ATLANTE, selezionato dal CREA Genomica e Bioinformatica, è una varietà innovativa, pensata appositamente per essere integrata alla produzione di mais, sia per fare biogas sia per l’alimentazione animale. Si tratta, infatti, di un orzo ultra-precoce, diventato leader del mercato dei prodotti da biomassa, proprio per la sua velocità di crescita, risultando la settima varietà d’orzo più certificata in Italia, interamente dedicata alla produzione di biomassa, in grado di massimizzare la resa di energia per ettaro.
Con circa 2000 impianti concentrati principalmente nella Pianura Padana, l’Italia è oggi il secondo produttore di biogas del Vecchio Continente. Il principale carburante di questi impianti è il mais insilato che, grazie alle rese elevate, alla buona conservabilità e all’efficienza in termini di biogas prodotto, costituisce circa l’80% delle materie prime rinnovabili utilizzate.
Per aumentare la disponibilità di biomassa da destinare alla produzione di biogas, un numero crescente di aziende agricole nel nord Italia seminano mais in secondo raccolto, dopo una coltura di un cereale autunno vernino, anch’esso destinato a foraggio o biogas. Questa soluzione, tra l’altro, rispetta il nuovo Piano Strategico Nazionale PAC 2023-2027, che stabilisce, a partire dal 1 Gennaio 2023, l’obbligo di rotazione su tutte le superfici a seminativo.
Tuttavia, adottare la pratica della doppia coltura richiede cereali autunno vernini a ciclo precoce, che consentono di anticipare cioè la semina del mais, favorendone il pieno sviluppo in termini di biomassa. In questo senso, orzo e triticale
L’orzo (Hordeum vulgare), una delle prime piante addomesticate dall’uomo oltre 10.000 anni fa, è oggi il quarto cereale al mondo per produzione. Grazie alla sua maggiore rusticità e resistenza a stress ambientali, viene spesso coltivato in aree marginali, dove le rese dei frumenti sono inferiori. La maggior parte dell’orzo prodotto nel mondo è destinato all’alimentazione animale, ma la pianta è economicamente importante ai fini della produzione di malto per birra e whiskey.
Il triticale (Triticosecale) è un ibrido creato dall’uomo nella seconda metà dell’Ottocento dall’incrocio tra frumento e segale e, per questo motivo, unisce le buone attitudini panificatorie del primo alle caratteristiche di rusticità, adattabilità e resistenza agli stress della seconda. Inizialmente utilizzato come cereale da granella per l’alimentazione zootecnica e umana, è sempre più importante per la produzione di biomassa ad uso zootecnico o bioenergetico.
rappresentano la migliore opzione, in quanto raggiungono la fase di sviluppo ideale per la raccolta e l’insilaggio (la cosiddetta “maturazione lattea”, che avviene quando le cariossidi ancora verdi raggiungono il massimo volume e sono ripiene di un liquido lattiginoso) prima dei frumenti e generalmente già entro fine maggio. Ma per massimizzare ulteriormente la produzione annuale di biomassa si può fare ancora di più: si può sfruttare la diversità genetica di questi cereali precoci per sviluppare varietà ultra-precoci.
Cosa sta facendo il CREA?
Il centro di ricerca Genomica e Bioinformatica del CREA da oltre 30 anni si occupa di miglioramento genetico dell’orzo e ha sviluppato più di 40 diverse varietà, che oggi vengono coltivate sul 20% della superficie destinata alla coltura in Italia. Una di queste varietà, denominata Atlante, è stata selezionata proprio per la sua straordinaria precocità, tanto che nella maggior parte dei casi nella Pianura Padana raggiunge la fase di maturazione lattea e quindi libera il campo già nella prima decade di Maggio. Questo avviene senza gravi perdite produttive, soprattutto perché Atlante, oltre ad essere precoce, si caratterizza per una elevata produzione di biomassa. Si tratta, quindi, di una varietà innovativa, pensata appositamente per la produzione di insilato per fare biogas (o per l’alimentazione animale), in un sistema di doppia coltura. Atlante massimizza, dunque, la produzione di energia per ettaro, e il suo successo nel mercato dei cereali da biomassa è testimoniato dal fatto che nel 2021 è stata complessivamente la settima varietà d’orzo più certificata in Italia, e, di gran lunga, la prima tra le varietà di cereali a paglia per il biogas.
In parallelo, il centro lavora anche su triticale per la selezione di varietà molto precoci da utilizzare in alternativa agli orzi. Anche in questo caso sono stati prodotti risultati importanti, ad esempio il triticale Flash che, come suggerisce il nome, ha un ciclo produttivo particolarmente rapido.
Anche la ricerca di base può contribuire all’obiettivo strategico di aumentare la biomassa delle specie cerealicole, e, di conseguenza, di accrescere l’energia stoccata sotto forma di fusti, foglie e soprattutto cariossidi. Negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata in particolare su come ottimizzare la fotosintesi clorofilliana, il processo alla base dell’immagazzinamento dell’energia solare nel regno vegetale.
Il CREA-GB partecipa al consorzio del progetto BEST-CROP
BEST-CROP: Boosting photosynthESis To deliver novel CROPs for the circular bioeconomy
Finanziamento: 6 milioni di Euro
Ente finanziatore: Unione Europea, nell’ambito del bando Horizon Europe – CIRCBIO (Circular economy and bioeconomy sectors)
Durata: 2023- 2028
Consorzio: 18 partners europei pubblici e privati, coordinati dal Prof. Pesaresi dell’Università di Milano
Obiettivi: ottimizzare la fotosintesi e la produzione di biomassa e migliorare la composizione della paglia di orzo per facilitarne la trasformazione in composti ad alto valore aggiunto, in un’ottica di economia circolare.
Recentemente ammesso a finanziamento dall’Unione Europea, che ambisce ad incrementare del 15-20% l’efficienza del processo fotosintetico in orzo.
Studia la diversità dei cereali, orzo in particolare, per identificare le basi genetiche di caratteri utili all’agricoltura e per sviluppare nuove varietà
#lafrase La scienza avanza a piccoli passi, io ci metto i miei
Breeder per le specie orzo e triticale
#lafrase Incrocia tutto il meglio e poi spera per il meglio