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venerdì, 31 Gennaio 2025

Il principe Ranuncolo/2: alla conquista del mercato globale  

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È attraverso la costante ricerca che si raggiunge il miglioramento genetico varietale e le tecniche per la moltiplicazione in vitro, tutte protette da brevetti, ne permettono la piena tracciabilità. Dopo aver conquistato i mercati tradizionali europei (principalmente Olanda, Francia), altre realtà produttive sono Sud America (in particolare Ecuador e Colombia) e USA, mentre Paesi emergenti come la Cina rappresentano un mercato in evoluzione, insieme a Corea del Sud e Israele.  

L’autore & il CREA

Mario Rabaglio possiede una vasta esperienza nell’ibridazione e produzione del ranuncolo ed è dirigente tecnico presso l’azienda agricola Biancheri Creazioni di Camporosso. L’azienda collabora da tempo con il CREA, contribuendo attivamente allo sviluppo e alla diffusione del “clone” di ranuncolo.  

Il Ranuncolo è sicuramente il prodotto leader del Distretto floricolo del Ponente Ligure, viene proposto in numerose varietà da seme o propagate in laboratorio. Le attività di breeding sviluppate in circa 20 anni hanno portato ad un fiore di eccezionale bellezza, resistenza e qualità. Due sono i sistemi di propagazione: per seme o per moltiplicazione vegetativa attraverso la micropropagazione, che permette di selezionare cloni con piante assolutamente omogenee fra loro. L’ampio assortimento di colorazioni dei fiori più tradizionali quali bianco, giallo, arancio, rosso e rosa è arricchito da quelle più particolari come le tonalità pastello. Altra peculiarità è la qualità dei fiori prodotti – grazie anche alle loro grandi dimensioni e all’omogeneità nella loro espressione – accompagnata da una produttività economicamente molto interessante. 

I numeri di un successo 

L’azienda Biancheri Creazioni è l’impresa che meglio ha saputo dare corpo a questa sfida; a livello mondiale ha gestito un volume complessivo di circa 36 mln. di rizomi nella stagione 2024. Per quanto riguarda le produzioni italiane, sono la Liguria e la Campania a trainare il mercato che, insieme ad altre regioni con minori superfici coltivate quali Sicilia, Puglia, Lazio e Toscana, costituiscono il 30% del volume complessivo, suddiviso tra seme (60%) e cloni (40%). Nel contesto Europeo seguono l’Olanda con il 5% (93% di seme e 7% di cloni), la Francia con il 2,10% (35% di seme e 65% di cloni) e solo il 2% è rappresentato da altri paesi Europei. 

La conquista dei mercati mondiali 

La professionalità raggiunta da molte aziende e la presenza di un’organizzata rete di promozione e marketing hanno permesso al Sud America, in particolare ad Ecuador (per il 41%) e Colombia (per il 5%), di diventare una importante realtà produttiva, attualmente al 46% del volume complessivo, per varietà da seme (82%) e da clone (23%) con specifiche tonalità di colori chiari e pastello. Le produzioni di queste aree produttive sono destinate solo in piccola parte a soddisfare il mercato interno, mentre volumi ben più importanti sono destinati all’esportazione nel mercato statunitense, da cui dipende la scelta delle varietà da coltivare. Gli Stati Uniti, da parte loro, costituiscono un 6% del volume complessivo con netta prevalenza di varietà da seme (85%) e una quota poco rilevante di varietà da clone (15%). 

Nuove idee e scenari 

Invece Paesi emergenti come la Cina sono un mercato in evoluzione, ma attualmente ancora giovane e con aziende tecnicamente poco preparate ad affrontare, con la necessaria professionalità, la complessa coltivazione del ranuncolo. Così la Cina oggi rappresenta solo il 6% del volume complessivo commercializzato, costituito da varietà da seme per il 90%. Per il futuro rappresenterà sicuramente un interessante territorio di espansione delle vendite, soprattutto per la dimensione del mercato locale cinese.  

Altri Paesi dell’Asia, come la Corea del Sud, costituiscono uno 0,40%, concentrato soprattutto in varietà di cloni (65%) e solo per specifiche varietà dalle colorazioni più interessanti. 

A completare il volume complessivo commercializzato sono da ricordare Israele, per un 2% (99% di seme) e l’Africa per uno 0,50%. 

Mario Rabaglio

Diplomato agrotecnico alla scuola per la Floricoltura D. Aicardi di Sanremo, ho conseguito a pieni voti la laurea in Agraria, indirizzo produzioni vegetali, nel 1992 presso l’Università degli studi di Pisa discutendo una tesi sulla cultura in vitro del ranuncolo. Il successivo periodo di formazione e specializzazione trascorso nei laboratori dell’Istituto per la floricoltura di Sanremo, oggi CREA, mi ha permesso di acquisire maggiore conoscenza delle diverse pratiche di laboratorio e di collaborare inoltre alla pubblicazione di lavori scientifici. L’occupazione per un lungo periodo lavorativo presso un’azienda di Sanremo (Brea) di ibridazione e produzione di ranuncolo mi ha permesso di consolidare specifiche e fondamentali conoscenze su questa coltura conducendo le mie prime esperienze di applicazione industriale della micropropagazione in laboratorio per questa specie. 

Dal 2001 sono impiegato nell’azienda agricola Biancheri Creazioni di Camporosso. Nel corso del ventennio trascorso ho contribuito allo sviluppo e alla crescita del “CLONE di ranuncolo” divenuto nel tempo un prodotto caratterizzato da una qualità superiore e per questo molto apprezzato e specificatamente commercializzato come prodotto unico sul mercato floricolo locale e mondiale. Artefice della realizzazione del laboratorio di micropropagazione e ricerca in vitro dell’azienda Biancheri Creazioni, ne sono anche il responsabile e dirigo un team di tecnici e operatori che permettono all’azienda di consolidarsi leader mondiale per l’offerta di varietà da clone di ranuncolo. 

Artefice della realizzazione del laboratorio di micropropagazione e ricerca in vitro dell’azienda Biancheri Creazioni.

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