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martedì, 30 Settembre 2025

Avena… a volte ritornano!

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Un tempo considerata un cereale “minore”, l’avena sta vivendo una nuova stagione di gloria grazie alle sue straordinarie proprietà nutrizionali. Ricca di proteine, fibre solubili e antiossidanti unici come le avenantramidi, è sempre più apprezzata da chi cerca un’alimentazione sana e bilanciata. Tollerata anche da chi è sensibile al glutine e ideale per le coltivazioni biologiche, l’avena rappresenta una scelta sostenibile e salutare. Il CREA di Bergamo custodisce una collezione di quasi mille varietà e guida il rilancio di questo cereale con nuove cultivar italiane, pronte a conquistare un mercato in piena crescita. 

L’avena, ritenuto in passato un cereale minore e noto soprattutto come alimento di qualità per gli equini, negli ultimi anni è stata oggetto di un interesse crescente, dovuto al riconoscimento delle sue proprietà salutari per l’alimentazione umana. La granella di avena, infatti, è caratterizzata da una composizione chimica particolarmente equilibrata in cui proteine, carboidrati, grassi, fibra, vitamine e minerali sono di qualità tale da renderla un alimento rispondente alle esigenze nutritive di diversi gruppi di consumatori. 

I benefici nutrizionali 

La granella di avena ha un elevato tenore di proteine, che può arrivare al 20% nelle varietà a granella nuda, contenente un’alta percentuale di lisina, un aminoacido essenziale alla nostra dieta. Un vantaggio ulteriore di questa specie è la bassissima percentuale di proteine alcool-solubili, una caratteristica che la rende potenzialmente utilizzabile per i consumatori con intolleranza al glutine. La frazione lipidica dell’avena varia tra il 2 e l’8% del peso del chicco e costituisce una buona fonte di energia. Un componente molto interessante della granella di avena è costituito dalla frazione della fibra solubile, o β-glucano (2-6% del peso della cariosside), al cui consumo nel 1997 è stato riconosciuto dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti un ruolo attivo nella riduzione del livello di colesterolo ematico. Infine, l’attività antiossidante dell’avena è legata alla presenza di numerosi composti: tocoli (definiti genericamente come vitamina E), flavonoidi, e una classe di molecole presenti esclusivamente in questa specie, le avenantramidi, che funzionano come antiinfiammatori. 

 E quelli ambientali 

L’avena è una specie ben adattabile a situazioni con interventi colturali ridotti (low-input), il che la rende adatta alla coltivazione in aree marginali o in aziende biologiche. La possibilità di ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche durante la coltivazione grazie alla sua rusticità – ottenendo perciò alla raccolta materiali più sani – potrebbe renderla ancora più apprezzata dai consumatori. 

Cosa sta facendo il CREA? 

Nella banca del germoplasma del CREA Cerealicoltura e Colture Industriali di Bergamo è mantenuta una vasta collezione di quasi mille (956) accessioni di avena, appartenenti a 15 specie diverse, tra le quali 858 sono le avene coltivate (Avena sativa). La biodiversità conservata dal CREA è affiancata a un programma di miglioramento genetico, che ha già portato al rilascio di due varietà a seme vestito (Bionda e TeoBD40) e due varietà a seme nudo (Irina e Luna). Queste ultime in quanto avene a seme nudo destinate alla alimentazione umana sono di particolare interesse quali varietà Italiane in un mercato in espansione. 

Rita Radaelli
Laureata in Scienze Biologiche, da sempre nel mondo dei cereali.

Laureata in Scienze Biologiche, da sempre nel mondo dei cereali

#lafrase Puoi contare quanti semi ci sono in una mela, non quante mele ci sono in un seme.” (Ken Kesey) 

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