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Cibo che si (r)innova/3: L’olio tra ricerca, cultura e salute 

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Prodotto originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, simbolo incontrastato del Made in Italy,  l’olio d’oliva racchiude in sé un profondo legame con il territorio, la cultura, la gastronomia, oltre a essere la principale fonte di grassi nella dieta Mediterranea. Si tratta di un alimento in grado di influire positivamente su uno o più funzioni fisiologiche, contribuendo a migliorare lo stato di salute e a ridurre il rischio di insorgenza delle malattie correlate al regime alimentare. Scopriamo cosa sta facendo il CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura per difende e valorizzare l’olivicoltura italiana 

L’olivo (Olea europaea L.) rappresenta la principale coltura arborea italiana e attualmente, secondo il Registro nazionale delle varietà di piante da frutto, pubblicato e aggiornato periodicamente dal MASAF (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ultimo aggiornamento DM 29 settembre 2021) è presente in Italia con almeno 735 varietà diverse. Il CREA Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura (CREA-OFA), sede di Rende, da trenta anni ha realizzato e cura i campi collezione del germoplasma olivicolo di Rende (CS) e Mirto Crosia (CS), dove sono coltivate e conservate più di 600 varietà di olivo, di cui 53 straniere (da 11 nazioni diverse) allo scopo di tutelare e valorizzare l’agrobiodiversità olivicola nazionale. In particolare, il campo collezione di Mirto Crosia comprende più di 459 varietà di olivo (405 varietà italiane e 54 varietà straniere), che per la FAO rappresentano circa il 17% della biodiversità olivicola mondiale.

Figura 1 – Campo collezione del germoplasma olivicolo del CREA-OFA, Mirto Crosia (CS)
Figura 2 – Campi collezione di germoplasma olivicolo del CREA-OFA, Rende (Campi A e B) 

Gli oli extravergine di oliva prodotti in Italia sono di grande importanza per il made in Italy, perché rappresentano non solo l’espressione di un profondo legame tra varietà di olivo e territorio, ma anche uno strumento di marketing territoriale, per tutelare, valorizzare e promuovere il paesaggio olivicolo. Gli oli ad indicazione geografica e origine protetta (Dop/Igp), infatti, rappresentano la più diretta espressione del mondo olivicolo italiano e sono “portatori di valori preziosi per l’umanità, da trasmettere alle future generazioni, e uno strumento fondamentale per salvaguardare la qualità, l’unicità e la specificità dei prodotti agricoli legati ai territori, nonché per conservarne i metodi di produzione tradizionali e promuovere lo sviluppo rurale”.  

L’Italia, contando 49 oli extravergine Dop/Igp (42 oli a denominazione di origine protetta e 7 oli a indicazione geografica protetta) è al primo posto in Europa, seguita dalla Spagna con 33 e, al terzo posto, dalla Grecia con 32. Gli oli ad indicazione geografica e origine protetta rappresentano, quindi, un “modello virtuoso in termini di sviluppo e sostenibilità dei territori, di freno all’esodo rurale, di massimizzazione del valore delle filiere”. Attraverso il rispetto dei disciplinari di produzione, le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine protetta hanno l’obiettivo di tutelare gli standard qualitativi dei prodotti agroalimentari e di promuovere consumi consapevoli.  

In questo contesto si inserisce il progetto della Rete Rurale Nazionale denominato “Oleario. Dove l’Italia lascia il segno”, che si prefigge l’obiettivo di diffondere la conoscenza sul nostro patrimonio olivicolo/oleario, valorizzando il legame tra cibo, agricoltura, territorio, cultura e tradizione. 

Oleario. Dove l’Italia lascia il segno

“Oleario, dove l’Italia lascia il segno” è un progetto ambizioso del CREA in cui il Centro di Ricerca di Politica e Bioeconomia (CREA-PB), insieme ai Centri di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura (CREA-OFA) e Alimenti e Nutrizione (CREA-AN), in sinergia tra loro, hanno messo in campo competenze e conoscenze per divulgare la cultura dell’olio extravergine d’oliva. Il progetto, finanziato dalla RETE RURALE NAZIONALE e coordinato da Milena Verrascina (primo tecnologo CREA PB) intende promuovere la conoscenza dell’olivicoltura italiana e degli oli italiani e generare un’accelerazione dei processi culturali, che riguardano il settore olivicolo con contenuti e approfondimenti fruibili da un target di riferimento che oscilla tra i 6 e i 99 anni.

