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mercoledì, 3 Luglio 2024

Il centro Politiche e Bioeconomia

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Da quasi 100 anni, sviluppa analisi conoscitive e interpretative delle dinamiche economiche e sociali relative al settore agroalimentare, forestale e della pesca. Gestisce la Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA), in qualità di organo di collegamento tra l’Italia e l’UE; partecipa al Programma Rete Rurale Nazionale (RRN), in veste di attuatore, al Programma Nazionale di Sviluppo Rurale (PSRN 2014/2020) e al Piano Operativo Agricoltura (POA). È sede dell’Ufficio di Statistica dell’Ente, che fa parte del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN).

Gli studi sull’andamento del sistema agroalimentare, gli approfondimenti di taglio settoriale e le analisi del funzionamento delle filiere costituiscono la principale attività istituzionale del CREA Politiche e Bio-economia, che pubblica, tra gli altri, l’Annuario dell’Agricoltura italiana, lo strumento conoscitivo per eccellenza del settore primario, fin dal 1947.

Il CREA Politiche e Bioeconomia raccoglie l’eredità dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), ente di ricerca fondato nel 1928 dall’intuizione di Arrigo Serpieri di dotare il nostro Paese di un osservatorio di studi sul mondo rurale e le sue evoluzioni. L’Istituto nel 2015 confluisce nel CREA.

Nel solco di questa tradizione quasi centenaria, il Centro si occupa dello studio delle dinamiche economiche e sociali relative al sistema agro-alimentare, forestale e della pesca, seguendone nel tempo le trasformazioni e analizzando le politiche di supporto al settore. Il focus dell’attività di ricerca si fonda sull’approfondimento delle variabili macroeconomiche, microeconomiche e territoriali. Le attività di ricerca, organizzate nella complessità dei campi che interessano lo sviluppo rurale, contribuiscono alla riflessione e al disegno degli strumenti di politica, con l’elaborazione di studi di impatto sui settori, sui territori e sulle imprese coinvolte in programmi di investimento, per fornire una chiave interpretativa alla società e alle istituzioni.

Il Centro, ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza del settore agroalimentare attraverso pubblicazioni storiche, tra le quali spiccano:

Annuario dell’Agricoltura italiana che, fin dal 1947, annualmente analizza l’andamento del sistema agro-alimentare nazionale ed evidenzia le sue linee evolutive. L’Annuario ogni anno presenta, inoltre, approfondimenti su temi di attualità;

Italian Review of Agricultural Economics (REA) che, in una dimensione internazionale, dal 1946 costituisce un luogo di eccellenza per l’analisi, la ricerca e il dibattito su temi legati all’economia e alla politica agraria;

Agricoltura italiana conta, agile strumento informativo sull’andamento del sistema agroalimentare italiano, a disposizione della Pubblica Amministrazione e dell’opinione, pubblicato dal 1988;

Rapporto sul commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari, prodotto editoriale che fornisce, dai primi anni Novanta, un’analisi dell’andamento del commercio agroalimentare dell’Italia, a carattere congiunturale e di medio periodo.

Lo studio delle aziende agricole, delle loro performance economiche, delle caratteristiche strutturali e sociali costituisce un campo di estremo rilievo per il Centro, che rappresenta l’organo di collegamento tra l’Italia e l’UE per la gestione della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA). I risultati della contabilità delle 11.000 aziende, che fanno parte del campione RICA, restituiscono annualmente un quadro conoscitivo determinante per il disegno delle politiche di sostegno al settore. Nei prossimi anni la RICA verrà interessata da importanti novità che riguardano il monitoraggio delle variabili ambientali nella gestione aziendale, spingendo il sistema di rilevazione verso le nuove frontiere della bioeconomia. Questa evoluzione della RICA in RISA permetterà di cogliere con ancora più evidenza i processi di transizione ecologica, che interessano il settore agricolo.

Annualmente il Centro si dedica all’approfondimento di specifiche indagini su temi di particolare rilevanza quale l’andamento del mercato fondiario, termometro indiretto della propensione agli investimenti e alla crescita dimensionale delle aziende agricole; sull’impiego, nel più ampio filone della tematica del lavoro, di manodopera straniera in agricoltura, argomento dai complessi risvolti di natura sociale; sulla spesa pubblica in agricoltura, con l’obiettivo di approfondire il tema dell’intervento pubblico nel settore agricolo attraverso l’analisi e la classificazione della spesa erogata a diversi livelli dall’Amministrazione centrale e regionale.

