Il legno morto mantiene sano l’ecosistema boschivo, in quanto ospita gli organismi saproxilici che offrono nutrienti alla terra, contribuendo al rinnovamento del bosco. I ricercatori ci guidano alla scoperta del progetto “MonLeSa” che ha l’obiettivo di migliorare le conoscenze dell’entomofauna saproxilica all’interno dei boschi delle quattro aree protette gestite dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, con il coinvolgimento attivo delle comunità locali, che partecipano alle operazioni di monitoraggio, conservazione e tutela della biodiversità ambientale.
Il legno morto è una fonte di ricchezza per l’ecosistema forestale, costituisce un “condominio” ricco di vita in cui moltissimi organismi trovano rifugio, nidificano e si nutrono, come uccelli, piccoli mammiferi, ma soprattutto insetti, funghi, e molti altri ancora. Più del 30% della fauna boschiva è legata al legno morto nelle sue varie componenti, tronchi morti a terra e in piedi, legno marcescente, vecchi alberi senescenti con cavità, ecc. Questi organismi, detti saproxilici, spesso nascosti ai nostri occhi, forniscono un servizio “ecosistemico” molto importante, aiutano a decomporre il legno e offrono nutrienti alla terra, rendendo possibile il rinnovamento del bosco. Il legno morto è ricco di vita e va tutelato, perché mantiene l’ecosistema boschivo sano ed in equilibrio.
Il progetto di ricerca MonLeSa, “Monitoraggio dei lepidotteri e dei coleotteri saproxilici, con la partecipazione del pubblico, nelle Riserve naturali di Nomentum, della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, di Monte Catillo e del Monte Soratte”, si propone, tra gli altri obiettivi, di migliorare le conoscenze sull’entomofauna saproxilica all’interno dei boschi (Foto 1) delle quattro aree protette gestite dalla Città Metropolitana di Roma Capitale (CMRC) attraverso il proprio Servizio “Aree protette – Tutela della biodiversità”, con particolare attenzione alle specie di coleotteri, definiti di interesse comunitario in quanto inseriti negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat (92/43/CEE). MonLesa è stato finanziato attraverso un bando emesso dal CNR con i fondi del “National Biodiversity Future Center” e dal 2024 è attivo sul territorio.

Monitoraggi costanti nel tempo sono in atto nei querceti misti e nella sughereta sotto l’attenta sorveglianza di un gruppo di giovani ricercatori, guidato dal CREA Difesa e Certificazione e da CMRC, che sta catturando e catalogando la biodiversità. Anche i cittadini e gli studenti possono contribuire ai rilievi della biodiversità con le proprie segnalazioni, usando l’app INaturalist, e partecipando ai numerosi eventi di Citizen science organizzati dal progetto. Si tratta di scienza partecipata, così da rendere le comunità locali consapevoli del valore ambientale delle aree protette ed attori primari di ogni processo di conservazione e tutela.
Da poco i cittadini di Roma si sono sfidati nel City Nature Challenge 2025, durante il quale nell’area protetta di Macchia di Gattaceca e del Barco è stato svolto un Bioblitz di 24 ore in cui è stata ”ri-cercata” la biodiversità. I cittadini, accompagnati da esperti, hanno alzato sassi, guardato nei tronchi morti, scavato nelle cavità degli alberi, hanno usato un lume per la fauna notturna, per poter segnalare più specie animali e vegetali, arrivando a circa 500 segnalazioni. E’ stato anche raggiunto un meraviglioso risultato, la prima segnalazione nell’area di alcune delle specie target di coleotteri saproxilici, quali il Cervo volante Lucanus cervus/tetraodon, il Cerambice della quercia, Cerambyx cerdo e il Morimo scabroso, Morimus asper.

Funzionario biologo presso il Servizio “Aree protette – Tutela della biodiversità” della Città metropolitana di Roma Capitale
#lafrase Non ci crederete ma esistono stati sociali dove i governanti sono i più intelligenti. Per esempio tra i babbuini (Konrad Lorenz)

Funzionario biologo presso il Servizio “Aree protette – Tutela della biodiversità” della Città metropolitana di Roma Capitale

Funzionario biologo presso il Servizio “Aree protette – Tutela della biodiversità” della Città metropolitana di Roma Capitale
#lafrase La speranza è nel fare (Jane Goodall)

Ricercatrore, CREA Centro Difesa e Certificazione
Laurea in Scienze Biologiche e dottorato di ricerca in Biologia animale, lavora con il CREA dal 2013. Entomologo per formazione e vocazione, si occupa di insetti da proteggere…e da cui proteggersi. Da più di 10 anni lavora anche come addestratori di cani da ricerca con target biologici (insetti, funghi, batteri).
#lafrase Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas? (Edward Lorenz)

Ricercatrice, CREA Centro Difesa e Certificazione
Entomologa che si occupa di monitoraggio legato alla conservazione della biodiversità in ambito forestale, e agricolo in risposta alla Regolamentazione Europea.
#lafrase Dobbiamo preservare ogni frammento di biodiversità perché è inestimabile, imparando a usarlo e giungendo a capire che cosa significhi per l’umanità (E.O. Wilson)