Secondo Copagri la tutela delle foreste italiane, di cui oltre la metà è di proprietà privata, passa da un intervento su più fronti: semplificazione delle autorizzazioni per la selvicoltura, digitalizzazione delle pratiche forestali, potenziamento della ricerca, maggiori risorse per sostenere e certificare una gestione responsabile del patrimonio boschivo, pianificazione forestale integrata.
L’inestimabile patrimonio forestale italiano rappresenta senza ombra di dubbio una risorsa preziosa e imprescindibile per l’uomo, per la biodiversità e, ovviamente, per l’ambiente, fondamentale anche in termini di risorse rinnovabili e, quindi, di bioeconomia; senza contare le positive ricadute in termini sociali, occupazionali, di contrasto al cambiamento climatico, agli eventi climatici estremi e al consumo suolo. Dulcis in fundo, le foreste hanno, anche, una notevole valenza turistica, che le rende a tutti gli effetti un elemento caratterizzante del nostro paesaggio.
Forte di questa convinzione, impossibile da smentire, la Copagri si è sempre adoperata attivamente per salvaguardare e valorizzare il “bene foresta”, inserendo il tema della forestazione, e di tutto ciò che intorno a esso ruota, al centro di numerosi incontri formativi e appuntamenti convegnistici, che negli ultimi anni si sono svolti praticamente in tutta la Penisola.
Obiettivo primario di questa azione formativa e divulgativa è sempre stato quello di arrivare a una corretta gestione del patrimonio forestale e boschivo del Paese; tale obiettivo, fra l’altro, ha caratterizzato l’impegno della Confederazione Produttori Agricoli per contribuire alla stesura del primo Rapporto nazionale sullo stato delle foreste in Italia (RAF Italia), che costituisce senza alcun dubbio uno strumento fondamentale e un passo significativo per il rilancio della filiera del bosco, strategica per tutta l’Italia, con particolare riferimento alle aree montane e a quelle svantaggiate.
È ferma convinzione della Copagri, infatti, che la salvaguardia e la valorizzazione delle foreste, le quali per oltre la metà sono di proprietà privata, passi necessariamente da una armonizzazione e semplificazione delle autorizzazioni per gli interventi selvicolturali, così come dalla digitalizzazione delle pratiche forestali, dal potenziamento della ricerca e dallo stanziamento di adeguate risorse, volte a sostenere e certificare una gestione forestale sostenibile. Gestione sostenibile, che è legata a doppio filo a tutta la partita dei crediti di carbonio agroforestali, la quale dipende dalla “salute” delle foreste e dalla loro capacità di assorbire il carbonio, ovvero di immagazzinare un gas clima-alterante come la CO2; fatto che, oltre ad avere sensibili ripercussioni positive in termini ambientali, può contribuire alla diversificazione del reddito degli agricoltori.
Per far ciò, ad avviso della Confederazione, bisogna continuare a lavorare per promuovere una pianificazione forestale integrata, in grado di coinvolgere tutte le diverse competenze in gioco e di convergere su uno sviluppo territoriale equilibrato, che vada al contempo a riconoscere il valore strategico della selvicoltura e delle attività agrosilvopastorali, anche tradizionali, per le funzioni produttive, protettive e culturali del bosco.

Responsabile nazionale della Comunicazione e dell’Ufficio Stampa della Copagri
#lafrase Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion, too
(John Lennon)