L’insieme delle attività sin qui descritte è in stretta relazione con quanto il centro realizza nell’ambito della Rete Rurale Nazionale (RRN), progetto finanziato nell’ambito della politica di sviluppo rurale dell’Unione europea con l’obiettivo di supportare, accompagnare e monitorare l’attuazione della Politica Agricola Comune (PAC) in Italia. In questo contesto il CREA porta avanti azioni di sistema volte a migliorare le competenze delle amministrazioni coinvolte e attività di animazione e informazione finalizzate a favorire la partecipazione consapevole dei portatori di interesse sui temi strategici della Politica Agricola Comunitaria, con strumenti di comunicazione rivolti alla società civile e percorsi di networking per favorire il confronto tra attori rilevanti a livello territoriale e settoriale. Le competenze maturate hanno permesso di agevolare la elaborazione del Piano Strategico della PAC 2023-2027, approvato dalla Commissione Europea nel dicembre del 2022. Si tratta dello strumento di intervento più importante per il settore agricolo per il nostro Paese, attraverso cui vengono messi a disposizione circa 37 miliardi di euro in cinque anni, tra fondi comunitari, nazionali e regionali. Il CREA PB ha contribuito in maniera determinante alla sua definizione e contrattazione, mediante studi, analisi, approfondimenti e la messa a sistema delle proposte dei diversi stakeholders.

Le ricerche del centro esplorano in profondità gli aspetti legati alla sostenibilità, con particolare attenzione all’uso della risorsa irrigua, al tema della biodiversità agricola e naturale, ai sistemi di mitigazione dei cambiamenti climatici con uno specifico focus sul sequestro di carbonio mediante la revisione delle attività agroforestali e le nuove opzioni derivanti dalla certificazione dei crediti di carbonio. La bioeconomia permea le ricerche dedicate alle bioenergie e ai nuovi sistemi di produzione energetica rinnovabile, come gli approfondimenti destinati all’agro-fotovoltaico. Sono altresì sviluppate specifiche ricerche sul tema della gestione forestale sostenibile.

Gli aspetti socio-economici delle aree rurali sono analizzati mediante approfondimenti sul mercato del lavoro, i processi di diffusione delle innovazioni e la connessione con il sistema della formazione e della conoscenza. In questo quadro hanno così origine anche attività di studio e definizione di approcci metodologici innovativi e di fenomeni emergenti. Tutto questo nell’ambito degli strumenti di politica per lo sviluppo delle aree rurali quali l’approccio LEADER, oltre che strumenti di cooperazione (Distretti del cibo, Biodistretti, Smart village, Contratti di fiume) e la Strategia per le aree interne (SNAI).

L’approccio multidisciplinare alle attività di ricerca ha permesso al Centro di essere partner di numerosi progetti di ricerca Europei, Horizon e Life, come punto di riferimento a livello internazionale per la conoscenza del sistema agroalimentare italiano.

In coerenza con questa vocazione all’analisi di fenomeni e variabili estremamente diversificate al conseguente utilizzo di un articolato insieme di risorse informative, il Centro è sede dell’Ufficio di Statistica del CREA, che fa parte del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN) e attualmente partecipa al Programma statistico nazionale (PSN) con numerosi lavori.

Per affrontare l’ampiezza e la complessità di tutti questi argomenti, il Centro PB può contare su quasi 350 risorse umane, con competenze e professionalità che spaziano dall’economia, alle scienze agrarie, alla sociologia, alla statistica e al diritto. Inoltre, la evidenziata specificità territoriale dell’agricoltura italiana trova risposta nella presenza di PB in tutto il territorio nazionale con 17 proprie sedi. Le attività di ricerca svolte nelle diverse sedi si connotano per la presenza di una fitta rete di relazioni con le Regioni e le Province Autonome, oltre che con gli stakeholder locali.

In quasi cento anni le attività di ricerca del centro hanno permesso di analizzare e diffondere un’accurata conoscenza dei fenomeni economico-sociali dello sviluppo del settore primario e del sistema agroalimentare, anticipando le tendenze e accompagnando le evoluzioni delle imprese, delle istituzioni e dei territori. Questo patrimonio di conoscenze, al servizio della collettività, è concentrato, soprattutto negli ultimi anni, a rafforzare l’approccio interdisciplinare, che permette di concretizzare e incentivare lo sviluppo di soluzioni sostenibili e resilienti, per garantire il benessere attuale senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni e resilienti.

Alessandra Pesce
Direttrice CREA Politiche e Bioeconomia

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