Attraverso il link https://oleario.crea.gov.it/ è possibile accedere a video, informazioni altamente scientifiche – ma anche utilmente divulgative – e ad una serie di strumenti rivelatisi utili a livello didattico, come il Trivia game, le schede didattiche e l’e-book.   “Oleario” è un viaggio attraverso la storia, l’archeologia, l’agronomia, la genetica, la chimica, la nutrizione la gastronomia, un racconto completo sull’olio, la cui narrazione scientifica è, allo stesso tempo, lieve e interessante. Ma è anche il racconto dei sapori e dei profumi dei territori italiani attraverso i suoi oli D.O.P. e I.G.P. con la descrizione delle cultivar che le compongono. È degustazione, dieta mediterranea, convivialità capace di raccontare l’Italia agricola e la sua biodiversità. “Oleario” è anche un viaggio nel paesaggio italiano degli ulivi monumentali che – dal lago di Garda alla Sardegna, dalla Puglia alla Sicilia, senza trascurare i “boschi” di ulivi della Piana di Gioia Tauro – raccontano la storia millenaria di questo albero longevo, selvaggio, rustico ma, allo stesso tempo, fragile. Attraverso “Oleario” si affrontano temi legati ai cambiamenti climatici, alle fitopatologie note e a quelle emergenti, alla qualità dell’olio e al recupero degli scarti della filiera attraverso processi virtuosi, messi a punto da anni di ricerca condotte anche dal CREA.  

Gruppo di lavoro Oleario 

CREA-Politiche e Bioeconomia: Milena Verrascina, Barbara Zanetti, Laura Guidarelli, Mario Cariello, Roberta Ruberto, Isabella Brandi, Emilia Reda, Tatiana Castellotti, Maria Rosaria Pupo D’Andrea, Francesco Ambrosini, Alberto Marchi; CREA-Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura: Gabriella Lo Feudo, Elvira Romano, Elena Santilli, Samanta Zelasco, Massimiliano Pellegrino; CREA-AN: Angela Polito, Elena Azzini; Ufficio Stampa del CREA: Cristina Giannetti 

Olio & Salute  

L’olio extravergine di oliva rappresenta la principale fonte di grassi nella dieta Mediterranea, un modello alimentare sostenibile, proclamato nel 2010 patrimonio immateriale dell’umanità. L’olio di oliva è un alimento funzionale naturale, in quanto è stata scientificamente dimostrata la sua capacità di influire positivamente su uno o più funzioni fisiologiche, contribuendo a migliorare lo stato di salute e a ridurre il rischio di insorgenza delle malattie correlate al regime alimentare. La porzione raccomandata di consumo di olio di oliva è di 3-4 cucchiai al giorno.

Alcune normative europee (Regolamento UE 1924/2006, Regolamento UE 432/2012, allegato XIII del Regolamento UE 1169/2011) hanno previsto la possibilità di inserire in etichetta e/o nella comunicazione pubblicitaria alcune indicazioni volontarie, autorizzate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e approvate dalla Commissione Europea, che potrebbero favorire degli acquisti consapevoli. Di queste indicazioni, l’unica specifica per gli oli di oliva è quella riguardante l’effetto benefico sulla salute esplicato dai fenoli (claim 1), mentre le altre tre indicazioni possono essere applicate a diversi alimenti che, in accordo a quanto stabilito dal Reg. Ce 1924/2006, possono essere considerati fonte di vitamina E (claim 3) oppure ricchi in acidi grassi insaturi (claim 2 e claim 4).

