Sono circa 190 i Distretti del cibo distribuiti su tutto il territorio nazionale – 34 al Nord, 61 al Centro e 90 al Sud e Isole – riconosciuti dalla legge 205/2017 e iscritti nell’apposito Registro Masaf. Un dato questo, che sottolinea la loro crescente rilevanza quale volano per lo sviluppo e la salvaguardia dei sistemi agricoli territoriali e del paesaggio rurale, della sostenibilità ambientale delle produzioni e della riduzione dello spreco alimentari. Si tratta di partenariati, ideati in base a specificità territoriali ed esigenze socio-economiche, fra i diversi attori delle filiere, istituzioni e associazioni locali, nati con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico delle aree agricole, ma anche di favorirne la redditività, la sostenibilità e la socialità. Il tutto con l’intento di rafforzare la coesione territoriale, nell’ottica di promuovere la crescita e contribuire alla conservazione di saperi e tradizioni produttive.
Ce ne parlano Alessandra Pesce, Direttrice del CREA Politiche e Bioeconomia, Serena Tarangioli Dirigente Tecnologo CREA Politiche e Bioeconomia, Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA Politiche e Bioeconomia, Luca Fabbri coordinatore tecnico Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, Federica Argentati, Presidenti Distretti Agrumi di Sicilia e Lucia Briamonte, Prima ricercatrice CREA Politiche e Bioeconomia.