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martedì, 30 Settembre 2025

Piante come biofabbriche/2: la rucola

Della stessa Rubrica

Da semplice insalata dal gusto pungente a superpianta del futuro: la rucola nasconde sorprendenti proprietà benefiche. Ricca di glucosinolati e nitrati naturali, è alleata della salute cardiovascolare e dello stress ossidativo. Al CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali di Bologna, i suoi semi sono studiati come fonte di molecole bioattive utili in nutraceutica, agricoltura sostenibile e persino nella protezione delle api. Una pianta antica che oggi si rivela un potente strumento per il benessere e l’ambiente.

Quando parliamo di rucola, pensiamo subito all’insalata dal gusto piccante e fresco, ma questa pianta, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, ha molto di più da offrire. Esistono due generi di questa specie: la rucola selvatica, Diplotaxis, nota come rughetta, di cui,  ad oggi, sono riconosciute 15 specie, e la rucola coltivata, Eruca, diffusa soprattutto nelle aree mediterranee, cui appartengono quattro specie, fra cui la più diffusa è l’Eruca sativa

Già nota agli antichi Romani per le sue proprietà depurative, digestive e stimolanti, era particolarmente apprezzata per le sue proprietà afrodisiache .

Rucola, la pianta di Venere

È infatti citata da Ovidio nel libro II dell’Ars Amatoria nel verso “Eruca viris olim venerem movit”, ossia “un tempo la rucola muoveva l’amore (Venere) negli uomini”. Oggi la scienza conferma il legame, poiché le foglie di rucola contengono alte quantità di nitrati che, con la masticazione prima e la digestione nello stomaco dopo, vengono convertiti in ossido nitrico, noto vasodilatatore. La rucola, inoltre, come tutte le Brassicaceae, contiene glucosinolati, che a partire dal processo di masticazione rilasciano isotiocianati, responsabili del sapore pungente, e  modeste quantità di acido solfidrico, anch’esso vasodilatatore e con azione di controllo dello stress ossidativo e dell’infiammazione a livello vascolare

Partendo dalla varietà di rucola “Nemat”, sviluppata dal centro CREA-Cerealicoltura e Colture Industriali di Bologna circa 20 anni fa e chiamata  per il suo effetto “trappola” per i nematodi – dovuto proprio alla presenza di particolari glucosinolati nelle sue radici –  sono state avviate numerose attività di ricerca.

I nematodi

sono piccoli organismi, spesso simili a vermi, che possono vivere ovunque, dal suolo all’acqua. Sono caratterizzati da un corpo cilindrico e non segmentato, e mentre alcuni, benefici, si nutrono di materia organica, altri possono danneggiare le piante o parassitare animali.  

Il focus si è spostato in particolare sui semi, la fonte di molecole bioattive più ricca della pianta .  Vera e propria miniera di principi attivi, i semi di rucola contengono olio, proteine, fibre e numerose sostanze benefiche come glucosinolati, polifenoli e mucillagini. Opportunamente disoleati, infatti, i semi di rucola forniscono un panello naturalmente arricchito in bioattivi che possono trovare applicazioni sia in ambito agronomico, come adiuvanti in biopesticidi o biostimolanti, che in ambito nutraceutico. Le farine disoleate di rucola e/o estratti idroalcolici delle stesse hanno, infatti, mostrato efficacia contro il dolore neuropatico, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e della sindrome metabolica. Non solo per la salute di piante e uomo: le stesse farine, se opportunamente integrate nell’alimentazione delle api mellifere, hanno portato in studi di laboratorio al contenimento dello sviluppo di infezione da Nosema ceranae  

I fiori di rucola attraggono gli insetti impollinatori

La ricerca sta, dunque, regalandoci la rucola quale materia prima d’eccellenza per il futuro: benefica per l’uomo, sostenibile per l’ambiente.  

Nosema ceranae

è un patogeno, un fungo microsporidio che colpisce le api da miele adulte, causando una malattia chiamata nosemiasi. Si diffonde nelle colonie e provoca un progressivo indebolimento, che può portare allo spopolamento e alla morte dell’alveare.

Eleonora Pagnotta 
Collaboratore tecnico enti di Ricerca, CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali

Chimico, esperta di metaboliti secondari bioattivi delle piante, in particolare del sistema difensivo mirosinasi-glucosinolati delle Brassicaceae e della sua estrazione per applicazioni nel settore agroalimentare e farmaceutico .

#lafrase Non c’è nulla di più animale della coscienza pulita sul terzo pianeta del Sole (da “Lode della cattiva considerazione di sé”, Wisława Szymborska) 

 

Malaguti Lorena 
Operatore Tecnico, CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali di Bologna 

Perito agrario, esperta in analisi di laboratorio chimico su materiali vegetali semi e parti aeree di Brassicaceae. Referente per alcune delle analisi relative al Registro Novità Varietali.

#lafrase Non importa quanto lentamente si va, purché non ci si fermi (Confucio)  


Luisa Ugolini 
Collaboratore tecnico enti di Ricerca, CREA Centro Cerealicoltura e Colture Industriali 

Laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche, esperta in analisi e caratterizzazione chimica e biohimica di molecole bioattive di origine naturale per applicazioni in ambito agroalimentare per la difesa e la shelf-life.

#lafrase Nella vita non c’è nulla da temere, solo da comprendere (Marie Curie)  

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