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mercoledì, 1 Ottobre 2025

Alle radici del grano d’Italia/1: Nazareno Strampelli, il pioniere

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Pioniere della genetica agraria, Nazareno Strampelli ha rivoluzionato la cerealicoltura italiana e mondiale con le sue varietà di grano ad alta resa, resistenti e precoci, contribuendo a superare crisi alimentari e a modernizzare l’agricoltura del Paese. Fondatore nel 1919 dell’Istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura, è considerato l’artefice della prima “rivoluzione verde”. A lui è oggi dedicata un’area museale presso il MASAF, con oltre 600 ampolle di semi, 150 teche di spighe e una fedele ricostruzione del suo studio. Le sue creazioni hanno superato carestie, nutrito nazioni e gettato le basi della genetica moderna.  

Il suo lavoro resta vivo, nei campi e nei laboratori: eredità concreta per l’agricoltura del futuro, esempio di scienza applicata al servizio della società. 

Nazareno Strampelli nasce il 29 maggio 1866 a Crispiero, frazione di Castelraimondo (MC), nelle Marche. Dopo aver frequentato il liceo, si laurea in Agraria presso l’Università di Pisa nel 1891 e prosegue i suoi studi all’Università di Camerino. Nel 1903, viene nominato direttore della Cattedra Speciale di granicoltura di Rieti. Qui inizia il suo lavoro di selezione e incrocio delle varietà di grano, realizzando un vasto programma di miglioramento genetico, con l’obiettivo di ottenere piante più produttive e più resistenti alle malattie. Un’ulteriore tappa, fondamentale per la sua avventura scientifica, fu la fondazione nel 1919 dell’Istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura di Roma. Sotto la sua direzione, l’istituto divenne un punto di riferimento per la genetica agraria non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.  

Area museale “Nazareno Strampelli” 

Il 4 Dicembre 2024, presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), è stata inaugurata l’area museale “Nazareno Strampelli”, che celebra l’eredità scientifica e culturale di Strampelli attraverso la presentazione della sua collezione genetica dei grani, inclusi i semi e le spighe dei suoi numerosi incroci realizzati a partire dal 1904.  

Collezione Espositiva 

La collezione è dislocata lungo due corridoi distinti: Nel primo sono esposte 600 ampolle di vetro contenenti i semi prodotti e selezionati da Nazareno Strampelli e quelli delle varietà provenienti da varie parti del mondo, utilizzate per realizzare i suoi incroci. Nel secondo corridoio, invece, sono esposte 150 teche, che custodiscono le spighe dei grani incrociati e selezionati da Strampelli. Le teche sono disposte in ordine cronologico, a partire dal 1904 e fino al 1932. In ciascuna teca sono alloggiate le spighe delle varietà parentali utilizzate per l’esecuzione dell’incrocio e quelle rappresentative della discendenza. Spicca in questo corridoio la teca del Mentana, una delle varietà più rappresentative del lavoro di Strampelli, ampiamente coltivata in Italia e diffusa in tutto il mondo come progenitore di altre varietà; frutto dell’incrocio “capolavoro” eseguito nel 1918 tra le varietà Rieti, Wilhelmina Tarwe e la varietà giapponese Akakomughi. L’esposizione rappresenta il 20% dell’intero “archivio” genetico di Strampelli, che include complessivamente circa 4000 ampolle e 865 teche. 

Teca (sx) Ampolla (centro) Mentana (dx)

Ricostruzione dello Studio di Strampelli 

All’interno dell’Area Museale Nazareno Strampelli, oltre alla collezione genetica, vi è una fedele ricostruzione dello studio personale del celebre genetista. Questo spazio espositivo si trova in fondo al secondo corridoio, e offre ai visitatori un’immersione autentica nel luogo di lavoro di Strampelli. La porta d’ingresso dello studio è contrassegnata da una targa con la scritta “Le mie pubblicazioni, quelle a cui tengo veramente, sono i miei grani: non conta se essi non portano il mio nome; ma ad essi è e resta affidata la modesta opera mia, svolta nell’interesse della granicoltura del mio Paese”. Questo spazio è stato allestito con il mobilio originale e gli strumenti di lavoro utilizzati dallo studioso. Tra gli oggetti esposti si trovano, suppellettili e arredi originali, tra cui una “sedia”, sul fondo della quale Strampelli, scrisse, ironicamente: “questo è quanto io ebbi a mia disposizione dall’ottobre 1903 all’aprile 1904 come materiale d’impianto e di funzionamento della Cattedra Sperimentale di Granicoltura”.  

