TESTATA GIORNALISTICA ONLINE DEL CREA, ISCRIZIONE N. 76/2020 AL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI ROMA DEL 29/7/2020

17.9 C
Roma
mercoledì, 1 Ottobre 2025

Piante come biofabbriche/4: cardo mariano

Della stessa Rubrica

Un tempo noto solo come infestante dei campi, il cardo mariano sta oggi rivelando tutto il suo valore. Ricco di silimarina, un complesso di molecole dai comprovati effetti epatoprotettivi, è utilizzato in ambito medico, cosmetico, alimentare e zootecnico. Al CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali di Bologna, una ricca collezione genetica e il recente sequenziamento del suo genoma aprono nuove strade per lo studio e la valorizzazione di questa pianta, simbolo di biodiversità mediterranea.  

Il cardo mariano (sp. Silybum marianum, L. Gaertn.) è una pianta del Bacino del Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, stessa famiglia del carciofo, al quale un po’ assomiglia, e nota infestante di grano e dei pascoli.

Fiore di una pianta di cardo mariano con insetto facente parte della collezione del CREA-CI di Bologna

Il nome “Silybum” ha origine dall’ebraico sillon (spina) e hybra (nutrimento), mentre l’epiteto “marianum” è collegato alla Vergine Maria e ad una leggenda popolare che ad essa lo collega. Si narra, infatti, che durante la fuga in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode, la Madonna si fermò per allattare il Bambino Gesù ed alcune gocce del suo latte caddero sulle foglie del cardo, lasciando delle striature bianche che caratterizzano la pianta. Per questo motivo, il cardo mariano è anche conosciuto come “Cardo della Madonna”, che infatti è il nome di un dipinto di Emma Regis del 1929.  

La pianta è conosciuta e utilizzata soprattutto per la produzione di formulati commerciali a base di silimarina, una miscela di composti chimici tipici di questa specie, estratta da quelli che appaiono semi, ma che botanicamente sono dei frutti. La silimarina ha proprietà fitochimiche con particolare rilevanza per il ruolo epatoprotettivo ben documentate ed esplorate in campo medico fin dall’antichità. La specie però può anche avere altri utilizzi quali la produzione di mangimi e formulati cosmetici, nonché nel settore alimentare per l’olio particolarmente ricco in acidi grassi polinsaturi e le farine derivanti dalla lavorazione dei semi

Presso la Genebank (banca genetica ndr) del CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali, sede di Bologna, è disponibile un’ampia collezione ex situ di 83 accessioni di Silybum selvatici raccolti durante campagne di campionamento ad hoc, di origine italiana ed estera, nonché accessioni acquisite da altre banche del germoplasma. Grazie al progetto PNRR NBFC

National Biodiversity Future Centre (NBFC)

Il primo Centro Nazionale di ricerca interamente dedicato alla biodiversità (www.nbfc.it) che coinvolge più di 2000 ricercatrici e ricercatori di diversa provenienza, che realizzano azioni di ricerca di base, applicata e di innovazione per monitorare, conservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità del Mediterraneo. Coordinato dal CNR e finanziato dal MUR nell’ambito della misura M4C2 del PNRR. Il CREA, con i suoi centri di ricerca CREA-DC (capofila CREA), CREA-CI, CREA-FL e CREA-PB è coinvolto nello Spoke 3 “Assessing and monitoring terrestrial and freshwater biodiversity and its evolution: from taxonomy to genomics and citizen sciences”  

è stato quindi possibile acquisire nuova biodiversità e caratterizzare le risorse genetiche disponibili dal punto di vista metabolico, genetico e genomico. Disporre di dati di sequenziamento dei genomi anche nel caso delle specie minori di interesse industriale è una conditio sine qua non per lo studio e la valorizzazione della biodiversità vegetale e la creazione di nuove risorse. Il CREA-CI ha sequenziato il genoma di riferimento di un genotipo di cardo mariano, che costituirà una risorsa di inestimabile valore per gli studi in questa specie.  

Gli studi del CREA-CI contribuiscono ad ampliare la conoscenza scientifica della biodiversità globale del genere Silybum, fornendo preziose informazioni necessarie per la valorizzazione della biodiversità esistente nelle scienze della nutrizione e della salute umana e sviluppare opportuni programmi di breeding. 

Laura Bassolino
Ricercatrice del CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali

#lafrase Non saranno la luce e il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre, ma la conoscenza delle cose (Lucrezio, De Rerum natura) 

Roberta Paris
Ricercatrice del CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali

#lafrase Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità è il genio di ciascuno di noi (C. Baudelaire)

Gli ultimi articoli