Sostanza  Claim/messaggio ammessoCondizione d’uso del claim/messaggio
Polifenoli dell’olio di olivaI polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativoQuesta indicazione può essere impiegata solo per l’olio d’oliva che contiene almeno 5 mg di idrossitirosolo e suoi derivati (ad esempio, complesso oleuropeina e tirosolo) per 20 g di olio d’oliva
. L’indicazione va accompagnata dall’informazione al consumatore che
l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 20 g di olio d’oliva.
Acido OleicoLa sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. L’acido oleico è un grasso insaturo.Questa indicazione può essere impiegata solo per un alimento in cui gli acidi grassi insaturi siano almeno il 70% del totale degli acidi grassi e rappresentano almeno il 20% dell’apporto energetico dell’alimento (Reg. EU 432/2012).
Vitamina ELa vitamina E contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativoQuesta indicazione può essere utilizzata per tutti gli alimenti che posseggono almeno il 15% delle RDA in 100 gr di prodotto o porzione, la RDA della vitamina E è di 10 mg (Reg. EU. 1924/2006).
Acidi grassi monoinsaturi e/o polinsaturiLa sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi abbassa/riduce il colesterolo nel sangue. Il colesterolo alto è un fattore di rischio nello sviluppo di malattie coronaricheQuesta indicazione può essere impiegata solo per un alimento in cui gli acidi grassi insaturi siano almeno il 70% del totale degli acidi grassi e rappresentano almeno il 20% dell’apporto energetico dell’alimento (Reg. EU 432/2012).

Attuali criticità del settore olivicolo italiano  

Il settore olivicolo italiano sta attraversando una profonda crisi, come si evince sia da una produzione tendenzialmente in calo e soggetta a un’eccessiva variabilità, sia da un import superiore all’export per poter soddisfare la domanda interna. I fattori che rendono difficoltoso il raggiungimento di un’adeguata competitività delle aziende olivicole italiane sono, principalmente, gli elevati costi di produzione, la scarsa e difficoltosa meccanizzazione delle pratiche colturali, la carenza di manodopera, le condizioni obsolete degli impianti, la gestione agronomica non razionale, le condizioni climatiche spesso avverse e la siccità, dovuta in parte ai cambiamenti climatici in corso, in parte alla mancanza di sistemi irrigui. In particolare, le condizioni climatiche avverse, oltre a compromettere la produttività e le caratteristiche qualitative del prodotto, stanno favorendo l’insediamento e la diffusione di specie accidentalmente introdotte o fanno ‘riemergere’ fitofagi (Liothrips oleae – Tripide dell’olivo) e patogeni (Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, Colletotrichum spp) prima trascurabili.  

Ma come rendere la filiera più competitiva? È fondamentale incrementare la produzione attraverso la realizzazione di nuovi oliveti, a maggiore densità di impianto e ad elevata meccanizzazione, favorire la ristrutturazione di quelli già esistenti, promuovere l’introduzione di innovazioni tecnologiche (olivicoltura di precisione) e consentire un dialogo tra il mondo della ricerca e la società, per promuovere una formazione e un aggiornamento professionale costante, sia in ambito scolastico ed accademico che in quello degli operatori del settore. In questo contesto si inseriscono alcune attività progettuali del CREA-OFA per favorire azioni di sensibilizzazione (Oleario, Fa.Re., BIOVALSILA) e di trasferimento delle innovazioni (Triecol), e per garantire, anche a chi è affetto da disabilità visiva, il libero accesso e la facile fruizione delle informazioni contenute in etichetta (Olivosmart). 

Etichetta accessibile  

Nell’ambito del progetto Olivo smart il CREA ha inserito e sperimentato l’etichetta accessibile. L’etichetta è uno strumento indispensabile, che garantisce la libera circolazione delle merci ma, nello stesso tempo, fornisce preziose informazioni al consumatore per compiere scelte alimentari consapevoli e ponderate. Il CREA, nell’ambito del progetto Olivo Smart, il cui obiettivo primario era di sviluppare un sistema di tracciabilità di filiere, dal campo alla tavola, ha sperimentato l’etichetta accessibile, un tassello del progetto che vuole rendere evidente il legame del CREA con il territorio nonchè la sua disponibilità all’ascolto e all’interazione con esso. Da una idea di Gabriella Lo Feudo, – CREA OFA – questo segmento di progetto mira a favorire inclusività e a conferire eticità al prodotto. Attraverso il linguaggio braille – in grado di evidenziare l’aspetto etico e caratterizzare l’alimento con un linguaggio universale – e con un QR-code narrante in rilievo, il CREA ha voluto porre l’attenzione su evidenti barriere, insidiose e subdole, che impediscono ad una fetta di popolazione di operare autonomamente le proprie scelte alimentari. Il progetto OLIVO SMART, coordinato da Samanta Zelasco, ha visto protagonisti la start UP Sisspre, l’azienda OLItucci, il CREA OFA e L’Unione ciechi e ipovedenti di Cosenza (Uiccs). 

