In Egitto, dove la terra scarseggia, l’acqua è sempre meno e c’è una forte dipendenza dalle importazioni, il CREA-Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari con il progetto europeo EU-KAFI porta innovazione nei campi. Obiettivo: rivoluzionare la raccolta del grano grazie alla meccanizzazione e alla formazione dei tecnici locali. Durante una missione a Kafr El-Sheikh, gli esperti italiani hanno testato diverse macchine agricole, misurando scientificamente le perdite di seme. I risultati mostrano che le soluzioni più moderne sono più efficienti, ma quelle tradizionali restano vitali per l’economia rurale. Una sfida tra tecnologia e realtà locale, per un’agricoltura più forte e sostenibile.
In Egitto, il CREA Ingegneria e Trasformazioni (CREA-IT) è protagonista del progetto europeo EU-KAFI, che mira a fornire strumenti pratici per aumentare produttività e resilienza delle piccole aziende agricole egiziane, rafforzando l’agricoltura cerealicola attraverso la meccanizzazione, la formazione e il consolidamento delle competenze locali. In un mondo dove l’agricoltura deve produrre di più con meno risorse, l’adozione di macchine più efficienti è una leva fondamentale per aumentare la produttività e ridurre le perdite.
Il progetto EU-KAFI in breve
Finanziatore | AICS |
Titolo | Research-based capacity building and training in agricultural development for cereal production |
Acronimo | EU-KAFI |
Obiettivo del progetto | Rafforzamento delle capacità e formazione per lo sviluppo agricolo nella produzione di cereali, basati sulla ricerca. |
Durata progetto (mesi) | 52 |
Partner | Agricultural Research Center (ARC), Agricultural Engineering Research Institute (AEnRI), Hiring Service Stations (HSS), Field Crops Research Institute (FCRI) |
Valore totale progetto | 2.151.178 euro (di cui 810.000 per le attività riguardanti la meccanizzazione agricola). |
È questo il cuore della missione svolta dagli esperti italiani a Kafr El-Sheikh, dove hanno valutato le perdite di seme nella raccolta del grano. I risultati evidenziano un compromesso tra efficienza e adattamento al territorio, con soluzioni meno tecnologiche ma economicamente sostenibili.
Infatti, come evidenziato da Sattar et al. (2024), l’agricoltura egiziana, pur ricoprendo un ruolo importante in termini di PIL (Bertini e Zouache, 2021) e di occupazione della popolazione (Assaad et al., 2020), si trova ad affrontare sfide crescenti e complesse. La rapida crescita demografica, unita alla limitata disponibilità di acqua e terra arabile, sta mettendo a dura prova il settore. La drastica diminuzione della disponibilità di acqua rinnovabile (Tutwiler, 2021) cui si sono aggiunte la conversione urbana dei terreni agricoli, la desertificazione (Abd-Elmabod et al., 2019) e l’influenza dei cambiamenti climatici (Abutaleb et al., 2018) hanno reso l’Egitto sempre più dipendente dalle importazioni di prodotti di base, in particolare il grano, di cui importa oltre la metà del consumo totale (Veninga e Ihle, 2018), rendendolo vulnerabile agli shock dei prezzi alimentari globali (Soffiantini, 2020). La maggiopossiedono meno aziende agricole egiziane sono piccole proprietà (oltre l’80% delle famiglie possiede meno di 2 ettari – Abdalla et al., 2022), e la pressione sui prezzi e sui costi ha spinto le famiglie a dipendere da sistemi di allevamento misto e da redditi secondari (Abdelaal e Thilmany, 2019; El Nour, 2015).
Le attività del progetto EU-KAFI, ben si inseriscono in questo contesto poiché, coi loro interventi mirati, forniscono strumenti per migliorare le condizioni economiche delle famiglie con redditi diversificati e supportare quelle più dipendenti dall’agricoltura per garantire sia la continuità delle attività agricole, sia l’efficienza nell’uso delle risorse.
Un protocollo condiviso per la valutazione delle perdite durante la raccolta del grano
Da quasi 2 anni il gruppo di esperti CREA-IT (composto da ricercatori delle sedi di Monterotondo e Treviglio) coinvolto in EU-KAFI trasferisce informazioni sulla meccanizzazione alle parti egiziane. Nello specifico: il Gruppo di Monterotondo ha svolto attività sulle macchine da raccolta, mentre il gruppo di Treviglio si è focalizzato su lavorazioni, semine e macchine operatrici. Partendo dalle esigenze locali, e dai progetti precedenti sulla tematica, l’approccio è di cercare soluzioni tecnologiche, in grado di migliorare la situazione degli agricoltori locali, che generalmente non dispongono di grandi superfici e utilizzano macchine con sistemi molto antiquati.
Dal 4 all’8 maggio 2025 si è svolta la missione con un gruppo di esperti CREA-IT che ha collaborato con ricercatori egiziani per valutare le prestazioni delle macchine utilizzate nella raccolta del grano. L’obiettivo? Misurare in modo scientifico le perdite di seme durante la raccolta meccanica e formare i tecnici locali, affinché possano replicare autonomamente le analisi in futuro.
