oggi, si presta sempre più attenzione alle piante “del passato”; aziende e imprese locali sono attive nella riscoperta, valorizzazione e conservazione di varietà anticamente coltivate, grazie anche agli enti di ricerca, che prestano il loro supporto scientifico con nuove biotecnologie.
Il fatto di poter avere a disposizione queste varietà locali storiche è essenziale per i futuri programmi di ibridazione, in cui si potrebbero recuperare alcuni caratteri ancestrali, quali resistenza a malattie e conformazione del fiore che, nel tempo, sono andati persi a causa di una marcata selezione.
Ruolo fondamentale viene svolto dai Centri di Ricerca, sia come supporto scientifico alle aziende che operano in maniera tradizionale, sia grazie a nuove proposte progettuali che, in particolare, hanno coinvolto giovani ricercatori. E’ il caso dei progetti PSR della Regione Liguria (Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 sottomisura M10.2 A) che, grazie al finanziamento di borse di studio, hanno permesso a ricercatori di nuova leva di approcciarsi al recupero e alla salvaguardia di specie antiche, allo scopo di valorizzare il territorio e le varietà floricole locali.
Per evitare la perdita di patrimonio genetico e culturale, obiettivo comune di questi progetti è quello di conservare le varietà sia attraverso approcci tradizionali, come la costituzione di campi collezione in vivo, sia tramite approcci biotecnologici, come la coltura in vitro.
Alcuni progetti, in particolare CONVAFLOR (Conservazione e valorizzazione di specie locali caratterizzanti la floricoltura del Ponente Ligure), MI.GA.FLOR (L’agrobiodiversità floricola Imperiese: Mimosa e Garofano) e RIFioriRe (Recupero e introduzione di fiori antichi autoctoni nella rete floricola del Ponente ligure), si sono concentrati sulla caratterizzazione morfologica e sull’uso della micropropagazione per la conservazione e la salvaguardia di specie floricole anticamente presenti nel Ponente Ligure. Nel caso di CONVAFLOR, il focus ha riguardato la descrizione dettagliata di Papavero e Ginestra, grazie all’utilizzo di descrittori proposti secondo le linee guida europee del CPVO (Community Plant Variety Office).
CON.VA.FLOR
Conservazione e valorizzazione di specie locali caratterizzanti la floricoltura del Ponente ligure
Enti partecipanti: FlorCoop Sanremo (capofila), CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, C.I.P.A.T. Centro per l’istruzione professionale e l’assistenza tecnica
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Conservazione e valorizzazione di specie locali legate alla floricoltura del Ponente ligure, con particolare attenzione al Papavero d’Islanda, Ginestra e Viburno palla di neve
- Recupero, caratterizzazione e propagazione in vitro delle varietà locali
- Creazione di campi catalogo e sviluppo di protocolli per la coltivazione e la gestione delle specie
- Preparazione delle schede per l’iscrizione delle varietà nell’Anagrafe Nazionale della biodiversità agricola
- Rafforzamento del legame tra biodiversità locale e floricoltura del Ponente ligure
- Miglioramento delle pratiche agronomiche e della qualità dei prodotti per le aziende locali
- Sviluppo di nuove opportunità per produttori e operatori del settore attraverso seminari tecnici, attività di divulgazione e condivisione dei risultati
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
Questo obiettivo è comune anche ai progetti MI.GA.FLOR su Mimosa e Garofano e RIFioriRe su Anemone e Tulipano, che però hanno previsto anche una descrizione più specifica dal punto di vista genetico. Nel primo caso sono stati utilizzati marcatori molecolari per migliorare la descrizione varietale, mentre nel secondo è stato utilizzato il citofluorimentro, strumento che consente di quantificare il contenuto di DNA di una specie ignota grazie ad un confronto con le specie commerciali note.