Come sta facendo il CREA  

I ricercatori, i tecnologi e i tecnici del centro di ricerca CREA OFA della sede di Rende da anni si occupano della qualità delle produzioni olivicolo-olearie, della loro tipicità, biodiversità e sostenibilità ambientale e della valorizzazione dei prodotti secondari dell’industria olearia, raggiungendo livelli di competenza notevoli, testimoniati dalle numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali.  

Tipicità, biodiversità, sostenibilità ambientale e valorizzazione delle produzioni sono stati i temi oggetto di studio nelle attività di ricerca di molti progetti coordinati direttamente dal CREA allo scopo di introdurre innovazioni di processo e di prodotto per il miglioramento della qualità delle produzioni di oli extravergini di olive, olive da mensa e delle relative tecnologie di trasformazione. In particolare, le attività condotte nell’ambito dei progetti “INNOLITEC”, “ALIVE” e “SANSINUTRIFEED”, hanno portato ad implementare i protocolli mirati al rinnovamento tecnologico, alla qualità e alla tracciabilità del prodotto nella fase post-raccolta, nonché ad implementare e testare nuove tecnologie di trasformazione. Inoltre, l’uso di questi modelli innovativi ha contribuito alla valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti della filiera di trasformazione olivicola, per ottenere nuovi integratori alimentarti e nutraceutici, per l’uomo e per la zootecnia. 

Ad oggi, il CREA-OFA, sempre nell’ottica di nuove prospettive di sviluppo per l’olivicoltura italiana attraverso la valorizzazione della biodiversità e la selezione di materiale genetico interessante, è impegnato, come coordinatore e partner, in attività di ricerca che hanno come scopo il recupero e la caratterizzazione di materiale genetico con potenziali caratteri di resistenza/tolleranza a Xylella fastidiosa sul territorio nazionale, la messa a punto di un modello di gestione agronomica ad elevata sostenibilità e la prevenzione e contenimento di Xylella fastidiosa, attraverso l’utilizzo di sostanze naturali e lo studio del metaboloma e del lipidoma come strumento di comprensione dei meccanismi ospite-patogeno, e l’individuazione di nuovi marker per la diagnosi sensibile e precoce della Xylella. Questi i temi trattati nei progetti “GEN4OLIVE”, “NOVIXGEN”, “GENFORAGRIS” e “DIACOX”. Infine, il CREA, grazie ad una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Unaprol e la Coldiretti, e alla disponibilità dell’Astronauta Samantha Cristoforetti, sta attualmente studiando la conservazione degli oli extravergine di oliva made in Italy nelle condizioni sperimentate dagli astronauti della Stazione Sperimentale Internazionale, cioè, soggetti a microgravità e raggi cosmici nell’arco di 18 mesi. 

