L’agroecologia e i metodi non chimici per il contenimento dei patogeni tellurici del pomodoro
Il pomodoro da industria, pilastro dell’agricoltura mediterranea, è minacciato da patogeni tellurici che danneggiano le radici e riducono le rese. In passato si usavano fumiganti chimici, oggi invece l’agroecologia offre soluzioni sostenibili. Tra queste, il Solin®: un’innovativa solarizzazione che sfrutta il calore solare, teli intelligenti, compost e microrganismi benefici per disinfettare il suolo in modo naturale. Sviluppato dal CREA, Solin® riduce le infezioni fino al 90% e aumenta la produzione del 30%. È una pratica ecocompatibile, efficace contro i cambiamenti climatici e in grado di tutelare sia l’ambiente sia la qualità del cibo.
Il pomodoro da industria è uno dei simboli dell’agricoltura mediterranea. Lo troviamo nelle conserve, nelle passate, sulle pizze e nei sughi di ogni giorno. Ma ci sono nemici silenziosi che vivono sottoterra e minacciano questa coltura: i patogeni e parassiti tellurici, funghi, microrganismi e insetti nocivi, che danneggiano le radici delle piante e riducono drasticamente le produzioni. In passato tali avversità erano contenute con prodotti chimici (fumiganti) anche molto impattanti sull’ambiente. Oggi, grazie all’agroecologia – un nuovo modo di fare agricoltura ispirato ai principi dell’ecologia – è possibile proteggere il pomodoro in modo sostenibile, sicuro e innovativo.
La forza del sole contro i nemici del suolo
Una delle tecniche più promettenti si chiama solarizzazione: consiste nel coprire il terreno con un telo trasparente durante l’estate. Il calore del sole penetra nel suolo, lo riscalda e uccide molti dei microrganismi dannosi presenti. È come una “cura termica” naturale per il campo. Ma oggi c’è di più: la solarizzazione innovativa, chiamata Solin®.
Che cos’è SOLIN?
Il Solin® è un’evoluzione della solarizzazione “tradizionale”, che unisce tecnologia, biologia e conoscenza del clima. Funziona così:
1. Teli intelligenti: si usano plastiche speciali, che trattengono meglio il calore e aumentano l’effetto “forno” del suolo.
2. Compost e residui vegetali: è possibile, prima di coprire il terreno, incorporare sostanza organica che, decomponendosi, rilascia gas naturali in grado di eliminare i patogeni.
3. Microrganismi benefici: dopo la solarizzazione, si possono impiegare funghi e batteri benefici, che svolgono un’azione di protezione delle piante alle malattie.
4. Tempistiche intelligenti: grazie a previsioni meteo e sensori di rilievo della temperatura del suolo, si sceglie il periodo migliore per ottenere la massima della capacità radiante del suolo e monitorare l’efficienza termica in relazione al patogeno da contenere, senza danneggiare la vita utile del suolo.
Una sperimentazione tutta CREA
Il lavoro di ricerca e sperimentazione sulla solarizzazione innovativa è stato condotto dal CREA con il suo Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali (CREA-CI) di Caserta, nell’ambito delle attività dello Spoke 2 del PNRR – Task 2.2.5 “Non-chemical methods of pest control”. Oltre allo sviluppo della tecnica Solin®, il progetto ha incluso anche un’approfondita valutazione degli effetti della solarizzazione sui microrganismi target (patogeni tellurici) e non target (funghi benefici e insetti utili). Questa parte dell’attività è stata svolta in collaborazione con il CREA Difesa e Certificazione (CREA-DC) e il CREA Foreste e Legno (CREA-FL), per garantire una visione completa sull’equilibrio ecologico del suolo.

Una pratica agroecologica a misura di futuro
Il Solin® è una tecnica amica dell’ambiente perché:
- Riduce l’uso di prodotti fitosanitari al suolo;
- Preserva la fertilità e la biodiversità del terreno;
- Migliora la salute delle piante e la qualità delle produzioni;
- Si adatta bene ai climi caldi, sempre più frequenti con il cambiamento climatico.
I risultati parlano chiaro
Dove è stato applicato il Solin®, il pomodoro cresce più sano e vigoroso. Le infezioni da patogeni si riducono fino al 90%, la resa aumenta anche del 30%, e i frutti sono più resistenti ai marciumi. Un successo per agricoltori, industria e consumatori.
In conclusione
Con sole, suolo e sapere, possiamo proteggere le nostre colture in modo naturale ed efficace. Il Solin® è un esempio concreto di come la scienza agroecologica possa migliorare la vita nei campi, rispettando l’ambiente e offrendo cibo sano per tutti.

Collaboratore Tecnico CREA Cerealicoltura e colture Industriali
Dal 2010 al 2018 ha lavorato presso il Centro di Ricerca Difesa e Certificazione di Roma. Coinvolto in diversi progetti di ricerca, si è occupato della protezione delle colture agrarie (pomodoro, patata, vite, olivo, melograno) dai patogeni fungini. In particolare, difesa delle colture con metodi di coltivazione integrata e biologica; studi in vitro e in vivo per la valutazione dell’efficacia di sostanze di origine naturale per il contenimento dei patogeni fungini e oomiceti; studio di patogeni biotrofici mediante l’utilizzo di modelli previsionali; studio della normativa per la registrazione di prodotti fitosanitari o altre categorie di mezzi tecnici (corroboranti, biostimolanti, ecc.). Dal 2019 ad oggi, prosegue la sua attività di ricerca nel campo della patologia vegetale su cereali e colture industriali e la protezione sostenibile delle colture secondo i criteri dell’agroecologia. Infine, è membro della Commissione Tecnica MASAF per l’autorizzazione dei corroboranti ed è responsabile degli studi di efficacia fungicidi del Centro di Saggio accreditato presso il MASAF.
#lafrase La ricerca in agricoltura sembra tremendamente facile quando il tuo aratro è una matita, e sei lontano migliaia di chilometri dal campo.

Dottoranda presso il CREA, centro di cerealicoltura e colture industriali di Bologna
#lafrase #lafrase “Senza fretta ma senza tregua” (Lev Tolstoj)

Ricercatrice del CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali
#lafrase La storia della scienza, come quella di tutte le idee umane, è storia di sogni irresponsabili, di ostinazioni e di errori (K. Popper)

Dirigente di ricerca CREA CI Caserta
La difesa agroecologica delle piante: il futuro per le colture e l’ambiente

Primo ricercatore CREA-CI, sede di Caserta
#lafrase “Niente nella vita va temuto, deve essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più così possiamo temere di meno.” (Marie Curie)