La difficile pandemia da cui stiamo provando ad uscire, sebbene tra mille difficoltà, ci ha messo di fronte ad un’altra idea di futuro, meno rassicurante e patinata, in cui l’imponderabile, seppur prevedibile, può irrompere in qualsiasi momento.
Il pianeta in cui viviamo, l’ambiente che ci circonda, l’aria che respiriamo, il suolo che coltiviamo, il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo, non sono così scontati e garantiti, come siamo sempre stati abituati a pensare, ma dobbiamo prendercene cura, per trasmettere questo capitale naturale e culturale, il più possibile intatto, alle prossime generazioni. Non meno importanti le sfide della ripartenza che attendono l’agroalimentare made in Italy: dal cambiamento climatico alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, dalle nuove tecnologie alle fonti energetiche rinnovabili, dalla difesa della biodiversità a quella della dieta mediterranea fino a quella dello straordinario patrimonio enogastronomico del nostro Paese.
In questa partita, la ricerca, individuando soluzioni originali ed efficaci, può fare la differenza, ma affinche’ l’innovazione prodotta esca dai laboratori e divenga pratica quotidiana e cultura collettiva, non basta sapere e saper fare, ma occorre anche e soprattutto fare sapere.
Eppure su queste tematiche, fondamentali per noi e per la prossima generazione, tutti ne vogliono sapere di più, in troppi ne scrivono, ma in ben pochi ne sanno davvero. Risultato? Spesso, ciò che si legge e si vede in circolazione è eccessivo, spettacolarizzato, confondente, le persone non riescono ad orientarsi e a capire di chi fidarsi… e finiscono con il credere a ciò che sembra loro più verosimile, secondo la loro sensibilità ed esperienza individuale, senza saper riconoscere credibilità e rigore scientifico.
E invece, una opinione pubblica correttamente informata su questioni che la toccano così da vicino, come l’alimentazione e l’ambiente, sarà poi in grado di fare scelte più consapevoli e di adottare comportamenti più responsabili.
Da qui nasce l’idea di CREA Futuro, che intende coniugare una informazione autorevole, fondata sulle evidenze scientifiche, chiara e puntuale, con la creatività e la forza della conoscenza, per far guardare al futuro con fiducia.
Insomma CREA, il più importante Ente italiano di ricerca dedicato all’agroalimentare, con i suoi 12 Centri di ricerca – sia di filiera sia interdisciplinari – e gli oltre 1500 addetti -tra ricercatori e tecnici -, scende in campo per raccontare in modo semplice come stanno cambiando – anche grazie al lavoro che svolgiamo ogni giorno – l’agricoltura, l’ambiente e il cibo che mettiamo in tavola e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro… a partire da oggi.
Lo facciamo non solo perché tra i nostri compiti istituzionali rientra la divulgazione – sia come trasferimento delle conoscenze, sia come promozione del dibattito pubblico su tematiche scientifiche di interesse nazionale e internazionale -, ma perché crediamo che sia la scienza a doversi rendere interessante agli occhi del pubblico e non il contrario.
E, per questo, utilizziamo ogni mezzo a nostra disposizione: non vi resta che leggerci, ascoltarci, guardarci
Storica per formazione, giornalista per vocazione e comunicatrice per passione
#laFrase
vivere per raccontarla
(Gabriel García Márquez)