Progetti

  • Il progetto “OLEARIO. Dove l’Italia lascia il segno” nasce nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. Ha una durata dal 2020-2025 ed è finanziato dal FEASR (Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale)
  • Il progetto “Olivo smart”, ormai concluso, scaturito da una convenzione tra CREA Rende, SISSPre s.r.l., l’Unione Ciechi ed Ipovedenti della Calabria (Sez. di Cosenza) e l’Azienda Agricola Olitucci.                               
  • Il progetto “Mobilization of Olive GenRes through pre-breeding activities to face the future challenges and development of an intelligent interface to ensure a friendly information availability for end users -GEN4OLIVE”, finanziato dall’UE, mira a promuovere attività di pre-breeding secondo le seguenti tematiche principali: la resilienza delle varietà di olivo ai cambiamenti climatici e a parassiti e malattie, le varietà più produttive e quelle che producono oli di elevata qualità, e, infine, l’adattamento ai moderni sistemi di impianto. 
  • Il progetto “La diagnosi come strumento di prevenzione per il contenimento Xylella fastidiosa: sviluppo ed ottimizzazione – DIACOX” (Decreto MUR n. 664531 del 28/12/2022), si occuperà dello studio di nuovi metodi diagnostici come strumento di prevenzione del batterio Xylella fastidiosa.  
  • Il progetto “Fenotipizzazione di genotipi di olivo resistenti a Xylella fastidiosa e messa a punto di un modello di gestione agronomica ad elevata sostenibilità – GENFORAGRIS” (Decreto MUR n. 664538 del 28/12/2022) si prefigge, come obiettivo principale, di sviluppare un modello agronomico ad elevata sostenibilità per la realizzazione di nuovi impianti di olivo nell’areale infetto del Salento. 
  • Il progetto “Nuove prospettive di sviluppo per l’Olivicoltura italiana attraverso la valorizzazione della biodiversità e la selezione di materiale GENetico d’olivo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa e azioni mirate a prevenire il possibile impatto sulla Viticoltura – NOVIXGEN” (Decreto MUR n. 0664890 del 29/12/2022) ha l’obiettivo principale di contrastare la Xylella fastidiosa e i cambiamenti climatici per rivitalizzare la biodiversità olivicola pugliese. 
  • Il progetto “Innovazioni tecnologiche nella filiera dell’oliva da olio e da mensa – INNOLITEC” (finanziato dal MIPAAF con D.M. 37067 del 28/12/2019) ha proposto modelli tecnologicamente avanzati e sostenibili sia per l’olio extravergine di oliva che per le olive da mensa. L’implementazione di protocolli mirati al rinnovamento tecnologico e alla qualità del prodotto nella fase post-raccolta, nonché l’implementazione e testing di nuove tecnologie di trasformazione, possono consentire il superamento dei punti critici che le aziende oggi si trovano ad affrontare quotidianamente. 
  • Il progetto “Caratterizzazione e valorizzazione delle olive da mensa e a duplice attitudine – ALIVE” (finanziato dal MiPAAF con D.M. 93880 del 29/12/2017) ha affrontato vari aspetti coinvolti nella produzione delle olive da tavola, dalla moltiplicazione di cultivar pregiate, ai benefici dell’agricoltura di precisione, alla valutazione degli indicatori di biodiversità e dello stress idrico negli oliveti, fino all’analisi sensoriale delle olive da mensa. 
  • Il progetto “Produzione di mangimi a valenza nutraceutica attraverso l’uso di sottoprodotti dell’industria olearia con studio degli effetti sul benessere e la qualità funzionale di latte e formaggi – SANSINUTRIFEED”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE – Bando Horizon 2020 – PON 2014/2020. DM 01/06/2016) ha avuto come obiettivo la produzione di mangimi a valenza nutraceutica, capaci di migliorare le caratteristiche funzionali del latte e lo stato del benessere degli animali, ottenuti utilizzando la sansa, un prodotto secondario della filiera olivicolo-olearia. 
  • Il progetto “Fattoria 3.0…imparare giocando in Rete-Fa.Re”, finanziato dalla Regione Calabria, coinvolge tre fattorie didattiche, che operano ponendo al centro delle attività l’importanza dell’agricoltura e del territorio, anche attraverso la costituzione di una rete interprovinciale che si sviluppa su una piattaforma on-line. 
  • Il progetto “Biodiversità nell’area Parco: valorizzazione e diffusione della conoscenza dei territori e dei prodotti di qualità della Sila-BIOVALSILA”, nato dalla collaborazione tra il CREA e l’Ente Parco nazionale della Sila, è rivolto in particolare al mondo della scuola e si prefigge l’obiettivo di avviare strategie ‘informative’ appropriate alla tutela, valorizzazione e promozione della biodiversità presente nel Parco Nazionale della Sila e nell’area MAb. 
  • Il progetto “Trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità-TRIECOL”, finanziato dalla Regione Calabria, nato dall’esigenza di creare un collegamento diretto tra il mondo scientifico e quello dell’olivicoltura calabrese. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere con il progetto sono sia l’informazione, la sensibilizzazione e la comunicazione, sia la creazione di una rete forte e sinergica tra la ricerca scientifica e gli imprenditori agricoli professionali, finalizzata alla ricerca di soluzioni innovative, allo studio e al trasferimento di conoscenze applicative. 
  • Il progetto “Extra Virgin Olive Oils in Space” – EVOOS sta studiando, attraverso un esperimento originale e inedito, gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, nonché le sue eventuali ricadute applicative sul nostro pianeta. I campioni rimasti nella Stazione Sperimentale Internazionale per 6, 12, 18 mesi, rientrati sulla Terra sono messi a confronto con campioni dello stesso olio conservati nelle medesime confezioni ma rimasti sul nostro pianeta. 

