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Canapa medica 

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In Italia l’uso medico della Cannabis sativa è rigidamente regolato, ma dal 2014 ha preso forma un progetto pilota unico: la produzione nazionale di infiorescenze destinate a farmaci, grazie alla collaborazione tra Ministero della Salute, della Difesa e CREA. Il CREA ha messo a disposizione varietà selezionate ad alto contenuto di THC e CBD, come CINBOL e CINRO, alla base dei farmaci FM1 e FM2. Impiegati contro dolore cronico, effetti della chemioterapia, HIV e sclerosi multipla, questi medicinali offrono sollievo dove le terapie tradizionali falliscono. Scopriamo il progetto CAMED  

L’impiego della Cannabis sativa L. per uso medico è regolato per legge ed è sottoposto a severa regolamentazione. L’autorizzazione preventiva dei medicinali a base di Cannabis è definita sia dalla Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sia dalla normativa italiana vigente raccolta nel testo unico sugli Stupefacenti con Decreto n. 309 del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, nella tabella II, sezione B (tabella dei medicinali).  

Nel 2014 la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra il Ministero della Salute e il Ministero della Difesa pone l’avvio del Progetto Pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di Cannabis

In questa prima fase sperimentale, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (SCFM) di Firenze, quale parte coinvolta del Ministero della Difesa, si rivolge al CREA Cerealicoltura e Colture industriali (CREA-CI) per l’assistenza, la formazione e la disponibilità di materiale vegetale in risposta alle loro richieste e alla normativa nazionale. Il CREA disponeva già di alcune linee genetiche di C. sativa ad elevato contenuto del cannabinoide THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo) e possedeva le conoscenze tecnico-scientifiche per la loro coltivazione.  

Nel 2018 le prime due varietà CREA-CI superano le prove di iscrizione presso il CPVO (Community Plant Variety Office) e così ha inizio la produzione di talee destinate allo SCFM per la produzione delle infiorescenze da cui ricavare i farmaci. Le piante della varietà CINBOL, le cui infiorescenze sono utilizzate per la produzione del farmaco FM1, presentano il tipico profilo destinato a ricavare stupefacenti ovvero un elevato contenuto di THC. La varietà CINRO da cui si ottiene il farmaco FM2 invece, presenta un profilo biochimico con la contemporanea presenza dei cannabinoidi CBD (Cannabidiolo) e THC. 

I farmaci a base di C. sativa vengono comunemente impiegati per alleviare il dolore oncologico e cronico e per controllare i disturbi di patologie come la sclerosi multipla o le lesioni del midollo spinale. Sono, inoltre, utilizzati per attenuare gli effetti collaterali di chemioterapia, radioterapia e terapie antiretrovirali per l’HIV, nonché per stimolare l’appetito in pazienti affetti da cachessia, anoressia, AIDS o malattie reumatiche. 

Con il progetto CAMED (Cannabis MEDica nazionale), presso la sede di Rovigo a partire dal 2021, sono state strutturate camere di crescita destinate sia alla produzione di talee per l’officina farmaceutica militare di Firenze sia per attività di ricerca/sperimentazione: queste ultime hanno enormemente agevolato le attività di breeding, portando allo sviluppo di nuove linee genetiche con elevato contenuto di THC (> 30%) ed attualmente in corso di iscrizione al CPVO. 

PROGETTO CAMED – CAnnabis MEDica nazionale: innovazione e potenziamento della produzione di materiale vegetale di Cannabis terapeutica per il fabbisogno Nazionale e ricerca per la costituzione di nuove varietà ad uso farmaceutico 

Il progetto CAMED è nato dalla collaborazione tra CREA e MASAF, per rafforzare le infrastrutture della sede CREA di Rovigo, cuore delle fasi iniziali della produzione farmaceutica. L’obiettivo principale è stato quello di realizzare strutture avanzate per la produzione di talee radicate di alta qualità, destinate allo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze. 

Queste strutture hanno supportato i ricercatori della sede CREA di Bologna, impegnati nella selezione di varietà di Cannabis con caratteristiche mirate alle nuove esigenze terapeutiche: da queste sinergie sono nate tre nuove varietà di Canapa medica ad elevato contenuto di THC, attualmente in corso di brevettazione presso il Community Plant Variety Office (CPVO). Il progetto ha permesso di effettuare un passo decisivo per garantire autonomia, qualità e innovazione nella filiera della Cannabis medica italiana. 

Per il futuro si prevede di selezionare nuove genetiche, che vadano incontro alle richieste della farmaceutica e che presentino facilità di gestione ed elevata capacità produttiva. 

Ilaria Alberti
Primo Ricercatore Sede Crea CI Rovigo

L’attività professionale indirizzata allo studio di tecniche diagnostiche per l’isolamento e l’identificazione di agenti patogeni su colture cerealicole e industriali con particolare interesse per le sementi.

#lafrase Albero: l’esplosione lentissima di un seme (Bruno Munari) 

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