Strampelli (sx) Sedia (dx)

Tuttavia, uno degli elementi più significativi esposti nello studio di Nazareno Strampelli è il registro dei visitatori. Questo documento non è solo un libro di firme, ma un testimone storico del prestigio e dell’influenza globale del lavoro di Strampelli. Il registro contiene le firme di scienziati, agronomi, politici e studiosi provenienti da tutto il mondo, che hanno fatto visita a Strampelli, per vedere di persona le sue ricerche e le sue novità genetiche. 

Cura e allestimento 

L’allestimento dell’area museale è stato curato dal CREA, che ha trasferito all’interno del Ministero tutti i beni appartenuti a Strampelli, con l’obiettivo di offrire ai visitatori uno sguardo approfondito sulla sua lunga e prolifica carriera dedicata alla ricerca genetica dei cereali.  

Significato Storico, Scientifico e Divulgativo 

Strampelli è stato un pioniere nel settore del miglioramento genetico dei grani; l’artefice della “prima” rivoluzione verde. Il suo lavoro ha rivoluzionato la cerealicoltura e ha posto le basi per le moderne tecniche di ibridazione delle piante. Le sue varietà di grano hanno aiutato a superare crisi alimentari e hanno contribuito a nutrire milioni di persone in Italia ed in tutto il mondo. I motivi dell’affermazione dei grani di Strampelli vanno ricercati nelle basi genetiche responsabili dei tratti che hanno permesso di aumentare la produttività delle varietà di grano, ossia la riduzione della taglia delle piante, la precocità di spigatura e la resistenza alle malattie. 

L’Area Museale Nazareno Strampelli non è solo un tributo a un grande scienziato, ma anche un’opportunità educativa per le generazioni future, per conoscere la storia e l’evoluzione delle tecniche di miglioramento genetico che hanno trasformato l’agricoltura mondiale. 

Pasquale de Vita
Dirigente di ricerca CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali.

L’attività scientifica riguarda gli aspetti della ricerca legati alla genetica, al miglioramento genetico ed alla gestione agronomica del frumento duro. E’ responsabile del programma di miglioramento genetico del grano duro e da diversi anni cura il mantenimento di collezioni varietali di cereali per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità e lo sviluppo di nuovi “stock genetici” per lo studio dei determinanti genetici di interesse agronomico. E’ autore di oltre 350 contributi scientifici ed è titolare e/o co-titolare di N. 2 Brevetti industriali, N. 7 varietà di grano duro  iscritte al Registro Nazionale (INIZIO, FARIDUR, GITAGO, P22D84, PR22D63, NATAL, NADIF) e N. 2 “Varietà da Conservazione” una di grano duro “Saragolla Lucana” ed una di grano tenero “Risciola”.  

#lafrase Non c’è miglior pasta che di grano… duro

Nicola Pecchioni
Direttore CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali. 

Specializzazione in Biotecnologie Vegetali, laurea in Scienze Agrarie. Direttore Centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali del CREA e docente Università di Modena e Reggio Emilia. Valutatore di progetti nazionali e internazionali, di prodotti della ricerca, VQR 2011-2014, membro commissione esperti PNR 2021-27. Supervisiona progetti europei, nazionali e regionali del suo Centro. Genetista e plant breeder.

#lafrase La conoscenza è un oceano profondo che non si colma, ma nel quale c’è uno spazio immenso di studio per tutti

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