Riferimenti bibliografici

  • C. Benincasa, M. Pellegrino, E. Romano, S. Claps, C. Fallara, E. Perri 2022: Qualitative and Quantitative Analysis of Phenolic Compounds in Spray-Dried Olive Mill Wastewater. Front. Nutr. 8:782693. doi: 10.3389/fnut.2021.782693 
  • C. Benincasa, M. Pellegrino, L. Veltri, S. Claps, C. Fallara, E. Perri 2021: Dried Destoned Virgin Olive Pomace: A Promising New By-Product from Pomace Extraction Process. Molecules, 26, 4337. https://doi.org/10.3390/molecules26144337 
  • G. F. Cifuni, S. Claps, G. Morone, L. Sepe, P. Caparra, C. Benincasa, M. Pellegrino e E. Perri 2023: Valorization of Olive Mill By-Products: Recovery of Biophenols Compounds and Application in Animal Feed, Plants, 12, x. https://doi.org/10.3390/xxxxx 
  • F.V. Romeo, N. Timpanaro, S. Mangiameli, T. Gullì, A. Iuliano, C. Benincasa, I. Muzzalupo 2022: Olive da tavola da cultivar a duplice attitudine. Olivo e Olio n. 1/2022, ISSN 1127-0713. 
  • N. Timpanaro, C.A.C. Rutigliano, C. Benincasa, P. Foti, S. Mangiameli, R. Nicoletti, I. Muzzalupo, F.V. Romeo 2023: Comparing Spanish-Style and Natural Fermentation Methods to Valorise Carolea, Nocellara Messinese and Leccino as Table Olives. Horticulturae 2023, 9, 496.
Enzo Perri
Direttore CREA Centro Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura

Esperto chimico del MASAF e del Consiglio oleicolo internazionale. Accademico e membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio di Spoleto 

#lafrase Conosci te stesso (Socrate) 

Cinzia Benincasa
Ricercatore, CREA Centro Olivicoltura, Frutticoltura Agrumicoltura

Laureata presso l’Università degli Studi della Calabria nel 2000, ha conseguito il Dottorato in “Metodologie chimiche per lo sviluppo di molecole di interesse farmacologico” nel 2004. Lavora presso il CREA dal 2005. La lunga formazione professionale nell’ambito della chimica applicata allo studio di matrici olearie e dell’elaiotecnica hanno permesso di acquisire elevate competenze sulla chimica del frutto sia per la trasformazione in olio che per il consumo fresco; sulla chimica degli oli; sulla caratterizzazione delle cultivar locali e delle relative produzioni; sulla elaiochimica; sulla tracciabilità chimica delle produzioni; sui problemi legati allo smaltimento, utilizzazione e caratterizzazione dei reflui dell’industria olearia.

Elvira Romano
Ricercatore CREA Centro Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura

Dottore di Ricerca in “Materiali organici di interesse farmaceutico (OMPI) presso la Scuola di Scienza e Tecnica Bernardino Telesio (Unical, XXIV ciclo). Svolge attività di ricerca incentrata principalmente sulla determinazione dei metaboliti secondari presenti in oli e drupe, sull’influenza dei trattamenti colturali o dei processi tecnologici sulla qualità nutraceutica e sulla “shelf-life” degli oli, sulla caratterizzazione e recupero di composti bioattivi da drupe e reflui oleari.

#lafrase La passione è presente in tutte le grandi ricerche ed è necessaria per tutti gli sforzi creativi
(William Eugene Smith) 

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