MI.GA.FLOR
L’Agrobiodiversità floricola imperiese: Mimosa e Garofano
Enti partecipanti: Coldiretti Imperia (capofila), CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, CeRSAA, Azienda Agricola Pietro Rossi, Azienda Agricola Di Giorgio di Antonio e Renato,
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Salvaguardare e valorizzare le varietà floricole locali che hanno contribuito all’affermarsi del settore floricolo imperiese sul mercato nazionale ed internazionale per scongiurare il pericolo di erosione genetica ed estinzione
- Identificare accuratamente il germoplasma di mimosa e definire la sua attribuzione botanica
- Evitare che le varietà storiche vengano soppiantate da cultivar standardizzate presenti sul mercato
- Inserire le varietà nell’Anagrafe Regionale Prodotti Agroalimentari tradizionali (PAT) e nell’Anagrafe Nazionale della Biodiversità di Interesse Agricolo e Alimentare
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
RIFioriRe
Recupero e Introduzione di Fiori antichi e autoctoni nella Rete floricola del Ponente ligure
Enti partecipanti: Confagricoltura liguria (capofila), CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, Università di Genova – CENVIS – Giardini Botanici Hanbury, Vivaio Rebella
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Il progetto si concentra su specie geofite (bulbose/rizomatose) che hanno una tradizione storica nella floricoltura del Ponente Ligure
- Caratterizzazione morfologica e genetica delle popolazioni spontanee e loro diversità con specie e varietà coltivate
- Mantenimento in vivo del materiale vegetale in campo collezione e in vitro tramite propagazione clonale
- Creazione di una banca del germoplasma, con la duplice valenza: conservazione dei semi, quindi garanzia di una maggiore variabilità genetica, e di plantule e porzioni di tessuti, ottenendo così materiale clonale
- Predisposizione della documentazione necessaria per l’iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare
- Promozione, a livello florovivaistico, delle varietà locali e valutazione del loro potenziale commerciale
- Diffusione dei risultati progettuali su larga scala (es. ORTOFLORO 2024, VitroSOI 2024)
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
Un approccio più tecnico è stato invece quello svolto dai progetti Lavanda CIG (Lavanda: conservazione integrata del germoplasma Risorsa Floreale della Riviera) e Marta CIG (Margherita da taglio: conservazione integrata del germoplasma della riviera del Ponente Ligure), in cui la conservazione della biodiversità floricola è stata valutata principalmente dal punto di vista genetico, andando a caratterizzare, con l’uso di marcatori molecolari, le varietà anticamente presenti in Riviera.
Lavanda C.I.G. Riviera
Lavanda: Conservazione Integrata del Germoplasma Risorsa Floreale della Riviera Ligure
Enti partecipanti: IRF Istituto Regionale per la Floricoltura (capofila), CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, Associazione Produttori Lavanda Riviera dei Fiori, C.I.P.A.T. Centro per l’istruzione professionale e l’assistenza tecnica, Confagricoltura Liguria
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Garantire la conservazione del Germoplasma e la sua disponibilità attraverso l’istituzione della Banca del Germoplasma
- Conservazione e valorizzazione di varietà storiche di Lavanda coltivate nella Riviera ligure, fornendo strategie di uso sostenibile
- Caratterizzazione del materiale selezionato (bio-morfologica e genetica)
- Realizzazione dossier per iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare
- Sensibilizzazione e informazione per la reintroduzione e/o sviluppo della produzione di Lavanda di varietà locali
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
Mar.Ta C.I.G. Riviera
Margherita Da Taglio: Conservazione Integrata del Germoplasma della Riviera del Ponente Ligure
Enti partecipanti: IRF Istituto Regionale per la Floricoltura (capofila), CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, Tre Ponti Cooperativa Agricola A.r.l., Coldiretti Imperia
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Garantire la conservazione del Germoplasma e la sua disponibilità attraverso l’istituzione della Banca del Germoplasma
- Stimolare l’impiego delle varietà locali di Margherita da reciso partendo da materiali sani e strategie di uso sostenibile, per il superamento delle problematiche che ne determinarono il graduale abbandono
- Caratterizzazione del materiale selezionato (bio-morfologica e genetica)
- Dossier per iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo
- Sensibilizzazione/informazione sulle strategie di gestione fitosanitaria della coltura, tecniche di innesto e propagazione in sicurezza della specie
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
Il progetto VARROSE, infine, si è focalizzato sulla valorizzazione e conservazione di antiche varietà di rose profumate da sciroppo, tradizionalmente coltivate nell’entroterra genovese, utili alla produzione di prodotti cosmetici e alimentari. Lo sciroppo di rose, infatti, è stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Liguria ed è tutelato come Presidio Slow Food.