Il lavoro si è svolto presso il Rice Mechanization Center di Kafr El-Sheikh, dove sono stati testati diversi tipi di macchine: dalla mietilegatrice con trebbia a punto fisso, fino a tre modelli di mietitrebbie (piccole e grandi). I dati raccolti hanno permesso di confrontare velocità, efficienza e valutazione delle perdite di seme e dare inizio a una collaborazione bilaterale, per l’elaborazione e la valorizzazione dei dati raccolti.
I risultati: Soluzioni meno efficienti, ma più giuste per il territorio
Le differenze tra le macchine sono emerse chiaramente. Le mietitrebbie progettate specificamente per il grano hanno mostrato le migliori prestazioni, con perdite di seme quasi nulle (0,01% per il modello più grande). Al contrario, sistemi più semplici come la mietilegatrice con trebbiatrice fissa hanno registrato perdite superiori all’1%. In Egitto, la mietilegatrice con trebbia a punto fisso è attualmente la soluzione più diffusa per la raccolta del grano. Questo sistema, rispetto alle mietitrebbie, è meno costoso e consente di raccogliere una quantità significativamente maggiore di paglia, un sottoprodotto agricolo estremamente ricercato nel Paese, dove il suo valore commerciale è quasi equivalente a quello del grano stesso.
Anche la capacità operativa varia molto: si passa da 0,42 ettari/ora per le macchine più piccole a oltre 1,18 ettari/ora per quelle più avanzate. Questi dati sono fondamentali per orientare le future scelte di acquisto e migliorare la produttività agricola.
Bibliografia:
1 | Abdalla A, Stellmacher T, Becker M. Trends and Prospects of Change in Wheat Self-Sufficiency in Egypt. Agriculture. 2023; 13(1):7. https://doi.org/10.3390/agriculture13010007 |
2 | Abutaleb K A A, Mohammed A H E S, Ahmed M H M. 2018. Climate change impacts, vulnerabilities and adaption measures for Egypt’s Nile Delta. Earth Syst. Environ., 2(2), 183-192. https://doi.org/10.1007/s41748-018-0047-9 |
3 | Assaad R, Krafft C, Yassin S. 2020. Job creation or labor absorption? An analysis of private sector job growth in Egypt. Middle East Development Journal, 12(2), 177–207. https://doi.org/10.1080/17938120.2020.1753978 |
4 | Bertini R, Zouache A. Agricultural Land Issues in the Middle East and North Africa. The American journal of Economics and Sociology, 80(2), 549-583. https://doi.org/10.1111/ajes.12391 |
5 | El Nour S. 2015. Small farmers and the revolution in Egypt: the forgotten actors. Contemporary Arab Affairs, 8(2), 198-211. https://doi.org/10.1080/17550912.2015.1016764 |
6 | S.K. Abd-Elmabod, A.C. Fitch, Z. Zhang, R.R. Ali, L. Jones. 2019. Rapid urbanisation threatens fertile agricultural land and soil carbon in the Nile delta. Journal of Environmental Management, 252, Article 109668. https://doi.org/10.1016/j.jenvman.2019.109668 |
7 | Soffiantini G. 2020. Food insecurity and political instability during the Arab spring. Global Food Security, 26, Article 100400. https://doi.org/10.1016/j.gfs.2020.100400 |
8 | Tutwiler R N. 2021. Sustainable water resource managment in Egypt. R. Springborg, A. Adly, A. Gorman, T. Moustafa, A. Saad, N. Sakr, S. Smierciak (Eds.), Routledge Handbook on Contemporary Egypt (1st ed.), Routledge (2021), pp. 335-347. https://doi.org/10.4324/9780429058370 |
9 | Abdelaal HSA, Thilmany D. 2019. Grains Production Prospects and Long Run Food Security in Egypt. Sustainability. 11(16):4457. https://doi.org/10.3390/su11164457 |
10 | Veninga W., Ihle R. 2018. Import vulnerability in the Middle East: effects of the Arab spring on Egyptian wheat trade. Food Security, 10, 183–194. https://doi.org/10.1007/s12571-017-0755-2 |
Si ringraziano i colleghi facenti parte del gruppo operativo del CREA-IT, nello specifico di Treviglio, Carlo Bisaglia e Maurizio Cutini i quali hanno svolto missioni per il progetto durante le fasi di lavorazione del terreno, e il coordinatore Riccardo Passero.

Primo ricercatore presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria – Centro ingegneria e trasformazioni alimentari (CREA-IT) di Monterotondo (Roma), laureato in scienze agrarie e dottore di ricerca in meccanica agraria.

Collaboratore Tecnico Enti di ricerca presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria – Centro ingegneria e trasformazioni alimentari (CREA-IT) di Monterotondo (Roma), Phd Student in Engineering for energy and environment presso l’UNITUS

Primo ricercatore presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria – Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari di Treviglio (Bergamo). Laureato in scienze agrarie e Dottore di Ricerca in Chimica Agraria.

Dirigente di Ricerca presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria – Centro ingegneria e trasformazioni alimentari (CREA-IT) di Monterotondo (Roma), laureato in scienze agrarie e dottore di ricerca in meccanica agraria.