VARROSE
Conservazione e caratterizzazione di varietà di Rose da sciroppo coltivate nella Valle Scrivia
Enti partecipanti: CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia – Centro di Orticoltura e Florovivaismo, Confagricoltura Liguria, Az. Agr. Joy & Beauty, Az. Agr. Il Giardino delle Dalie, Az. Agr. Il Roseto, Università degli studi di Genova – Dipartimento di Farmacia
Durata: 24 mesi
Obbiettivi e Ricadute:
- Salvaguardia di antiche varietà di rose da sciroppo coltivate tradizionalmente nella Valle Scrivia
- Caratterizzazione morfologica e metabolomica di accessioni locali
- Valutazione agronomica
- Realizzazione e gestione di campi collezione delle risorse genetiche
- Predisposizione di schede descrittive per l’iscrizione all’Anagrafe Nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare
- Organizzazione di azioni di informazione e di sensibilizzazione a livello locale
Finanziato da: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria – sottomisura M10.2.A
Fine ultimo di questi progetti è predisporre la documentazione utile per l’iscrizione delle risorse vegetali all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Queste specie potranno così vantare la giusta rilevanza, garantendo nuovi sbocchi produttivi per l’intero comparto, sempre più indirizzato al miglioramento varietale, e potendo competere su mercati globali sempre più difficili.
L’approccio moderno dei giovani ricercatori, attenti alle nuove tecniche e tecnologie, non ha comunque spento l’interesse e lo studio di specie antiche dal valore inestimabile, permettendo così di riportarle alla luce. Anzi, è bene sottolineare che sempre più giovani sono sensibili al recupero delle tradizioni storiche. Un punto di vista più fresco, unito all’esperienza decennale dei ricercatori “senior” su queste specie, ha permesso di dare nuovo slancio ai progetti, consentendo il ripristino e la conservazione di piante che sono il fondamento della floricoltura moderna. Grazie al contributo della “nuova generazione di ricercatori”, si sono fusi due aspetti solo all’apparenza contrastanti, ma in realtà intrinsecamente collegati: la necessità di un ritorno alle origini e alle coltivazioni tradizionali e la predisposizione dei più giovani a connettere le persone attraverso i “social” che ha permesso di dare visibilità a queste specie. Durante lo svolgimento dei progetti, i ricercatori hanno confermato l’elevata uniformità commerciale di alcune specie, mentre la continua ricerca di radici e legami con il territorio ha indotto la riscoperta di antiche varietà, portando nuova linfa vitale ai progetti e un forte stimolo a condividere questi risultati con una platea sempre più ampia ed interessata.
Laureata in Biotecnologie vegetali e microbiche, è stata Borsista (Progetto ‘RIFioriRe’) al CREA Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo. Attualmente sta svolgendo un Dottorato di Ricerca sull’uso dei biostimolanti in vitro su piante aromatiche e ornamentali sotto stress salino.
#lafrase Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita (cit. Confucio)
Laureata in Conservazione e Gestione della Natura. Borsista sul progetto ‘VARROSE’ presso il CREA Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo. Oltre a questo progetto, ha collaborato con il CREA come Borsista sul Progetto ‘SAL.VA.PRO.LI’.
#lafrase Adotta il ritmo della natura: il suo segreto è la pazienza (cit. Ralph Waldo Emerson)
Laureata in Progettazione delle Aree verdi e del Paesaggio, è stata titolare di un Assegno di Ricerca (Progetto Alcotra ‘MONVER’) e di una Borsa di Studio (Progetto ‘MI.GA.FLOR’) presso il CREA Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo.
#lafrase La ricchezza che raggiungo viene dalla natura, la fonte della mia ispirazione (cit. Claude Monet)
Responsabile scientifico sottoprogetto GEO.
Di recente ha pubblicato una review sul genome editing nelle specie ornamentali: Giovannini A., Laura M., Nesi B., Savona M. and Cardi T. (2021) Genes and genome editing tools for breeding desirable phenotypes in ornamentals. Plant Cell Rep 40, 461–478. https://doi.org/10.1007/s00299-020-02632-x
#lafrase La ricerca è curiosità, passione, ma soprattutto innovazione (Marco Savona)